♠ SUGURU ♠
«E quel coglione ha pure sostenuto che se ha rallentato è solo per colpa mia, perché l'ho inondato di bolle. Ti rendi conto? Un pazzo fuori di testa» Luca inserisce la retro, parcheggiando l'auto, mentre termina il racconto dello psicopatico che ha tentato di aggredirlo durante l'ultima gara di nuoto.
«Certa gente non sa perdere, si inventa scuse assurde» apro la portiera sorridendo al pensiero della figura di merda che ha fatto quello sfigato davanti a tutti.
Mi mancava Luca, abbiamo sempre avuto molto di cui parlare. Forse perché alla fin fine siamo simili: pratichiamo lo stesso sport, amiamo gli stessi film e generi musicali. Sono felice di aver smesso di ignorarlo, sono stato crudele e me ne vergogno. Ora sento di aver ritrovato un pezzettino di me riallacciando i rapporti.
Ci incamminano lungo il vialetto della casa di Davide, che ormai conosciamo a memoria.
«Hai scelto che fare dopo il diploma?» mi sorride regalandomi due fossette che un tempo avrei baciato immediatamente. Ora non abbiamo più questo rapporto. Ora siamo amici. Chissà, forse tra qualche tempo torneremo anche ad essere amanti. Oppure no. Ma questa strana relazione mi piace, non mi sento oppresso da richieste d'affetto che non sono in grado di dare. Ho i miei spazi. E lui sembra felice. Questo mi basta.
«Non lo so ancora. Forse mi prenderò un anno sabbatico e lavorerò. Ho bisogno di schiarirmi le idee» ammiro chi conosce già la direzione da prendere. Per me il futuro non è chiaro, come non lo è il mio cuore.
«I tuoi che dicono?» Luca si ferma poco prima delle scale d'ingresso. Se entrassimo in casa ora non riuscirebbe a sentire la risposta a causa della musica troppo alta. Lui è sempre stato un buon ascoltatore.
«Mia mamma ha citato Susanna Tammaro*» sogghigno.
«Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va' dove lui ti porta.» Luca in realtà è una signora cinquantenne che adora quel genere di libri. Sarebbe il genero perfetto per mia madre «e tuo padre?»
«Ha detto che sono grande abbastanza per decidere della mia vita, l'importante è che lavoro e non dormo tutto il giorno sul divano di casa» saliamo i gradini avvicinandoci alla porta «e tu? Che farai?»
«Voglio continuare nello sport. Farò il corso triennale» in quel mentre apre la porta e siamo investiti dal rumore assordante e dal classico tanfo di corpi sudati e appiccicosi. Arricciamo entrambi il naso e scoppiamo a ridere mentre ci tuffiamo nella ressa.
Come sempre, per prima cosa, ci dirigiamo verso la cucina in cerca di qualcosa da bere. Intravedo appoggiato allo stipite della porta Satoru con una ragazza carina che con fare seducente gli accarezza il braccio. Lui sorride e beve un sorso dal bicchiere alzando gli occhi luminosi su di me e si paralizza a fissarmi.
La ragazza cerca di attirare la sua attenzione, ma lui nemmeno la nota.
Luca fa strada tra la ressa senza accorgersi del tumulto interiore che mi sta devastando il cuore. Non riesco a distogliere lo sguardo. Sto affogando nell'azzurro delle sue iridi.
Ci avviciniamo sempre più, Luca mi agguanta il polso per spostarmi prima che un pazzoide con un boccale di birra mi investa.
Lo sguardo di Satoru diventa glaciale. Ora non ho più voglia di entrare in cucina, ma Luca non mi lascia la mano e finiamo per passargli davanti.
Tutto quello che ci diciamo è solo un tirato «ciao» e poi torniamo a dare attenzione ai nostri partner.
♥ SATORU ♥
Questa ragazza è insopportabilmente appiccicosa. Ho deciso di puntare su di lei perché mi sembrava la più timida del gruppo, quella che mi avrebbe creato meno problemi in una finta relazione. Quanto mi sono sbagliato. Mi sta chiedendo incessantemente un appuntamento. Le sorrido mentre penso che non ci riesco. Forse è meglio smetterla con tutte queste bugie.
