XXVIII. Chiusura della soglia

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Avvertenze: Contiene spoiler del manga

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N/O'S POV

Era finalmente riuscito nel suo intento, e il tutto gli era stato servito su un piatto d'argento.

Sentì l'energia malefica scorrere all'interno del suo nuovo corpo — vi immerse l'anima del ragazzo così da soggiogarlo completamente.

La sua fedele servitrice lo raggiunse e s'inginocchiò al suo cospetto.

«Uraume.» La salutò lui, un ghigno malefico in volto. «Da quanto tempo.»

«Venerabile Sukuna.» Replicò la ragazza, ancora in ginicchio. «Sono felice che abbia raggiunto il suo scopo.» Si fermò ad ammirare il suo padrone.

«Non manca molto prima io che sia completamente libero, ormai il dado è stato tratto. Tra poco scopriremo le nostre carte.» Affermò Sukuna, già pregustando la vittoria imminente. Kenjaku gli aveva spiantato il terreno, ma spettava a lui concludere il gioco.

«Aspetto il vostro ritorno, mio Signore.»

SAKURA'S POV

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SAKURA'S POV

Stavo cadendo. No, non ero io a cadere: era tutto ciò che mi circondava. Sentivo i tuoni causati da esplosioni, il sordo rumore delle pietre che crollavano sopra di me. Ero sottoterra, se non mi svegliavo rischiavo veramente di morire come un topo. Un momento, mi sto muovendo — qualcuno mi teneva in braccio e mi stava trasportando verso non so dove. A fatica provai ad aprire gli occhi, ma riuscii solo a provocare una leggera vibrazione della palpebra mobile.

Sakura Fubuki • Toge InumakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora