Erano passati tre giorni dall'ultima volta che Lara si era messa in contatto con lui. Arion era frustrato, non capiva perché non riuscisse a mettersi in contatto con la figlia, forse Simur aveva ragione, il potere della Luce gli impediva la connessione mentale.
Un giorno era a casa con sua moglie e preso dalla disperazione le aveva chiesto se poteva connettersi con lei, il dubbio di aver perso quell'abilità si era insinuato nella sua mente.
-Va bene- disse Lauren assecondandolo.
Lui si alzò dal divano senza dire niente.
-Dove vai?-
-Vado in cucina, devo farlo senza vederti ne toccarti, anche se essendo nella stessa casa sarà abbastanza semplice- disse il marito andando con passo spedito verso la cucina.
Lauren lo guardò sparire oltre la porta con preoccupazione. Poco dopo cominciò a vedere sfocato e poi nero, riconobbe subito la presenza di Arion nella sua mente.
Quando erano dei ragazzi, prima del fidanzamento, spesso non potevano incontrarsi di persona perché Arion doveva imparare a svolgere i suoi nuovi doveri insieme al precedente Angelo. Così si nascondeva e si metteva in contatto con Lauren, anche se durava poco perché l'Angelo lo trovava sempre.
Avevano un posto speciale nelle Terre Antiche, per stare da soli andavano sempre sulle rive di un ruscello poco lontano da Zemitira. Lì il tempo passava velocemente e non si rendevano mai conto di che ora facevano finché il sole non tramontava.
Arion ricreò quel posto, il ruscello con le sue acque limpide, il ponticello lontano che indicava dove passava la strada, i grandi alberi, i fiori dai colori sgargianti, il vento leggero che le scompigliava i capelli. A Lauren sembrava di essere tornata ragazza.
-Mi piacerebbe tanto tornare in questo luogo un giorno- disse sospirando.
-Nella realtà non è come lo ricordiamo- Arion stava fissando con sguardo perso il ruscello.
Lauren gli si avvicinò, passò il braccio intorno al suo e poggiò la testa sulla sua spalla.
-I tuoi poteri vanno bene, dobbiamo avere fiducia in Lara, sarà lei a mettersi in contatto con te quando sarà il momento giusto-
Arion si girò a guardarla e la baciò intensamente.
Quel giorno Arion e Lauren erano tornati al Campo Zemit per continuare le ricerche. I ragazzi erano già al lavoro al solito tavolo con alcuni libri presi dagli scaffali della biblioteca, stavano discutendo di qualcosa.
-Ciao ragazzi, ci sono novità?- chiese Lauren sorridendo.
I tre si girarono a guardare i nuovi arrivati, troppo occupati a discutere non si erano accorti di loro.
-Abbiamo trovato un luogo sacro- disse Sam -Le Cascate di Rio-
-Giusto, perché non ci ho pensato prima- disse Arion.
-Abbiamo scoperto che è il luogo in cui Rio ha donato il suo Elemento ai licantropi- disse Kyle.
-Questo però non è molto d'aiuto dato che non possiamo ricreare un posto del genere in questo modo- disse Alex appoggiandosi pesantemente allo schienale della sedia.
-Speravamo che forse a voi veniva in mente qualche idea- disse Sam.
I tre ragazzi guardarono l'Angelo e la moglie pieni di aspettative.
-In questo momento non mi viene niente in mente, ero amico dell'Alpha del branco con il potere dell'Acqua e ricordo che mi parlò di questo posto, un giorno mi ci portò, ricordo che il luogo era carico di magia- disse Arion dispiaciuto perché avrebbe voluto avere più informazioni.
Kyle chiuse il libro che aveva davanti a sé, poi si alzò -Immagino che dovremmo continuare a cercare-
Sam lo imitò, cercando tra gli scaffali nuovi libri da consultare. Alex rimase al tavolo riprendendo a leggere il libro che aveva davanti. Arion e Lauren andarono insieme alla stanza segreta e mentre l'uomo prendeva grossi libri, la moglie lo aspettò fuori.
Mentre tutti si davano un gran da fare nelle ricerche, Simur li raggiunse in biblioteca. Arion gli aveva detto che sarebbe passato per dare una mano a Sam, Alex e Kyle. Aveva avuto da fare nel suo ufficio per questo non aveva potuto accoglierli.
-Ragazzi sapete dov'è l'Angelo?-
-Eccomi- Arion arrivò con due libri in mano e li posò sul tavolo -Mi dispiace non essere passato dal tuo ufficio prima, io e Lauren siamo venuti subito qui-
-Non ti preoccupare, se hai un attimo di tempo ti aggiorno sulla situazione al Campo- l'espressione di Simur era molto seria e fece preoccupare Arion.
Si misero in un angolo lontano dalle orecchie dei ragazzi anche se potevano comunque vederli.
-Che succede?-
Simur sospirò stanco -Ricevo in continuazione messaggi dagli Zemit, si sta diffondendo il panico, gli Elementi si stanno indebolendo sempre di più-
Arion non rispose subito, in realtà non sapeva che dire. Non potevano fare nulla, dovevano solo avere fiducia in sua figlia sperando che avrebbe sistemato quella situazione.
-I Guerrieri?-
-È qui che volevo arrivare- disse agitandosi -Stamattina Primo Tormer è venuto da me e mi ha detto che non riescono più a infondere Energia all'Elemento, quindi niente sfere o barriere. Possono sempre usare l'Elemento normalmente ma siamo deboli, se dovessero attaccarci non so cosa può succedere-
Arion poteva fare solo una cosa per aiutare a proteggere il Campo -Lauren- chiamò la moglie che fece capolino poco dopo da dietro uno scaffale -Devo rimanere al Campo, hanno bisogno di me per la protezione-
Lauren si avvicinò ai due uomini -Va bene, dopo andrò a prendere a casa tutto quello che potrebbe servirci-
Arion cominciò a vederci sfocato e batté le palpebre più volte, poi si strusciò gli occhi con le dita.
-Arion, che hai?- chiese Lauren preoccupata.
L'uomo conosceva quella sensazione, spesso Rayke l'aveva contattato in quel modo, le ultime volte erano state quando era nella prigione e gli aveva parlato di sua figlia.
Conosceva bene la presenza di Rayke e aveva imparato a riconoscere la presenza di sua figlia.
Prima vide nero poi si ritrovò in una foresta che conosceva bene era lo stesso luogo in cui aveva incontrato Lara nella sua mente. Però non era nella radura, era come se sua figlia lo volesse lontano. Sperava che in realtà fosse perché non aveva ancora padroneggiato quell'abilità, per questo era finito lontano da lei.
-È lei?- chiese Lauren sulle spine. Aveva visto spesso suo marito con quello sguardo perso nel vuoto.
-Sì-
I ragazzi che avevano alzato la testa poco prima, ora erano completamente attenti. L'ultima volta non erano stati presenti quando l'Angelo aveva avuto il collegamento, questa volta lo osservarono incuriositi. Stava guardando oltre il Gran Maestro che era davanti a lui, verso uno scaffale, ma quello che stava vedendo non erano i libri.
-La vedi? Sta bene?-
-No- Arion rispose lentamente come se avesse la testa da un'altra parte, che in realtà era quello che gli stava succedendo -Non riesco a vederla, sono circondato solo da alberi-
Mentre si guardava intorno, venne raggiunto dalla voce della figlia -Papà, sono Lara- si girò verso la direzione da cui l'aveva sentita e cominciò a correre. Dopo poco smise perché si accorse che gli alberi erano sempre gli stessi, non stava andando da nessuna parte però non smise di camminare.
-Sto bene, non vi dovete preoccupare, ma gli spiriti degli Elementi si sono indeboliti perché la mia Luce è diventata molto potente e ho perso il controllo due volte- ora Arion capiva perché gli Zemit stavano perdendo i loro poteri -Risolverò tutto, gli spiriti torneranno in forze e gli Zemit riavranno i loro poteri, sperando che non sia troppo tardi-
Quando cominciò di nuovo a vedere nero, capì che la connessione si stava interrompendo.
-Vi voglio bene, mi mancate-
Arion tornò alla realtà con un miscuglio di emozioni, ma cercò di rimanere impassibile per non agitare gli altri, soprattutto sua moglie. Non era riuscito a raggiungere sua figlia e non era riuscito a dire niente, ci aveva provato ma aveva sentito qualcosa che gli impediva di emettere suoni.
Batté più volte le palpebre e la moglie capì subito che era tornato -L'hai vista? Che ti ha detto?-
-Sediamoci- Arion si avvicinò al tavolo dove erano seduti i tre ragazzi, che ancora lo stavano guardando in trepidazione, e si sedette.
Lauren e Simur si guardarono preoccupati poi lo imitarono.
-Non sono riuscito a vederla- cominciò -Ho corso verso la direzione della sua voce, ma rimanevo sempre nello stesso punto-
-Cosa ha detto?- chiese Kyle impaziente.
-Risolverà la perdita dei poteri degli Zemit. La sua Luce sta diventando più forte, ma questo non è l'unico motivo dell'indebolimento, ha perso il controllo dei poteri due volte-
-Una deve essere stata quando è sparita oltre il Portale, l'onda di Energia che ha distrutto la Grotta- disse Sam.
L'Angelo annuì poi continuò -Ha anche detto che spera non sia troppo tardi-
A quelle parole calò un velo di preoccupazione.
-Vuol dire che c'è la possibilità non riavere più i nostri poteri?- chiese Alex.
L'uomo non rispose, perché tutti conoscevano già la risposta.
-Come pensa di ridare forza agli spiriti?- chiese il Gran Maestro.
-Non me l'ha detto- guardò la moglie -Ha detto che sta bene, che non ci dobbiamo preoccupare e che le manchiamo-
Lauren lo guardò con le lacrime agli occhi.Nell'ufficio del Primo Guerriero dell'Acqua, Lucas si teneva la testa tra le mani. Quando era solo si lasciava andare alla paura, la paura di perdere il suo potere. Ormai non riusciva più ad usare la sua Energia, non riusciva nemmeno a cambiare lo stato dell'acqua. Alcuni dei suoi Guerrieri erano messi anche peggio, non avevano ancora perso del tutto i poteri, ma andavano e venivano in continuazione.
Non sapeva come aiutarli perché non sapeva neanche come aiutare sé stesso.
Non c'era giorno in cui non pensasse a Lara, da quando avevano capito che era viva non aveva mai smesso di pensare a lei. Era preoccupato che le stesse succedendo qualcosa.
Un leggero pop gli fece sollevare la testa. Era un messaggio del Gran Maestro.
Sperava che non fosse un'altra riunione perché in quel momento non era dell'umore giusto.
Lesse il nome di Lara e subito si fece sull'attenti, raddrizzando la schiena. Quando finì di leggere scattò in piedi, doveva dirlo agli altri.
Spalancò la porta dell'ufficio e trovò alcuni Guerrieri nella sala comune che si girarono verso di lui con un'espressione interrogativa, non si era mai comportato in quel modo, di solito era molto calmo.
-Andate a chiamare gli altri Guerrieri e fatevi trovare alla mensa tra cinque minuti, avvertite anche gli altri Primi Guerrieri, ci sono novità importanti- disse sventolando il messaggio del Gran Maestro.
-Sì, Primo Fimal- dissero i Guerrieri prima di alzarsi.
Lucas uscì con passo spedito, doveva parlare con Alex. Dopo la scomparsa di Lara, si era avvicinati molto, spesso Alex era venuto da lui per fargli delle domande. Alla fine Lucas e Alex si erano messi a collaborare per trovare un modo per riportare Lara da loro.
Lungo il corridoio incontrò sua sorella.
-Dove vai così di fretta?- chiese fermandolo.
-Fra cinque minuti alla mensa, ci sono novità importanti- disse senza dare altre spiegazioni.
-Lucas aspetta- sua sorella lo chiamò, ma ormai si era già allontanato.
Mentre saliva le scale, pensava a dove avrebbe potuto trovare Alex. Doveva fare in fretta, di lì a pochi minuti i Guerrieri si sarebbero riuniti in mensa ad aspettarlo.
Optò per il Quartier Generale e percorse i sentieri a corsa. A metà strada si fermò, Alex era insieme a Sam e Kyle e stavano venendo verso di lui.
-Lucas, che ci fai qui?- chiese la ragazza vedendolo di corsa e con il fiatone.
Era molto più in confidenza con Alex, ma anche Sam e Kyle erano diventati suoi amici.
Sventolò il biglietto con il messaggio del Gran Maestro, poi lo consegnò ad Alex che aveva allungato la mano per prenderlo.
Lesse il contenuto -Sì, eravamo presenti quando è successo e non è nemmeno la prima volta-
-Perché non mi hai detto niente?-
-Perché l'Angelo aveva solo sentito la sua presenza e che lo chiamava, Lara non aveva detto altro-
-E invece questa volta? Ha detto solo quello che è scritto nel biglietto?- chiese con la speranza che ci fosse dell'altro.
Alex ricontrollò il biglietto prima di rispondere -Non ha detto altro, solo che sta bene-
Lucas vide la delusione sul volto di Alex, anche lui si sentiva un po' deluso.
-Lara sta probabilmente ancora imparando a controllare la connessione mentale, è durata poco quindi avrà dovuto scegliere cosa dire- spiegò Kyle vedendo l'espressione del Primo Guerriero.
-Non era l'Angelo a controllare la connessione?- chiese confuso.
-Non riesce a collegarsi con Lara, solo lei può contattarlo. Infatti non è riuscito a parlarle né a vederla perché era Lara ad avere il controllo, lui non poteva fare nulla-
Lucas sembrò pensieroso -Capisco. Ora devo andare a riferire tutto questo agli altri Guerrieri- salutò i tre ragazzi e tornò di corsa alle scale.
Arrivato alla sala ovale, si ricompose prima di entrare nella mensa. La stanza era piena di Guerrieri che parlavano tra di loro, ma appena videro entrare Primo Fimal, tutti si zittirono.
Lucas prese posto al tavolo principale, ma rimase in piedi.
-Che fine avevi fatto?- chiese piano sua sorella, irritata.
Non le rispose si rivolse direttamente alla sala -Mi scuso per avervi fatto aspettare, avevo bisogno di un approfondimento su questo messaggio che mi è arrivato prima di chiamarvi qui- mostrò il biglietto che aveva in mano -Lara si è messa in contatto con l'Angelo per poco tempo, ha trovato un modo per ridare forza agli Elementi, sperando che non sia troppo tardi. Noi non possiamo aiutarla, ma avremo fiducia in lei e nel suo successo- guardò i Guerrieri e vide nei loro occhi coraggio e determinazione -I nostri poteri sono molto deboli, ma l'Angelo ci aiuterà a proteggere il Campo, e per fare la nostra parte useremo le vecchie armi- strinse un pugno davanti a sé -Noi siamo Guerrieri, niente ci può mettere in difficoltà-
La sala esplose in grida di entusiasmo e approvazione.
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La Prima Figlia 2 - I Templi degli Elementi
FantasyDopo la distruzione del Portale, Lara è rimasta bloccata nelle Terre Antiche, ma si farà degli amici un po' particolari. Una maga che ha sempre vissuto lontana dagli Zemit aiuterà la ragazza, insegnandole tutto quello che c'è da sapere sul potere de...