XVII. Fratelli - parte due

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Ponte di YasohachiCanyon di Koinokuchi

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Ponte di Yasohachi
Canyon di Koinokuchi

SAKURA'S POV

«Cosa? Volete giocare con me?»

La voce dello spirito maledetto echeggiò nella caverna. Era davvero mostruoso: aveva la pelle color petrolio, e gli occhi due buchi neri che sanguinavano. Il sangue colava fino alla bocca – la prima bocca, perché poi ne aveva un'altra enorme sulla pancia dalla quale parlava.

«Questo è un livello speciale, giusto?» Chiesi a Fushiguro, spostando solo gli occhi.

Il ragazzo annuì, e senza perdere tempo vidi mio fratello caricarsi di energia malefica, la luce blu che fiammeggiava dai pugni. «Voi due occupatevi dell'altro: di questo me ne occupo io.»

«Non se ne parla.» Ribattei, in un tono che non lasciava spazio a proteste. «È un livello speciale, nemmeno dopo il tuo allenamento con il professor Gojo riusciresti a batterlo: per fortuna anche io mi sono allenata con lui, ci batteremo insieme.»

«Io posso cavarmela da solo con l'altro, state tranquilli.» Disse Fushiguro, evocando il suo cane di giada. Piano deciso.

Caricammo la maledizione, da entrambi i lati: essa non si fece prendere alla sprovvista, e iniziò a sputarci del sangue addosso. Corremmo in direzioni opposte per evitare di essere colpiti.

Yūji si diede una spinta sulla parete e con un salto in aria gli diresse un calcio, che andò a segno. La maledizione non perse l'equilibro, quindi le lanciai addosso vari dischi d'aria con i quali la graffiai. Poi Yūji gli si fiondò addossò e iniziò a colpirla ripetutamente con calci e pugni, aiutato da me che la tenevo a distanza, usando l'aria per rallentarla o i rami per immobilizzarla. Riuscimmo a mantenere quel ritmo per un po', finché alla fine, quella riuscì ad afferrarlo.

«Ti ho preso.» Ridacchiò la maledizione.

«Non credo proprio.» Sibilai, e con una sferzata d'aria gli tagliai il braccio, staccandolo. Il sangue schizzò dappertutto; una goccia mi finì sul viso. Fu come essere marchiata col fuoco.

«Ma che razza di sangue è?» Dissi ad alta voce, guardandomi intorno: le pareti dove era schizzato – anche prima mentre ci sputava addosso, fumavano. Era sangue velenoso?

Premetti la mano sul volto e con una minima percentuale d'acqua, curai la ferita.

«Uffa, siete forti. Così non è divertente.» Si lamentò lo spirito maledetto.

Sakura Fubuki • Toge InumakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora