Parte 1 La casabranco della Luna del Sud

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Prologo

Dopo che il pianeta Terra si era trovato in una profonda crisi ecologica e demografica, la diaspora globale era cominciata: come era stato ai tempi della grande carestia in Europa che vide salpare verso le terre americane i nuovi coloni, dalla Terra iniziarono a partire astronavi adatte a trasportare vita su altri pianeti ritenuti in grado di accogliere piante e animali terrestri: il pianeta Virnor era tra questi.

Tra gli esseri umani furono imbarcati, senza che gli stessi organizzatori ne fossero consapevoli e aiutati da insospettabili complici, lupi mutaforma, streghe, vampiri e elfi.

Come erano vissuti sulla Terra in migliaia di anni nascosti alla consapevolezza degli umani, così le creature soprannaturali avevano seguito gli umani nella grande migrazione extra-terrestre.

Su Virnor i primi coloni vissero in comunità, esplorando il nuovo pianeta e adattandosi all'ambiente: fu provata la coltivazione di semi terrestri, si integrarono nella dieta piante e animali autoctoni.

Si costituirono nuovi nuclei sociali, che presero presto la struttura e furono regolate dalle regole apprese e vissute sulla Terra: gruppi di individui maschi assunsero le cariche più influenti in campo della politica, della produzione di beni e nel campo religioso.

Se si fosse potuta osservare la vita su Virnor 200 anni fa si sarebbe potuta facilmente scambiare per quella dei primi coloni europei su terra americana, fatta eccezione per la tecnologia che prevedeva l'uso dei pc e di internet: fortunatamente sulle astronavi, vere e proprie moderne arche di Noè, si erano potuti imbarcare animali e loro embrioni, e i cavalli erano tra loro, comprese galline, pecore e mucche.

Come per gli umani e gli esseri soprannaturali la crioconservazione permise loro di viaggiare per lunghe distanze fino a destinazione.

Poi, però, l'occasione di una nuova ripartenza, in un nuovo mondo, creò una crisi: le creature soprannaturali non vollero più essere nascoste come avevano fatto per millenni sulla Terra, e si palesarono, pretendendo di essere riconosciute come comunità autonome e autoregolamentate.

Dopo circa 200 anni dall'arrivo su Virnor iniziò dunque una guerra tra gli esseri umani, che pretendevano di essere la stirpe privilegiata e lamentavano di essere quella minacciata, e tutte le altre, e fu chiamata "La Lunga Guerra".

Non era stata una guerra globale, con missili e artiglieria pesante, ma subdola e combattuta quartiere per quartiere, sferrata soprattutto per mano degli umani, per sterminare i soprannaturali, che si costituirono in gruppi organizzati in comunità, si difesero - più che attaccare - e presero a vivere in modo autonomo.

Dopo dieci anni finalmente si arrivò a un armistizio, dovuto in gran parte alla strenua resistenza dei soprannaturali: molti umani capirono che gli altri esseri non erano una minaccia, per lo più chiusi nelle loro comunità, ed erano stanchi di essere in guerra, una guerra stupida che portava solo fame e dolore.

Il pianeta Virnor adesso, a un anno dall'armistizio, non è mai stato così in pace: gli umani, i lupi mutaforma, le streghe, i vampiri e gli elfi sono disseminati su tutto il pianeta, organizzati in comunità più o meno grandi con governatori locali che fanno capo a presidenti nazionali i quali rispondono ai regolatori mondiali; questi ultimi hanno per lo più una funzione simbolica e attiva solo in casi eccezionali, per ristabilire la pace.

Ma una guerra può veramente portare ad una pace duratura?

Se si analizza bene la situazione socio-politica su Virnor si avvertono ancora tensioni locali, pregiudizi che sono potenziali semi di guerre future.

Una vera pace duratura può esistere solo dove ci sono cultura ed educazione.

CAP. 1

La casabranco della Luna del Sud

Il mito del Lupo Blu - 1° libro: l'incarnazione del mitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora