Parte 27 La colazione di Zistra

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4° GIORNO - LA COLAZIONE DI ZISTRA

Punto di vista di Zistra

Evalyn non poteva darmi un compito più difficile di questo, stamattina.

Lei continua a sostenere che devo implementare le mie capacità pratiche e fisiche oltre che intellettuali, dunque mi ha chiesto di preparare la colazione per tutti: noi due più Aneaje e Perci, che verrà più tardi.

La mia ricompensa è quella di poter passare l'intero pomeriggio in biblioteca, dove mi è stato detto che potrò trovare Julia, il capo informatico, e così potrò mettermi in rete, finalmente.

Non ho ancora avuto modo di vedere il risultato dei programmi virus che ho lanciato sulle piattaforme governative, e oggi con un po' di fortuna sarò in grado di farlo.

Evalyn mi sta accanto con il suo solito sorriso ottimista nel suo faccino di bambola, vestita con un abito azzurro cielo a maniche corte che le arriva sotto il ginocchio, tutto veli e balze, con sopra un enorme grembiule con pettorina in un tessuto beige grezzo.

Senza dubbio i suoi occhi azzurri sono estremamente allungati e a mandorla come quelli di un elfo, ma il modo che ha di guardare il mondo con un'espressione continua di meraviglia e aspettativa mi ricorda quelli enormi e sgranati di un personaggio dei manga del Giappone-Terra.

Io sono comoda nella mia maglia verde a maniche corte e un paio di pantaloncini al ginocchio marroncini, purtroppo anche io ho un bruttissimo grembiule beige allacciato alla mia vita e due mollette verdi ai lati della fronte per tenere fermi i ciuffi della mia frangia: i miei capelli stanno allungando velocemente e il mio taglio da ragazzo sta diventando un covone scomposto.

Siamo in piedi davanti al bancone della cucina, e giuro di vedere le stelline nei suoi occhi manga, tutti eccitati dalla nuova attività:

"Allora? Cosa vuoi preparare per colazione?"

Io? Cosa voglio preparare io? Di solito se mi devo arrangiare apro le ante dei pensili, guardo cosa c'è di commestibile e pronto e lo mangio, niente di più semplice.

Non ho mai cucinato, quando abitavo con Ditteva era lei a pensare al cibo e mentre ero a Turit l'unica cosa che apprezzavo era quella di avere i pasti pronti. Per me, cucinare è una perdita di tempo. Mangiare è semplicemente un atto funzionale alla vita.

Al mio silenzio e alla mia espressione criptica - mi accorgo che la sto guardando impassibile con un sopracciglio alzato - lei ci riprova:

"Non solo cucinerai per te, ma anche per i tuoi amici!

Il cibo può essere un atto di amore, che si esprime nella cura della scelta degli ingredienti affinché il risultato finale sia qualitativamente buono e equilibrato nel bilancio dei nutrienti, e possibilmente con un'estetica che sia appetibile."

Io non batto ciglio e non cambio espressione, sopracciglio compreso.

Lei non si scoraggia e mantiene a sua volta il suo entusiasmo: questa ragazza è tosta, a modo suo, glielo devo riconoscere.

O è tosta o è completamente idiota. Lo scopriremo solo vivendo.

"Guardiamo cosa abbiamo in dispensa e nel frigo, tanto per cominciare! Tu preferisci una colazione dolce o salata?" mi chiede lei mentre comincia ad aprire le ante dei pensili.

"Salata."

"Uhhhh... Benissimo! Allora lavoreremo sulla colazione salata, ma non dimentichiamoci qualcosa di dolce, non so i gusti degli altri e forse a Aneaje e Perci piace qualcosa di dolce...."

Non so perché ma all'improvviso il pensiero di preparare del cibo che possa piacere a Perci mi alletta molto.... Me lo immagino che si siede al tavolo nel nostro soggiorno e mangia, gustando il frutto delle mie fatiche e facendomi un sorriso con quelle sue fossette sulle guance....

Il mito del Lupo Blu - 1° libro: l'incarnazione del mitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora