Epilogo

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Mondo di sofferenza —eppure i ciliegi sono in fiore

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Mondo di sofferenza —
eppure i ciliegi sono in fiore.
(Kobayashi Issa)

Qualche mese dopo —Istituto delle Arti Occulte di Tokyo

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Qualche mese dopo —
Istituto delle Arti Occulte di Tokyo

N/O'S POV

«Yuji, hai preso tutto?» Chiese Sakura, affacciandosi alla porta della camera del fratello, nel dormitorio. Dell'ex camera, dato che quello era l'ultimo giorno che avrebbero trascorso in quella che era stata la loro casa nell'ultimo anno: l'Istituto delle Arti Occulte.

Erano successe molte cose negli ultimi mesi: dopo la sconfitta di Sukuna e le numerose perdite subite, i Piani Alti erano stati sostituiti ed ora Satoru Gojo era finalmente al posto che gli spettava – tra i vertici della società degli Stregoni. Dei loro amici, Maki era stata salvata per un pelo da Shoko grazie al soccorso repentino di Yuta ed anche se aveva riportato gravi ustioni e cicatrici per tutto il corpo, era salva. Sakura si era proposta di guarirle le cicatrici usando la sua tecnica della guarigione ematica, ma la Senpai si era opposta: le cicatrici erano il segno di colei che aveva vinto. Inoltre... sua sorella era morta e quello era il modo per portarsi dietro quel fardello.

Tuttavia, Mai non era morta a causa di Sukuna: era stata uccisa dal suo Clan. Ma... beh, ora il Clan Zen'in non esisteva più. Maki aveva fatto piazza pulita di tutti e dato che il loro legittimo erede, Fushiguro, era anch'egli morto, il Clan si era estinto. Una piaga in meno, fu il commento di Satoru Gojo. Come dargli torto?

«Sì, sto finendo di mettere in borsa le ultime cose...» Rispose Yuji, senza voltarsi per guardarla in faccia. Aveva l'aria abbattuta e un senso di oppressione nello stomaco, come una morsa.

«Yuji, che succede? Parla con me.» Lo esortò la ragazza accorgendosene subito. Subito lo raggiunse e si sedette sul suo letto, per ascoltarlo. «Non sei felice di tornare a casa?»

«Sì, certo. E' che... sono successe così tante cose negli ultimi mesi, che non mi sento più la stessa persona che ero quando ce ne siamo andati.» Ammise lui, sedendosi a sua volta, sospirando. «...E se non mi dovessi sentire a casa? Se capissi che quella vita non mi appartiene più?»

Sakura Fubuki • Toge InumakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora