1 - Il risveglio

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Una fitta nebbia era calata in mezzo alla foresta, che impediva di vedere più al di là di due alberi. Lara era seduta su un tronco di un albero caduto e fissava quel bianco opaco, in cui lei vedeva i volti dei suoi genitori e dei suoi amici. La notte continuava a fare incubi sulla morte di Tisha, riviveva sempre la stessa scena, l'Ombra che mirava a lei e Tisha che si metteva nel mezzo all'ultimo. Era passato più di un mese da tutto quello.
Era sicura che gli altri stessero pensando che fosse morta, ma era grazie a Yuma se non lo era davvero. Si era chiesta perché suo padre non si fosse messo in contatto con lei, come aveva fatto quando era imprigionato, ma Yuma le aveva detto che il suo potere Bianco stava crescendo e questo impediva a chiunque di entrare nella sua testa, anche a Targom.
Sperava però che suo padre avvertisse quel blocco e che capisse che era viva.
-Lara, è pronta la cena-
Si girò e vide Yuma in piedi poco distante da lei con il suo inseparabile bastone magico.
Yuma era una maga come Tisha e Simur, ma molto più potente. Un giorno le aveva raccontato di essere stata l'insegnante dei due fratelli, ma questo era successo tanti anni prima.
Lei diceva di essere vecchia, ma non lo dimostrava affatto. Era alta e snella, i capelli, molto corti, era bianchi, di un bianco argenteo. Aveva gli occhi viola come i suoi poteri.
-Arrivo- Lara si alzò e raggiunse la maga.
Yuma viveva in mezzo alla foresta da molti anni, in una piccola casetta di pietra e legno.
L'ingresso dava su una stanza con un tavolo rettangolare al centro, una piccola cucina e il camino sul lato destro, sulla sinistra invece una piccola libreria e un tavolo da lavoro dove Yuma preparava le sue pozioni, in un angolino vicino al camino c'era, invece, il letto di Lara. Due porte davano sulla camera di Yuma e sul bagno.
Lara si mise a sedere al tavolo e Yuma servì due ciotole di zuppa, prima di mettersi a sedere a capotavola.
-Stavi ancora pensando ai tuoi cari?- chiese Yuma, dopo un po'.
Lara mandò giù un sorso di zuppa prima di rispondere -Mi chiedo se riuscirò a vederli di nuovo, con la Grotta del Portale distrutta-
-Troveremo un modo. Ora, però, devi rimanere concentrata sul potere della Luce-
-Posso farti una domanda?-
-Certo, dimmi pure-
-Tu sei una maga, come fai ad insegnarmi ad usare il potere Bianco?-
Yuma posò il cucchiaio sul tavolo -Io sono molto più vecchia di quello che credi. Quando sono nata, i miei genitori si vergognarono di me. A quel tempo avere un figlio che non aveva un Elemento era segno di disgrazia. Di solito l'Elemento si manifesta dai tredici ai diciassette anni, ma io ero arrivata a diciannove anni e ancora non si era manifestato. I miei genitori mi cacciarono di casa. Di nascosto avevo imparato qualche trucchetto con i miei poteri, così me la cavai per qualche giorno. Poi un giorno trovai una caverna, aveva strani disegni sulle pareti-
Lara riconobbe la descrizione -La caverna di Rayke-
Yuma annuì -Fu lui ad insegnarmi tutto quello che so, quindi conosco bene anche il potere Bianco. Ho riconosciuto subito in te il potere di Rayke, quando quel giorno ho sentito l'onda di Energia-
Lara ripensò a quel giorno, quando corse dietro all'Ombra decisa a disintegrarla e il suo potere aveva raggiunto un picco di Energia, grazie a tutti i sentimenti che provava in quel momento.

Era seduta sul suo letto, con la schiena appoggiata al muro. Una piccola pallina di luce bianca girava intorno alle sue mani, grazie al movimento delle dita.
Lara era arrabbiata con Rayke, perché difendeva il fratello, ma soprattutto perché era il suo esperimento. Lei era la prima figlia di un Angelo, per questo il Signore della Luce le aveva donato i suoi poteri, quando era sempre nella pancia di sua madre.
Lara non riusciva a non incolparlo per tutto il dolore che provava. Se non avesse avuto quel potere, Targom non l'avrebbe mai cercata.
Più volte Nari, il cervo di Rayke, era venuto a trovarla. Lara aveva capito che voleva portarla dal suo padrone, ma lei si era rifiutata ogni volta.
Non voleva incontrare Rayke. Aveva un solo obbiettivo, trovare Targom e ucciderlo.
Chiuse la mano in un pugno, soffocando la piccola lucina.
-Non dovresti cercare la vendetta- Yuma aveva imparato a leggere le espressioni di Lara. Sapeva delle sue intenzioni contro il Signore dell'Oscurità, ne avevano già parlato molte volte.
-Deve pagare per tutto quello che ha fatto- disse Lara stringendo ancora di più il pugno. Targom le aveva causato molto dolore, le era entrato nella testa più volte, l'aveva privata di suo padre, era responsabile della morte di Tisha.
-La vendetta è una brutta bestia, ti logora dentro. Devi imparare a controllare le tue emozioni-
Lara alzò gli occhi al cielo -Questa cosa delle emozioni mi perseguita. Non sei l'unica che me l'ha detto-
-E poi- disse Yuma ignorandola -Tisha non avrebbe mai voluto che percorressi la strada della vendetta-
-Allora cosa dovrei fare? Starmene qui buona, senza fare niente?- disse allargando le braccia.
-Devi andare avanti. Intanto pensa al tuo potere Bianco- chiuse il libro che stava leggendo e si alzò dalla poltrona -Sei destinata a qualcosa di più grande- poi se ne andò in camera sua, chiudendosi la porta alle spalle.
Lara sapeva che si stava riferendo alla Profezia. Le aveva detto solo che la riguardava, ma non le avrebbe svelato le parole, perché prima avrebbe dovuto imparare a controllare il potere Bianco e infine, se voleva conoscere la Profezia, avrebbe dovuto incontrare Rayke.
Si distese sul letto, appoggiò la testa sul cuscino e si coprì con le coperte e fissò il soffitto.
Non voleva incontrare il Signore della Luce, ma se voleva sapere, doveva farlo.
Mentre chiudeva gli occhi, si ricordò del giorno che si era svegliata in quella casa.

La Prima Figlia 2 - I Templi degli ElementiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora