<...Vamo' a tirarno' un selfie say "Cheese" ey que sonrían las que ya les metí...> Rory inizia a urlare mentre si muove a tempo di musica, affianco al fratello. Rido per i movimenti buffi del corpo mentre Kasey lo riprende con il cellulare. Sono poco distanti da me, che mi sono seduta su un divanetto. Mi guardo intorno, avendo riottenuto gli occhiali da Hunter, e senza rendermene conto inizio a cercare Ryan tra la folla. Cosa ci fa qui? Ci sono anche gli altri con lui? Chi era quella ragazza?
Provo, inutilmente, a individuare qualcuno di loro tra la folla. Le luci psichedeliche me lo rendono impossibile. Chissà dove è finito James, sono ore che non lo vedo. Il ricordo del ragazzo mi fa girare verso i ragazzi, per sapere che fine ha fatto ma non ci sono più. Aggrotto le sopracciglia e li vedo più lontani, intenti a parlare con un paio di ragazze. Ghigno divertita poi sento qualcuno sedersi vicino a me, scivola sul divanetto urtando la mia gamba con la sua.
<Cosa guardi?> mi chiede un ragazzo moro, sorridendomi malizioso. È completamente ubriaco.
<Stavo cercando qualcuno da sacrificare a un demone> gli rispondo seriamente, sperando di spaventarlo e mandarlo via. Lui si limita a ridere.
<Bella questa...come ti chiami?> mi dice posando una mano sulla mia coscia. Mi scosto, guardando male.
<Mi chiamo "tieni le tue mani lontane da me se non vuoi perdere il cazzo questa sera"> lo minaccio, non più divertita.
<Però...un nome un po' lunghetto> mi soffia vicinissimo alla mia faccia. L'odore pestilenziale di alcool mi invade le narici e mi fa arricciare il naso.
<Ti puzza l'alito> gli abbaio contro posandogli una mano sul petto e allontanandolo da me.
<Quanto te la tiri, però...> soffia non più divertito. Lo ignoro, puntando lo sguardo davanti a me. Se lo ignoro se ne andrà via.
<A quanto la vendi?> non riesco a non guardarlo stranita.
<Ma che cazzo dici?> ribatto furiosa. Perché tutti a me i casi umani?
<Dai, io e i miei amici ci vogliamo divertire. Sono sicuro che ti piacerà, hai proprio la faccia da porca> mi dice indicando con un gesto della mano dei ragazzi lontani da noi. Ci stanno guardando e stanno ridendo tra di loro. Riesco ad immaginare cosa si stanno dicendo.
<Qui l'unico porco sei tu e ti puoi permettere di scopare sono con quelli> mi alzo in piedi, afferrando con forza la borsa. Schifoso bastardo.
Il ragazzo mi segue, afferrandomi per il braccio.
<Che cazzo hai detto puttana?> provo a strattonarmi con forza, mentre lo fulmino con lo sguardo.
<Hai problemi di udito per caso? Ho detto che sei un porco e che puoi scopare solo con quelli perché nessuna donna vorrebbe mai essere toccata da te> gli urlo contro, cercando di attirare l'attenzione di qualcuno. Mi pento quasi subito delle mie parole, perché alza il braccio e sembra sul punto di tirarmi uno schiaffo ma qualcuno lo afferra da dietro.Succede tutto così velocemente che non riesco nemmeno a metabolizzare, so solo che un momento prima lo avevo su di me, pronto a schiaffeggiarmi, e un momento dopo è sfracellato su un tavolo, probabilmente svenuto. Ryan è sopra di lui, mentre gli amici del ragazzo provavano ad allontanarlo.
<Amy, che è successo?> Kasey si para davanti a me, preoccupato. Non riesco nemmeno a rispondergli perché Ryan impone dietro di lui, afferro il mio amico per la maglietta, spaventata all'idea che possa picchiare anche lui.
<Andiamocene> mi ordina. Sembra impazzito, i capelli sono completamente scompigliati e il volto è rosso. Una luce di follia gli illumina gli occhi e gli fa piegare le labbra in un ghigno assassino.
<Sono con i miei amici> mi impongo, debolmente. Ryan fa paura da calmo, figuriamoci ora completamente incazzato. Solo un pazzo lo contraddirebbe.
<E tu chi sei?> sbianco alle parole di Kasey, il mio amico mi stringe un fianco, tenendomi più vicino a lui. Ryan assottiglia gli occhi e se uno sguardo potesse tagliare, ora Kasey non avrebbe più il braccio.
<È un amico di mio fratello, andiamo via> gli dico. Ryan non mi permette di muovere nemmeno un passo perché mi afferra rudemente per un braccio, facendomi sbattere contro il suo petto.
<Lei viene con me. Hai qualche problema al riguardo?>
<Col cazzo, fratello. Amy è libera di scegliere con chi stare e la accompagneremo noi a casa> ribatte il mio amico. Sospiro, frustata.
<Kasey non ti preoccupare. Torno con lui. È solo stronzo non è cattivo> lo rassicuro. Il mio amico scuote la testa.
<Ti stavi divertendo, non puoi tornare a casa solo perché te lo ordina lui> Ryan si lascia sfuggire una risata gutturale che mi fa venire i brividi. Mi schiaccia contro il suo petto e la sua mano si pianta nella mia pancia, chiudendosi a pugno. Trattengo il fiato, posando entrambi le mani sulla sua per evitare che faccia qualche cazzata.
<Divertendo? La stavano molestando! Chi ti credi di essere? Se non riesci a starci attento non pretendere di poterla farla rimanere qui>
<Io non sono un oggetto! E non soprattutto non sono una responsabilità. Sono perfettamente in grado di badare a me stessa>
<Lo vedo, infatti non fai altro che metterti nei guai. Razza di...> improvvisamente la musica si stacca, così come le luci, seguito da una protesta generale. Sono le sirene della polizia a far cadere tutti nel delirio, si inizia a correre e scappare da tutte le parti.
<Cazzo!> Ryan mi prende in braccio, caricandomi come un sacco di patate e inizia a muoversi tra la gente.
<Che cazzo fai? Lasciala stare!> gli urla dietro Kasey. Arranco, afferrando una mano del mio amico. Vengo sballottolata tra la folla, come un a bambola di pezza. Continuo ad imprecare contro Ryan, anche quando raggiungiamo il parcheggio, il rumore di macchine che stridono e portiere che sbattono, misto con il mio riuscire a vedere solo i piedi delle persone mi destabilizza.
STAI LEGGENDO
Innermost
Teen FictionMandy Rogers ha diciassettenne anni e la sua famiglia è ricca. Grazie ai soldi di suo padre, uomo d'affari, non le è mai mancato niente. Timida e saccente, ha pochi amici e non buoni e se ne sta sulle sue per la maggior parte del tempo. Le persone n...