Bevo un sorso di aranciata e alzo gli occhi sulla folla stipata a ballare e lo vedo.
La mia pantera nera si muove sinuosamente avvicinandosi. Intravedo la pelle liscia delle gambe attraverso i jeans strappati e poi risalgo fino al petto, racchiuso in una maglietta nera aderente che enfatizza i pettorali, fino ai suoi stupendi occhi neri come la notte. Mi ha visto e non distoglie lo sguardo.
Il mondo intorno a lui è scomparso. Ripenso al corridoio buio sopra le nostre teste e desidero salirci immediatamente. Attendo che si avvicini per cercare una scusa per passare la serata con lui. Fanculo la tipa.
Improvvisamente un ragazzo gli prende la mano, e non accenna a lasciare la presa, e a Sugu sembra non dispiacere.
Loro...stanno insieme?
Sto esagerando, potrebbe essere un amico che non conosco. Si avvicinano fino a passarmi davanti. Sputo un «ciao» lacerante.
Lui mi risponde con un «ciao» sanguinante.
No.
Lascio nelle mani della tipa il mio bicchiere e li seguo all'interno della cucina.
«Sugu?»
Lui si volta stupito sgranando gli occhi. Il ragazzo che è con lui mi fissa curioso.
«Possiamo parlare?» perché ho detto questa frase? Parlare di cosa?
Lui annuisce e parlotta col tipo, ridono e sento il fuoco bruciarmi nello stomaco. Che cazzo si stanno dicendo? Poi finalmente si volta verso di me e si avvicina.
«Saliamo, c'è meno rumore» suggerisco.
Lui mi segue senza dire nulla. Punto direttamente alla camera di Davide, tanto so che la lascia sempre aperta. Per fortuna non è occupata da nessuna coppia.
«Lui chi è?» lo aggredisco.
«Cosa?» spalanca gli occhi confuso.
«Il tipo che sta con te, è il tuo ragazzo?» ma che cazzo gli sto chiedendo.
«No, è un mio ex... ma ora siamo amici»
Quindi sei andato a letto con lui? Ti è piaciuto?
«Sato, tutto bene? Cosa volevi dirmi?» si avvicina e mi sfiora il braccio. Lo stesso punto che toccava la tipa insistentemente, le sue dita sono calde e piacevolmente ruvide. La sensazione di appagamento che mi invade al tocco è rivitalizzante.
Abbasso lo sguardo su di lui, di poco visto che differiamo solo di un paio di centimetri, e non resisto più. «L'ultima volta che ci siamo visti a questa festa, tu mi hai baciato»
Arrossisce e fa per allontanarsi, ma sono più veloce e passo una mano dietro la sua schiena tirandomelo vicino.
«Scusami, ero ubriaco...io non volevo. Non ricordo nemmeno di averlo fatto. Perdonami» quasi balbetta terrorizzato.
«Beh, a me è piaciuto» e non gli do il tempo di rispondermi.
Appoggio le labbra voraci sulle sue. Rimane pietrificato. Ma quando passo la punta della lingua sul labbro superiore sento i muscoli sciogliersi nel mio abbraccio e lentamente mi lascia entrare, avvolgendo la lingua alla mia. Chiudiamo entrambi gli occhi immersi nel piacere ritrovato.
(•ᴗ•) Note
*La citazione completa sarebbe:
E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va' dove lui ti porta.(Susanna Tamaro, Va' dove ti porta il cuore)
Sono sommersa dagli scatoloni del trasloco, per cui in questo periodo pubblico quando riesco
(ಸ ‿ ಸ) sorry
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Crash! Boom! Bang! (SatoSugu)
Fanfiction❥ COMPLETATO! Nella vita precedente Gojo Satoru e Suguru Geto hanno sofferto molto e non hanno potuto godere di una vita serena e "normale". speriamo che questa nuova vita gli regali un po' di felicità. Voi che dite? Siete pronti a seguire questa st...