Parte 25 La confusione di Rukus

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Punto di vista di Rukus

Non mi sono mai drogato ma penso che chi fa uso di allucinogeni dovrebbe sentirsi come io mi sto sentendo da stamattina: fuori dalla realtà, dentro una mia dimensione sfasata, fratturata dalla "realtà" che mi circonda.

Sono costretto a correggermi: penso di non aver fatto mai uso di droghe, ma dal momento che ho assunto aconito per anni e anni senza saperne niente, magari mi hanno dato anche qualche altra droga e non me ne sono nemmeno accorto.

In che mare di falsità ho nuotato finora!

Con quale coraggio i miei confratelli, o almeno una ristretta parte di loro, mi auguro, hanno pregato, mangiato, parlato con me e mi hanno mentito su chi sono e cosa mi veniva dato per nasconderlo!

Prendo quella "medicina", l'aconito, da quando sono piccolo.

La mia famiglia, abbiente, influente in ambito politico e totalmente devota al culto zaroiano, mi trattava con amore e premura, almeno così ho sempre pensato finora. Ma anche mia madre e mio padre erano mutaforma e negavano la loro stessa natura? Oppure sono stato adottato?

Purtroppo non ho più modo di scoprire la verità, i miei genitori sono stati tra le tante vittime della guerra e anche se avevo qualche lontano parente, il conflitto e il mio allontanamento per seguire l'ordine ci hanno separato per sempre.

Non mi resta che percorrere questo cammino da solo.

Devo smantellare le bugie dalla mia vita e sostituirle con la verità.

Sperando che questo non distrugga la mia fede in Zaroi.

Già sapere che i miei confratelli sono invischiati in menzogne e crimini mi fa stare male.

Devo mantenere la mia fede nel Padre Supremo: lui non sbaglia, quello che ci ha lasciato detto non sbaglia, gli uomini sì.

Posso rifiutare gli uomini e seguire solo la parola di Zaroi. In fondo non è stato lui a dire:

"L'anima è sacra, è parte di me. Ogni creatura che abbia un'anima è parte di Zaroi"?

Quindi, che sia uomo o mutaforma, in quanto possessore di un'anima sono sempre parte di Zaroi. Anche quando i miei confratelli sbagliano.

E poi mi metto a ridacchiare come un matto di fronte all'ironia della vita: fino a stamattina ribollivo di sdegno per la materialità della quale sono preda i mutaforma - le emozioni forti, il proverbiale appetito sessuale, il culto per la Dea, la vita che sembra molto più animale che umana - e ora mi viene detto che sono "uno di loro"?

Svilupperò i grandi canini, mi coprirò di pelo, mi tramuterò in un lupo?

Inizierò a parlare al mio animale interno?

Ululerò alla luna e sarò preda degli istinti più bassi?

Davvero non mi sfugge l'ironia di questa situazione.

Rido più forte, nella solitudine della mia stanza, proprio come un matto.

Forse, alla fine, me li devono avere proprio dati quegli allucinogeni.

Qualcuno bussa alla mia porta, distogliendomi dai pensieri nei quali nuoto da stamattina, e mi accorgo con stupore che fuori dalle finestre sta calando il buio della sera.

"Rukus sono Kornoori... Posso entrare?"

"Certo, entra." rispondo io.

Una volta aperta la porta l'alto mutaforma riempie lo spazio di entrata quasi completamente con solo qualche centimetro libero sopra la sua testa.

Il mito del Lupo Blu - 1° libro: l'incarnazione del mitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora