28° parte

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Luis

Passano dei secondi interminabili.

Io e Ryan abbiamo smesso di ridere, di parlare, ed è tutto così assordante per i miei gusti.

Sembra come se sia sul punto di chiedermi qualcosa, percepisco un'aura seria provenire dal mio vecchio amico.

E sento nuovamente caldo, come è successo poco prima di andare da Erika. Stavo dormendo, e come al solito mi sono risvegliato nel mio letto, sudato e con il fiato corto.

Fottuti incubi.

Ryan si volta a guardarmi, e adesso sento che le domande che vuole farmi sono tante, ma talmente tante che ho già il mal di testa.

Non abbiamo avuto modo di parlare quando sono riapparso nella sua vita dopo anni di assenza.

O meglio, non gli ho dato modo di farlo, perché non appena ci provava tendevo a cambiare argomento, o a ignorarlo completamente.

Non parliamo seriamente da tanto tempo ormai, e quando è venuto a cercarmi perché Erika l'ha indotto a farlo... mi sembrava surreale aprirmi un po' con lui.

E adesso è qui, di fronte a me, mi guarda e sono sicuro che è pronto ad aprire quell'argomento che ha provato a prendere dopo l'incidente dei nostri figli, ma che io ho sempre ignorato.

«Amico...» Sussurra, come se avesse timore di essere snobbato per l'ennesima volta.

Un po' mi dispiace, perché non vorrei che pensasse che non me ne importa niente.

Non è affatto così.

Come risposta mi volto anche io a guardarlo e lo incito a continuare con lo sguardo.

«Perché...» Ti prego non chiederlo.

«Perché non hai più risposto alle mie chiamate, ai miei messaggi, alle mie mail? Perché sei sparito completamente dalla mia vita, perché, Luis, perché?»

Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, sapevo che prima o poi non sarei stato più in grado di scappare. O meglio, sapevo che avrebbe trovato il modo di chiedermelo in un momento in cui non sarei potuto scappare, ha capito come avere delle risposte.

Delle risposte che mi vergogno a dargli.

Dopo che si è trasferito insieme a Megan e a suo figlio io non ho più risposto ai continui messaggi.

Non l'ho più cercato. Nessun messaggio, nessuna chiamata. Sparito totalmente.

Credo sapesse qualcosa della mia vita solo perché Megan e Katrine continuavano a sentirsi, a videochiamarsi, e a mandarsi foto dei nostri figli.

«Allora... perché? Che cosa ti ho mai fatto... ho sempre pensato di aver un fratello, e a un certo punto non l'ho più avuto.»

Continua a guardarmi, vedo malessere nei suoi occhi, delusione, abbandono, quest'ultimo lo conosco molto bene.

Ma se fosse così? Se è di abbandono che si parla? Ryan non penso capirebbe. Penserebbe che sono una fottuta testa di cazzo, cosa più che vera, ma lui non capirebbe il modo in cui io percepisco l'abbandono.

Ricambio il suo sguardo, ma non riesco a parlare, a formulare le parole giuste, affrontare quest'argomento
è difficile proprio come pensavo

«Luis, cazzo, parla!» Mi scuote leggermente e io respiro a fondo.

«Tu sei andato via da me.» Dico alla fine.

È stato lui a trasferirsi. È stato lui ad abbandonarmi. Lui ha deciso di cambiare vita e io non ne facevo più parte.

Lo Yin e Lo YangDove le storie prendono vita. Scoprilo ora