IV. I quattro elementi

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DormitorioIstituto delle Arti Occulte, Tokyo

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Dormitorio
Istituto delle Arti Occulte, Tokyo

SAKURA'S POV

Più tardi, quel giorno, mi era stato tassativamente proibito di girovagare per l'Istituto e ora mi ritrovavo a contare i minuti che passavano seduta sulle scale dell'ingresso di una delle strutture aspettando Dio solo sa cosa.

Prima di fare la sua scelta, mio fratello aveva chiesto al professor Gojo di poter fare visita ai suoi senpai in ospedale, per accertarsi con i suoi occhi che se la stessero cavando.

In mezza giornata erano successe così tante cose e stavo assimilando talmente tante nuove informazioni, che mi sembrava passata un'eternità dall'attacco. Invece era successo la scorsa notte. Sospirai, avvilita dalla situazione in cui ci eravamo cacciati in poco tempo.

Perdonatemi, nonni. Non me la sto cavando molto bene a proteggere Yūji, pensai.

Qualcuno apparve alle mie spalle.
«Hai avuto notizie?!» chiesi speranzosa, ma il ragazzo dai capelli scuri scosse la testa e si sedette al mio fianco.

«Quando torneranno, tu e Yūji dovrete presenziare dal Preside» m'informò.

«Capisco...» mi girai a guardare un uccellino sull'albero di fronte. «Megumi, ma cos'è esattamente questo posto? E perché finora non ho incontrato anima viva oltre a te?»

«Ci troviamo al dormitorio dell'Istituto Superiore delle Arti Occulte di Tokyo, una delle sole due scuole delle Arti Occulte presenti in Giappone. L'altra è a Kyoto.» Spiegò, mostrandomi il cellulare dove vi era raffigurata un'immagine della scuola. «Ufficialmente questo posto è considerato un Istituto religioso privato.
In tutto ci sono 4 annualità, ma siamo quattro gatti e al momento quelli del terzo sono stati sospesi, per questo non vedi movimento.» Concluse, scrutando il mio viso per assicurarsi che avessi capito tutto.

«La ragazza che mi hai nominato - Maki, ricordo bene? - è una studentessa del...?»

«Senpai-Zen'in è del secondo anno. Poi ci sono Senpai-Inumaki e Senpai-Panda. Oh, e Senpai-Okkotsu, ma al momento è in missione fuori.»

«Panda?» ripetei, perplessa.
Chi mai chiamerebbe suo figlio come un animale? Beh, pensandoci, c'è gente che chiama il proprio figlio "Leone".

«Sì, vedrai. Li conoscerai presto, anche loro sono impazienti di fare la vostra conoscenza – le voci girano velocemente quando si è in così pochi.»

«Tu a che anno sei?» chiesi curiosa, vista la sua già grande capacità di padroneggiare la sua tecnica.

«Primo anno, sono l'unico. Anzi, ero l'unico, prima che arrivaste voi.»

Sakura Fubuki • Toge InumakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora