1

443 8 0
                                    

Sono seduta sul letto angusto del mio piccolo dormitorio all'orfanotrofio, il freddo penetrante delle mura di pietra sembra insinuarsi nelle ossa. Guardo fuori dalla finestra, cercando conforto nel pallido chiarore della luna che filtra attraverso i vetri sporchi. Tom Riddle, il ragazzo dal sorriso affilato come la lama di un coltello, è seduto dall'altra parte della stanza. Non si fidano di metterci con altri ragazzi ma non siamo nessuno per avere una camera singola. Entrambi siamo emarginati, considerati strani dagli altri ragazzi, ma la nostra stranezza ci separa più di quanto non ci unisca. Non abbiamo mai trovato un terreno comune, se non nell'odio reciproco che brucia come un fuoco sotterraneo tra di noi. Tom, con gli occhi scrutatori, mi fissa. "Cosa stai guardando?" chiede, la voce tagliente come il ghiaccio. Mi stringo nelle spalle, cercando di non mostrare quanto mi sento a disagio nella sua presenza. "Solo la luna."

"La luna..." mormora, il suo sguardo diventando più freddo. "È solo un pallido riflesso della luce del sole. Non ha nessun significato."

Ma per me ha significato. È l'unica cosa che mi fa sentire un po' meno sola in questo luogo freddo e ostile. "Per me ha significato. È l'unica compagnia che ho."

Un silenzio pesante cade tra noi, rotto solo dal ticchettio dell'orologio sulla parete e i respiri regolari.

La mattina seguente, mi sveglio con il suono monotono della campanella che richiama tutti per la colazione. Mi alzo lentamente dal letto angusto, sentendo ancora il freddo delle mura di pietra penetrare nelle ossa.

Scendo dal letto e mi dirigo verso la mensa dell'orfanotrofio, cercando di ignorare lo sguardo sprezzante di alcuni degli altri ragazzi che mi guardano di traverso. Prendo il mio posto solito, lontano dagli altri, la zuppa calda e un pezzo di pane raffermo sono tutto ciò che ci offrono, ma è meglio di niente. Mangio in silenzio, di tanto in tanto, alzo gli occhi e incrocio lo sguardo di Tom, ma lui non sembra interessato a scambiare nemmeno una parola.

Quando finiamo, mi ritiro nel mio angolo preferito della biblioteca, dove posso perdersi tra le pagine di libri che mi trasportano in mondi lontani, lontano dalla dura realtà. Mentre sono immersa nella lettura, sento improvvisamente una mano afferrare il libro dalle mie mani. Mi volto di scatto e vedo uno dei ragazzi più grandi dai capelli arruffati e dagli occhi crudeli, che ride sadicamente mentre mi guarda. "Guardate tutti questa smidollata che si nasconde dietro ai libri!" grida, attirando l'attenzione degli altri ragazzi presenti nella biblioteca. "Pensi di essere meglio di noi solo perché leggi? Sei solo una povera orfana senza genitori!"

Mi stringo il libro contro il petto, cercando di ignorare le sue parole velenose. Non ho mai avuto molto, ma i libri sono stati sempre la mia fuga, il mio rifugio. Prima che possa replicare, sento una voce tagliente fendere l'aria. "Sei un'orfano anche tu, solo che lei è meglio di te" afferma Tom con voce ferma, avanzando verso il ragazzo con uno sguardo feroce negli occhi. Il ragazzo ride, cercando di intimidire Tom con la sua stazza imponente, ma Tom non arretra di un millimetro. "E chi ti credi di essere tu, Riddle? Solo perché sei uno dei migliori studenti, pensi di poter comandare su di noi?"

Tom sorride, ma non c'è nulla di rassicurante nel suo sorriso. "No, non ho bisogno di usare la violenza per farti capire il tuo posto," dice con calma, ma la sua voce ha un tono minaccioso.

Il ragazzo si ritira di fronte alla determinazione di Tom e, con un'ultima occhiata sprezzante verso di me, se ne va. Mi ritrovo a fissare Tom, sorpresa dalla sua difesa e dalla sua sicurezza in sé stesso. "Grazie, Tom," dico, cercando di esprimere la mia gratitudine. Tom annuisce appena, senza dire una parola, e si gira per tornare ai suoi affari. Rimango lì, con il mio libro stretto tra le mani. Mi guardo intorno, osservando gli altri ragazzi che tornano alle loro attività come se nulla fosse accaduto. Decido di riprendere il libro e di continuare a leggere, cercando di distrarmi da questi pensieri inquietanti. Ma non riesco a concentrarmi, la voce di Tom e il suo sorriso malizioso continuano a riecheggiare nella mia mente.

La figlia del diavolo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora