Luis
La guardo dormire, e non riesco a capire cosa provo...
È tutto così confuso, tutto così offuscato. La guardo dormire e mi sento, non lo so... sporco. Come se lei fosse una droga illegale, una droga bastarda che non dovrei assumere.
La guardo dormire e mi sembra di puzzare, proprio come quando ero un ragazzino.
La guardo dormire, e mi sembra proprio di essere un ragazzino, però a tratti sembra positivo, perché in me non c'è il Luis del passato, ma c'è una persona nuova, che non conosco e che mi fa paura.
Perché se c'è una persona che temo più di qualsiasi altra cosa: sono io.
Luis teme Luis. Da sempre, e sarà sempre così.
La guardo dormire e mi sento veramente in una favola, in un film, o in uno dei libri d'amore che legge mio figlio.
La guardo dormire, abbandonata al mio petto che fa su e giù troppo velocemente dato il casino che sto provando a causa sua... ed è così tranquilla, così serena, una bambina, mi sembra di rivedere mia figlia adolescente che si addormentava sulla mia spalla, ma è diverso, sono sicuro che è diverso. Erika non è mia figlia, e io non la vedo come tale.
La guardo dormire... e sono convinto che qualcosa mi sta succedendo. Perché mi perdo a guardarla, ad accarezzarle il viso, a dargli pezzi di me, e voglio che lei capisca che non sono pezzi insignificanti.
La guardo dormire... e a un certo punto non ce la faccio più.
Chiudo gli occhi, e rivedo quel ragazzino, non quello nuovo, ma il vecchio me.
Chiudo gli occhi, ma lei c'è ancora, e poi li riapro per paura che possa fare la sua conoscenza.
Con molta fatica, cerco di scansarla da me, facendo attenzione a non svegliarla.
Con molta fatica perché non avrei voluto farlo, sarei pure rimasto tutta la notte, fino al domani a guardarla. Ma non ce la faccio...
Non ce la faccio, ma vorrei tanto farcela.
Non appena mi alzo, Erika rimane con la testa poggiata sul divano, con le gambe piegate.
La guardo ancora, ancora e ancora, e alla fine la sollevo sulle mie braccia.
È così vulnerabile in questo momento, mi ispira speranza.
La speranza della mia vita, dopo aver perso tutto ciò che mi rendeva umano.
La porto nella sua camera e la sistemo sul suo letto, la copro con un lenzuolo, e chiudo un'anta della sua finestra completamente aperta.
Per poi avvicinarmi ad Erika.
Mi siedo vicino a lei e le sussurro qualcosa.
«Insegnami a volare, perché io ho perso la magia per poterlo fare.»
Le lascio un bacio sulla fronte, le scanso i ricci ribelli da davanti gli occhi, e poi mi alzo, senza più guardarla, perché so che se l'avessi fatto un'altra volta non avrei trovato la forza per andare via.
Sarei rimasto lì, di fianco a lei, sul suo letto, e forse questa notte sarei riuscito a chiudere occhio, consapevole del fatto di averla vicino a me.
Quando entro in macchina, finisco per rimanere fermo nel parcheggio... titubante, scioccato, debole, è così che mi sento.
Sento di essere tutto quello che da me non vorrei mai, sento di essere quello che non vorrei mai vedere in nessuno.
Odio la debolezza, odio lo smarrimento, odio tutto ciò che mi induce a essere così patetico.
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Lo Yin e Lo Yang
RomanceATTENZIONE⚠️ "Lo Yin e lo Yang" fa parte di una saga intitolata "The Angel and the Devil series" va letto dopo "L'Angelo e il Diavolo" Nero come il buio, bianco come la purezza. Lo Yin e lo Yang, due anime differenti. Rosso come il sangue, come la...