❄️13- Il violino

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The tongue has no bones but can break the heart.

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Oggi

A indicarmi la posizione di Primrose, sono Edwin e Caleb, tornati vittoriosi dalla battaglia a palle di neve. Li seguo nella Sala dei giochi, dove si catapultano ai piedi del camino. Prim è incastonata sulla poltrona più prossima al fuoco. Tiene un sacchetto di velluto rosso sopra le cosce, e nella mano destra regge una grande forbice con cui sta tagliando a listarelle un foglio di carta bianco.

Caleb estende le mani verso le fiamme danzanti, mentre Edwin attizza il fuoco con uno strumento in ferro. Il crepitio del legno che si consuma anticipa la mia intenzione di parlare con Primrose.

Mi siedo sulla poltrona di fronte alla sua. «Posso aiutarti?».

La sua mancata reazione e l'ambiguo silenzio, attirano l'attenzione di Edwin e Caleb. Ci osservano interessati, come quando si sta per assistere a un imminente zuffa o a un qualcosa di riservato.

«Sarei dovuta restare alla scuderia», sussurro, più a me stessa che a Prim.

«Mio fratello ti detesta, e credo di sapere perché», dichiara quasi sottovoce, tant'è vero che devo tendere l'orecchio per cogliere tutte le sue parole.

«Ah, sì?», anche se dentro sto scoppiando di paura, mi costringo a palesare un distacco attoriale.

«Perchè sei un artista», smette di tagliare il foglio, ponendo per la prima volta dall'inizio della conversazione i suoi occhi su di me. «Tu gli ricordi il periodo in cui si è sentito davvero libero e felice. Lui nemmeno se ne è accorto, ma è come se avesse attivato la modalità autodifesa».

Edwin e Caleb ascoltano senza intromettersi, godendo del tepore proveniente dal camino.

Sospiro. «Scusami, avete bisticciato per colpa mia».

Primrose mi allunga un pezzo di carta. «Dammi una mano con i bigliettini. Servono per il Sec-»

«Secret Santa», la precedo, «Ho riletto l'itinerario stanotte, prima di coricarmi».

Le sue pupille luccicano, o è solo il riflesso delle fiammelle; fatto è, che piega l'angolo della bocca in un sorriso compiaciuto. «Brava».

«So cos'è, ma non l'ho mai fatto».

«Cosa?», si stupisce Caleb.

«Mio padre è l'unione del Grinch ed Ebenezer Scrooge. Ero io ad aiutare mamma con gli addobbi. Noi due sole. Alcuni dei ricordi più belli che ho con lei riguardano proprio le festività natalizie».

Edwin, intuendo che c'è dell'altro dietro il mio pseudo racconto, si allontana dal camino per sedersi sul tappeto con le gambe incrociate. «Dov'è adesso?».

CI SCOMMETTO UN BACIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora