Parte 4 Il viaggio verso il punto di scambio di Jaryd

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Punto di vista di Noolin

L'aria è ancora quella della notte, fresca e umida e il buio avvolge l'enorme casabranco: solo le lunghe fronde luminescenti degli alberi in lontananza rischiarano il suo sfondo di una luce eterea che vira al blu, al giallo e al verde, facendo risaltare l'enorme mole nera della costruzione.

Gli odori, con l'umidità della notte, sono più intensi, e il profumo delle piante dolce e speziato e della terra sono quasi pastosi alle narici.

È stata dura svegliarmi stamattina, ma sono scesa per colazione in tempo, alle cinque ero già di ritorno in camera a prepararmi.

Salendo le scale ho incrociato Malford che mi ha sorriso:

"Buongiorno lupacchiotta, dormito bene?"

"Come un sasso. Tu?"

"Grazie a te, ho dormito divinamente" e mi ha fatto l'occhiolino.

Stupido lupo! Mi sono voltata di nuovo dritta davanti a me e ho proseguito sulle scale verso la mia stanza.

Sono le cinque e mezzo, tra poco sarà l'alba e siamo già tutti pronti sui nostri cavalli.

Mi meraviglio quando vedo il prelato Rukus pronto a partire con noi.

Non sono sicura che Korn ne fosse al corrente, sicuramente avrà effettuato un collegamento mentale con Alfa Grilam per chiedere conferma.

L'ambasciatore è serio come suo solito, impassibile nella sua veste del colore della notte; con il suo cappuccio tirato sù è più inquietante che mai, però da come monta sembra che sappia andare a cavallo, cosa che gli auguro, visto che cinque giorni di andata più cinque giorni di ritorno di viaggio non sono uno scherzo, specialmente per un umano come lui.

Korn, in quanto il più alto in carica, guida il gruppo: silenziosamente dirige il muso del suo cavallo baio verso la strada che scende a valle e ci fa un secco segno con la mano per comandare l'inizio della spedizione.

Scendiamo lungo la strada al passo, per evitare di disturbare chi dorme ancora; il cavallo di Tammae - che ha un bellissimo manto bianco con macchie nere - mi supera sulla destra.

Appena arrivati a una certa distanza dalle ultime abitazioni del branco Korn ci comanda:

"Andiamo!!" e fa aumentare l'andatura del suo cavallo fino a raggiungere un ritmo sostenuto che permetta, però, di non far stancare l'animale sulla lunga distanza.

L'aria prende a accarezzare la pelle del mio viso, in lontananza si nota il chiarore del sole che spunta da dietro le montagne e la collina della casabranco e il paesaggio prende a illuminarsi piano piano rivelando, a sinistra, l'elegante fiume Jaryd che si allunga pigro verso la pianura e davanti a noi e alla nostra destra siamo accompagnati da alti alberi di tutte le specie, tra i quali spiccano i delimes, gli alberi con le fronde luminescenti, che ancora rischiarano il nostro cammino.

Nel silenzio della foresta attraversata dalla strada che stiamo percorrendo si ode nettamente il richiamo del goomo, un uccello notturno simile al gufo, ma due volte più grande. Fortunatamente è innocuo.

Ogni tanto Malford mi affianca, mi lancia uno sguardo; io non lo degno e tiro dritto per la mia strada, qualche volta dovrò pure avere un po' di amor proprio, e finché non mi tocca di solito ci riesco.

Siamo in viaggio da dodici ore, il sole è stato alto nel cielo finora, illuminando con il suo colore tipicamente giallo-azzurro, e ora si prepara a scendere lasciando l'aria densa di calore.

Non siamo più riparati dagli alberi, il paesaggio è cambiato e si è aperto sulle coltivazioni regolari che si stendono ai lati della strada: i colori giallo, arancione, viola e verde delle strisce di ortaggi creano dei disegni che decorano la pianura davanti a noi, fino alle montagne sulla nostra destra e a sinistra fino alle rive del fiume Jaryd, che stiamo costeggiando e che manterremo alla nostra sinistra fino al punto di scambio, il nostro obiettivo, dove troveremo i soldati e i prelati del Nucleo Religioso e le tre ragazze.

Il mito del Lupo Blu - 1° libro: l'incarnazione del mitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora