Al Campus

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✰✰✰ ATTENZIONE! QUESTO POST CONTIENE SCENE SMUT! ✰✰✰

SUGURU

«Cerca di stami vicino» Sato mi stringe la mano così forte da fermarmi la circolazione.

«Non mi perdo mica, non sono un bimbo» il gate è pieno di persone che camminano in ogni direzione. Uomini con cappelli da cowboy , donne col velo, ragazze con minigonne troppo corte e stivali di pelle di serpente, uomini d'affari con valige nere come i loro completi. Il rumore delle voci che quasi coprono gli annunci degli altoparlanti.

«Non è per questo! Non hai visto come ti guardava quello?» mi passa la mano dietro ai fianchi.

«Quello chi?» ma dove? Quando?

«Hai passato tutto il tempo a parlare con lui in aereo»

Oh! Ora capisco. Mi scappa un sorriso divertito «Eravamo seduti vicini, tu eri almeno 5 sedili avanti»

«La prossima volta cancello la prenotazione se non siamo seduti vicino»

Trovo assurda questa sua improvvisa gelosia ma...mi scalda il cuore. Credevo di essere l'unico a non sopportare tutte le falene che ruotato intorno alla sua luce. 

Gli regalo un bacio a stampo sulla guancia. Mi risponde con un grugnito.

Passiamo tra familiari che si abbracciano, cartelli con nomi di persona o tour turistici. Fuori mi investe una temperatura poco natalizia e il suonare assordante dei clacson.

«Vieni. L'autobus che dobbiamo prendere passa dall'altro lato» 

Sono travolto da colori, profumi e persone totalmente diversi da quelli di casa. Un mix di ansia ed euforia mi attraversa il corpo. Chissà se mi abituerò presto a tutto ciò. Quanto tempo impiegherò a riconoscere le strade, gli edifici, e a percepire tutto questo come "normale".

Sato mi indica un autobus, saliamo a fatica. Odore di copri sudati e dopobarba di bassa qualità. Ci incastriamo vicino alle porte appena queste si chiudono. Sato mi spinge delicatamente davanti a lui con fare protettivo. I nostri corpi si incastrano in questo spazio angusto e mi sento terribilmente bene.


 ♥ SATORU

Appoggio i due borsoni accanto al letto. Quest'albergo non è dei peggiori, e nemmeno tra i migliori, ma la sola presenza di Sugu in questa stanza rende tutto più luccicante. Lui è fermo davanti alla finestra e osserva il panorama estasiato. Il sorriso non ha mai abbandonato la sua bocca da quando siamo scesi dall'aereo.

È ora che lo sostituisca con qualcosa di più gustoso. Mi avvicino da dietro e lo abbraccio, le mani si intrecciano davanti al suo ombelico.

«Facciamo la doccia?» sorrido maliziosamente appena vedo le sue orecchie arrossire. Me le mangerei.

«Insieme?» si contorce nel mio abbraccio per potermi guardare in viso.

Non gli rispondo. Appoggio le labbra sulle sue e imprimo tutto il desiderio che celo da mesi nel mio corpo. Sogghigna mentre le mani scendono verso i miei pantaloni e non ricordo assolutamente come siamo arrivati nudi in doccia. So solamente che l'ho baciato assaporando ogni parte del suo corpo. I segni dei miei denti sono visibili sul suo capezzolo destro, rosso a causa del troppo succhiare. La mia mano non riesce a staccarsi dalla sua pelle mentre lui si dilata sotto il getto dell'acqua io gli regalo piacere toccandolo, baciandolo, inglobandolo. Quando dal suo sguardo intuisco che è pronto, non lo lasco nemmeno parlare. Le labbra sono escoriate dai baci ma non riesco a smettere, lo sollevo di peso, lui stringe le gambe intorno alla mia vita, e lo porto direttamente sul letto.

«Aspetta che mi volto» sussurra.

«No, voglio vedere il tuo viso» e lo bacio ancora e ancora mentre recupero un cuscino da mettergli dietro ai lombi.

Sugu arcua la schiena e riprendo a leccare e succhiare i suoi capezzoli, scendo ricoprendolo di baci e succhiotti fino all'ombelico. Mi fermo per osservare la sua erezione stupendamente riapparsa mentre recupero gel e preservativi. Ha gli occhi lucidi e socchiusi mentre mi osserva prepararmi. Stare sotto il suo sguardo mi eccita ancora di più.

Lentamente mi piego verso di lui spingendo pian piano. Chiude gli occhi e si morde il labbro. Spingo più in profondità e lo bacio infilando la lingua tra i suoi denti. Emette un gemito, contenuto dalla mia bocca, e finalmente sono dentro di lui. Allunga le braccia dietro al mio collo e mi stringe  a sé riprendendo a baciarmi, a leccarmi, a mordermi. Le sue unghie penetrano nella pelle quando inizio a muovermi. I gemiti riempiono la stanza.

È così caldo. Morbido. Stretto e accogliente che non posso resistere. Perdo completamente il controllo e inizio a muovermi sempre più veloce. Sugu avvolge le lunghe gambe intorno ai miei fianchi e cerca di seguire il ritmo col movimento del bacino. Se il mondo finisse oggi per me sarebbe perfetto. L'estasi sta raggiungendo il culmine, sento scosse elettriche percorrere la spina dorsale fino a scendere all'inguine. Il piacere invade ogni senso. Non esiste nient'altro al mondo a parte questa sensazione sublime. Lampi di luce mi attraversano gli occhi e mi pare di scorgere frammenti di una vita che ci appartiene e nello stesso tempo sento lontana. Una vita in cui anelavamo ogni secondo di essere uniti e invece eravamo separati da un abisso di dolore. Chiudo gli occhi e il profumo dei nostri corpi eccitati e sudati mi avvolge. Sono scosso da fremiti di piacere che non pensavo di poter conoscere. Apro gli occhi giusto in tempo per vedere i suoi socchiusi riaprirsi e inabissarsi nei mei. Sugu viene un secondo esatto dopo di me.

Ansimanti e sudati ci guardiamo negli occhi. Mi bacia e mi avvolge con le sue braccia.

«Coccolami» mi chiede con un filo di voce.

Lentamente mi sdraio accanto stringendomelo al petto. Gli bacio la fronte, il naso, le labbra e gioco coi capelli setosi sparsi ovunque sul materasso bianco.

«Ti amo» gli sussurro all'orecchio.

Sugu ridacchia e prima di baciarmi espira sulle mie labbra un «Ti amo» 

Crash! Boom! Bang! (SatoSugu)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora