Cap. 8

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Tornai in camera mia. Iniziavo a pentirmi di essermene andato ma effettivamente ero stanco morto. Mi misi il pigiama e andai a dormire, o almeno ci provai. Per quanto fossi stanco non riuscivo comunque a dormire. Restai sveglio così a lungo che sentii Alastor tornare dalla festa e andare in camera sua. Finalmente riuscii a chiudere gli occhi e dormire. Come se non bastasse, feci diversi incubi legati ai miei giorni in paradiso. Ricordo nitidamente il processo: ero ancora un angelo e davanti a me c'erano Dio, Sera, Emily e Adamo. Lilith di fianco a me, anche lei impaurita. Ci furono 10 secondi di silenzio ma a me sembrarono una vita. Poi mio padre, Dio, disse
"Siamo qui riuniti per il processo del serafino Lucifero, accusato di aver portato il male nel mondo offrendo ad Eva il frutto della conoscenza. Hai qualcosa da dire a tua difesa?"
"Non ho fatto nulla di male! Ho solo offerto ad Eva di sapere la verità sulla creazione! Non ho cercato di uccidere né di far del male a nessuno!"
"SCIOCCHEZZE!"
Disse urlando Adamo
"TU, LURIDO.."
"Adamo, linguaggio"
Lo corresse Sera
"FANCULO IL LINGUAGGIO, SEI UNO STRONZO DEL CAZZO FOTTUTA MERDA! E TU..."
Disse riferendosi a Lilith
"SEI SOLO UNA TROIA!"
"ADESSO BASTA"
Sentenzió mio padre.
"Adamo smettila"
"Sentite..."
Dissi io
"Se volete punirmi fatelo, ma lasciate in pace Lilith ok?"
"No Lucifero, non é possibile. Anche lei ha peccato e non può restare qui."
Lilith ascoltava in silenzio sul punto di piangere così come Emily. Emily era una sorella perfetta. Ti sosteneva ed era super empatica. Era l'unica persona con cui non ce l'avevo.
"Ora la corte degli angeli si riunirà per decidere la tua punizione, Lucifero."
Disse Dio riunendo e se tutti gli angeli presenti. Qualche minuto dopo ognuno tornò la proprio posto e Sera disse
"Lucifero Stella del Mattino, la corte ha deciso di condannarti all'esilio dal paradiso e di mandarti a capo del regno dell'inferno."
Rimasi scioccato dalle parole di mia sorella. Nel suo sguardo non vedevo nessuna pietà né fratellanza, e neanche negli occhi di mio padre. Crollai in ginocchio e le lacrime iniziarono a scendermi dagli occhi. Guardavo mio padre come per chiedermi aiuto ma lui si voltò per poi andarsene. Dopo di ciò reagì ma le catena con cui ero legato mi tenevano a terra. In quel momento tirai un urlo così potente da rompere tutte le finestre del tribunale e delle corna iniziarono a vedersi. Gridavo di dolore per la trasformazione da angelo a demone. Gli occhi mi diventarono rossi e mi trasformi nel Lucifero che voi conoscete già, il re del fottuto inferno. Lilith mi guardava piangendo disgustata. Una volta che la trasformazione era conclusa un portale si aprii alle mie spalle ed io e Lilith cademmo dal paradiso. 'Quindi é questo che si prova ad essere un angelo caduto' pensai. Mi svegliai di soprassalto. Era tutto un sogno, dopo tutto.

Ve lo avevo detto che avrei scritto di più>:D. Oggi capitolo un po triste e probabilmente lo sarà anche il prossimo ma tranquillo tra un po la storia diventerà meno depressa. Se non scrivo prima di Pasqua volevo augurarvi buona Pasqua <3

☆La Mia Paperella☆ - 🍎RadioApple📻 - italiano:DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora