XXIV. Profonde acque

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TOGE'S POV

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TOGE'S POV

Stavo correndo lungo le rive del fiume, cercando disperatamente un modo per raggiungere l'edificio sulla sponda opposta. All'improvviso, un boato squarciò l'aria e quello crollò su se stesso, come se qualcuno o qualcosa vi avesse fatto esplodere una bomba. Il cuore mi batteva così forte da sembrare volere uscire dalla gabbia toracica – non riuscivo a pensare lucidamente, sapevo solo che Sakura era intrappolata lì dentro e che dovevo raggiungerla. A qualunque costo. Se fosse rimasta intrappolata sotto le macerie?

Proprio mentre mi preparai psicologicamente a fare l'unica cosa plausibile, ovvero tuffarmi in acqua, qualcosa attirò la mia attenzione. Non qualcosa, bensì un corpo che veniva trascinato dalla corrente e sballottato furiosamente contro le rocce in acqua. Capelli rosa galleggiavano nell'acqua. Era il corpo di Sakura.

Senza pensarci due volte, mi tuffai nell'acqua e nuotai verso di lei, raggiungendola in poco tempo non senza fatica. La corrente era talmente forte che temetti di non riuscire a riportarci indietro. Per fortuna ci riuscii, e tenendo stretto a me il suo esile corpo la distesi sulle mie ginocchia avvolgendola con la mia felpa asciutta, che avevo lasciato cadere a terra prima di finire nell'acqua.

Il corpo della ragazza era freddo e il viso più bianco della luna: per fortuna riuscii a percepire un debole battito cardiaco, nonostante non respirasse più. Sono in tempo, pensai.

«Non lasciarmi, Sakura.» Piagnucolai. «Respira.» Le ordinai. Nessuna risposta.

«Respira.» Questa volta più forte, il tono di voce più urgente. Le scossi il corpo.

Questo reagì al mio comando, e tremò fra le mie braccia. Sakura aprì gli occhi, riprendendo a respirare. Dapprima si guardò intorno spaesata, poi finalmente alzò lo sguardo su di me e i nostri occhi s'incontrarono; ripresi a respirare anch'io.

«Toge.» Sussurrò, poi tossì a causa dei residui d'acqua nei polmoni. «Che ci fai qui?»

«Vi ho seguiti, finché non ho trovato Todo che mi ha mostrato dov'eravate.» Risposi, cercando di stringerla quanto più possibile a me per riscaldarla, dato che tremava come una foglia.

«Yuji!» Esclamò all'improvviso, mettendosi dritta. «Dov'è mio fratello?!» Mi chiese, come se potessi darle la risposta che cercava. Fui travolto dalla rabbia. Il suo primo pensiero era sempre lui, non si curava nemmeno di se stessa – si sarebbe sacrificata per lui. A me pensava mai?

«Yuji?! Sakura, potevi morire! Credevo fossi morta, quando ho visto il tuo corpo inerme galleggiare sull'acqua!» Ero fuori di me, e le rigettai addosso tutta la mia frustrazione. «E la prima cosa a cui pensi è Yuji?!» La tenevo stretta per le spalle, scuotendola. Quando me ne resi conto allentai la presa, continuando comunque a toccarla.

«Non capisci...Yuji...dobbiamo trovarlo! È la priorità in questo momento!»

«Sei tu la mia priorità!»

Sakura Fubuki • Toge InumakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora