Parte 14 Zistra

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Punto di vista di Aneaje

"Zi, sicura che vuoi la camera che dà a est? La sera ci sarà più caldo, riuscirai a dormirci bene?"

Siamo appena rientrate dalla riunione tenutasi alla casabranco, ultimo sforzo alla fine dell'infinito viaggio per arrivare fin qua, e Zistra è accucciata presso una cassettiera dove sta mettendo i pochi abiti che ha portato con sé e si gira appena per guardarmi.

La sua figura è elegante e eterea, la sua natura di elfo si rivela nelle sue membra lunghe e aggraziate, fasciate in una maglia blu e un paio di pantaloni marroni corti, con un paio di stivali marroni al ginocchio che completano il suo abbigliamento.

Conosco quello sguardo. Io e lei comunichiamo principalmente così, guardandoci. Lei riesce a metterci così tanto significato al solo contatto con gli occhi...

"...e va bene! Prendi tu la stanza più grande!" dichiaro infine, sconfitta, io.

Lei alza piano gli angoli della sua bocca, in un sorriso sottile e vittorioso sulle sue labbra rosa.

Vado nella mia stanza, che in fin dei conti non è poi così piccola e nemmeno così male, inizio a sistemare anche io i miei pochi abiti nell'armadio.

Ci metto poco, così mi guardo intorno per valutare se posso migliorare qualcosa, rendere più personale questo spazio che sarà solo mio: oltre all'armadio di legno chiaro c'è un letto, anch'esso di legno, per fortuna molto grande, forse è fatto apposta per gli ingombranti corpi di lupi mutaforma, poi c'è un tavolino con una sedia che posso usare come scrivania e come appoggio per i miei libri di magia; accanto ad esso trova posto una cassettiera stretta e alta, ideale per riporre gli ingredienti per i miei filtri.

La mia camera ha poi due finestre grandi, che adoro: domani con la luce del giorno so già che sarà luminosa e accogliente, ma non vedo nessun decoro, nessun oggetto che la renda più personale.... Su questo potrò lavorarci.

Mi liscio il vestito verde che mi arriva alle caviglie, il mio preferito: il suo tessuto è liscio e morbido e trovo che doni alle mie curve.

"Beh, cosa ne pensi della nostra casetta?" chiedo a Zistra che sta esaminando la cucina.

La Baita Rossa che ci è stata assegnata è accogliente anche se impersonale, cosa che trovo ragionevole visto che finora è stata usata come base di appoggio per residenze temporanee di membri esterni al branco. Noi però ci risiederemo per qualche mese, almeno.... Così penso io.

"Potremo renderla più... "casa", no? Hai mai avuto una casa tutta per te? No, vero? Abitavi con tua sorella prima di venire al Nucleo... Abitavate voi due da sole? Non eravate troppo piccole?

La tua casa era carina come questa?"

Zistra sta osservando attentamente la parte interna del forno di acciaio incassato in un pensile di legno scuro della cucina, e alle mie parole gira lentamente la testa verso di me:

"Ti ho già detto che parli troppo, vero?" la sua voce è morbida e gentile, ha la facoltà di avvolgersi intorno alla tua mente e la crudezza delle parole talvolta passa in secondo piano. Talvolta.

"E io ti ho già detto che sei rude, vero?" le dico di rimando, quasi piccata.

La mia amica mi parla mentre torna a ispezionare il forno come se fosse un oggetto affascinante:

"Abitavamo in una tipica casa di elfi... Tonda, fatta di terra e pietra... piccole finestre tonde....colorata, piena di oggetti magici e talismani... Ci stavo bene con Ditteva, finché è durato"

Zistra è amante dei particolari, sui quali adora porre tutta la sua attenzione.

Per mia esperienza personale, però, so che anche se è fortemente presa da osservare un oggetto, riesce a accorgersi di cosa le succede intorno. Per "intorno" intendo nella stanza, ma anche nella casa, nei dintorni della casa e nei boschi circostanti.

Il mito del Lupo Blu - 1° libro: l'incarnazione del mitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora