Dipendenza

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 ♠ SUGURU

Arriva quasi saltellando col dono. Appoggia il budino sul tavolo e mi saluta con un caldo sorriso prima di raggiungere il suo gruppo per pranzare.

«E il terzo giorno resuscitò» Peter mi riporta coi piedi per terra.

«Cosa?» 

Sospira e picchietta con la forchetta il tappo del budino «con oggi siamo a tre giorni,  sta cercando di comprare il tuo perdono con il cioccolato?»

«Il cioccolato è sempre un'ottima idea»

«Lo sai che voglio dire. Sei davvero convinto che non sparirà di nuovo?»

«Lui sparirà di nuovo. Deve andare in America, ricordi?» fingo di trovare buono il piatto di pasta del giorno: avanzi di zombie trasformati in ragù.

«Io si, perfettamente. Sei tu che sembri non volerlo vedere»

«No, ne sono consapevole. Anche troppo. Ho deciso che non mi importa, che posso godermi questi momenti senza pensare al domani» questa volta sono preparato alla sua partenza, non sparirà da un giorno o l'altro senza motivo. Presto ci sarà una data precisa. Vivo questo ritrovarsi con un countdown sulla testa.

«Sugu, io c'ero. Ero con te quando ti ha voltato le spalle quel giorno. Ho raccolto per anni i cocci sperando che un giorno saresti riuscito ad incollarli. E, proprio ora, che ero convinto di vederti più stabile, ritorna. Non è crudele?» Peter taglia un pezzo dalla sua lasagna e me la mette nel piatto. È peggio di mia madre, controlla se mangio abbastanza. Se mai si sposerà con Giulia sarà lui che allatterà i figli.

«Forse sì. Ma è come una droga, e non riesco a smettere» ho ricordi confusi dei primi mesi dopo la sua scomparsa, il dolore cancellava ogni cosa. Peter però è sempre stata una costante nella mia vita. Lui c'era, e ci sarà sempre.

Peter abbassa la testa «beh almeno goditi il budino» e mi regala uno stanco sorriso.

Il cellulare che ho in tasca vibra. Ho ricevuto un nuovo messaggio. Da Luca.


SATORU 

«Fai impressione! Da quando sai sorridere in questo modo? In questi giorni sei fottutamente solare come il bimbo dei Teletubbies*. Fai ribrezzo! E poi cos'è sta novità con quello là?» Ricardo indica Sugu facendo una smorfia.

«Siamo vicini di casa, non è strano conoscerci» mi aspettavo questa reazione da lui.

«Bello, sono tre giorni che fai il maratoneta per prendergli sto cazzo di budino. Manco fosse la tua ragazza»

«Abbiamo un accordo» 

«Ti sta ricattando?» Ricardo fa per alzarsi dalla sedia ma lo blocco stringendogli il polso.

«No, idiota. Sono io in torto. È il mio modo per chiedere scusa»

Si siede e mi fissa spalancando la bocca «da quando ti importa di qualcuno?»

Accanto a noi si accomodano gli altri del club di basket. Ignoro la domanda di Ricardo, non saprei che rispondere. Si siedono con noi anche tre ragazze, tra cui la mia ex che mi fissa col sopracciglio alzato e le labbra piegate in un broncio che generalmente è considerato adorabile. A me questo suo atteggiamento ha sempre dato sui nervi.

«Sei diverso» alla fine cede ed esprime ad alta voce ciò che le frulla per la testa. Se mi fosse piaciuta veramente credo che sarei impazzito per il suo modo di fare. Sa dosare la giusta quantità di sensualità per celare l'incapacità di applicare un filtro alle parole che le escono dalla bocca. Alle volte mi dava sui nervi la sua capacità di leggere le persone, e gettare sale sulle ferite con domande finte ingenue. 

«Sì, ieri sera ho fatto la permanente» sparo la prima cosa che mi passa per la testa. Ricardo sogghigna.

«No, cretino. Oggi sembri meno impostato, come se la maschera si stesse sgretolando e finalmente possiamo scorgere qualcosa di reale in te» spara a zero, prima di incollare le sue labbra rosso ciliegia alla cannuccia ecocompatibile del succo, e iniziare a scrollare il cellulare come se non avesse detto nulla di che. 

Non vola una mosca al tavolo. Un silenzio innaturale avvolge tutto il gruppo.

Ricardo si schiarisce la voce, con un verso che ricorda un maiale mentre grugnisce, e spezza l'imbarazzo con un «avete sentito che ci sarà una nuova festa a casa di Davide?» 


(•ᴗ•) Note

* L'orrore fatto a sole:

* L'orrore fatto a sole:

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Crash! Boom! Bang! (SatoSugu)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora