I. Maledizioni

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Marzo 2017 — sette anni dopoTerza Scuola Superiore di Sugisawa

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Marzo 2017 — sette anni dopo
Terza Scuola Superiore di Sugisawa

"In Giappone circa 10mila persone all'anno spariscono nel nulla o muoiono senza motivo.
La maggior parte di questi eventi, è causato da Maledizioni: i sentimenti negativi degli esseri umani, che si accumulano in enormi masse."

N/O'S POV

Il ragazzo dai capelli scuri camminava con passo felpato nella notte verso il punto indicatogli dal professore, seguito a ruota dai suoi amici fidati: agli occhi di chi poteva vederli, questi erano due cani di colore bianco e nero, che avrebbero fiutato eventuali pericoli nei dintorni.

Tengono davvero un feticcio di livello speciale in un posto del genere?
Si chiese tra sé e sé, osservando la capannina meteorologica nella quale si trovava la "cosa" che era stato incaricato di prendere.
C'è un limite anche all'idiozia, e si accinse ad aprire la porta di legno.

Vuoto.
Guardò sopra e sotto, destra e sinistra. Vuoto.

«Sul serio?! - esclamò la voce dall'altro capo del cellulare - che ridere, starà facendo una passeggiata notturna!» ridacchiò.

«Giuro che la prendo a pu-» provò a ribattere il ragazzo, infastidito.

«Beh, non puoi rientrare finché non lo avrai recuperato.» Lo fermò l'altro, riagganciando.

Un giorno lo prenderò a pugni davvero.

Il giorno dopoTerza Scuola Superiore di Sugisawa

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Il giorno dopo
Terza Scuola Superiore di Sugisawa

SAKURA'S POV

Era l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze primaverili e non potevo essere più felice: finalmente avremmo avuto tre settimane libere in cui mi sarei anticipata con lo studio per i test d'ammissione all'università di Tokyo, che al momento era la mia priorità.
Solo chi si classificava tra i primi 5 aveva diritto alla borsa di studio — ed io ero decisa a guadagnarmela ad ogni costo.
La nonna era venuta a mancare da qualche anno e il nonno non stava bene, infatti da poco era stato ricoverato d'urgenza e i medici ci avevano avvisato che c'era poco da fare: non c'è cura per chi si lascia morire.
Senza di loro non mi sarebbe bastato nemmeno il mio doppio lavoro per potermi permettere di frequentare l'università.
E poi, c'era Yūri. Dovevo prendermene cura, lo avevo promesso alla nonna prima che morisse.

Sakura Fubuki • Toge InumakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora