Lavinia's pov
Dopo la piacevole colazione condivisa con la famiglia De'Medici,i miei fratelli decisero di tornare al nostro palazzo,perché molti erano gli impegni di quella giornata,
io invece,cortesemente invitata da Madonna Lucrezia,prosegui il mio viaggio in quel palazzo,
casa dell'arte e della saggezza.
Potei ammirare ancora numerose tele:alcune concluse,altre in procinto di esserlo,
fin quando non mi ritrovai dinanzi ad una stanza chiusa da una porta il cui colore del legno riprendeva quello del resto della casa. Incuriosita da tanto mistero,in quanto quella era l'unica stanza chiusa in quel palazzo,decisi di aprirla,assicurandomi che nessuno mi vedesse così presa da forte curiosità entrai.
Entrando in quella stanza
i miei occhi si illuminarono:
mi ritrovai catapultata in una realtà diversa,
fatta di numerosi libro,essi si susseguivano in un'immensa libreria interamente in legno,ed erano divisi in piccole e coincise sezioni.
Il tutto era accompagnato da uno scrittorio posizionato al centro della stanza che emanava forti emozioni ad un'amante dei libri come me!
Quel posto era un vero paradiso,
pensai a quanto fosse rilassante di notte ritirarsi in quella stanza a leggere,
ed ad abbandonarsi al piacere delle ore notturne,
momento in cui i pensieri svaniscono e i turbamenti della giornata vengono meno.
Una sezione in particolare accentuó la mia curiosità,
si trovava sulla mia destra,posizionata nella parte inferiore,e tra i vari libri uno fece brillare i miei occhi!
non riuscii a riconoscere subito il titolo del libro,
ma riconobbi lo scrittore:il buon e vecchio Ovidio;
si sa,i suoi non sono degli scritti leggeri,
e forse,come afferma la società,non sono adatti ad una donna di classe ma in giovane età mi era stato permesso di leggerlo,
e poter sognare ad occhi aperti mediante i suoi bellissimi scritti.
Quando mi calai per afferrare il libro peró,sentiii la porta aprirsi .Così,spaventata mi girai e fui colta di sorpresa dall'arrivo di Lorenzo la cui espressione facciale emanava ancor più stupore della sottoscritta.
-Lorenzo io stavo giusto per uscire di qui-dissi cercando di posare in fretta il libro al suo posto,quello in cui lo avevo trovato.
Ma Lorenzo si avvicinó ancor di più e mi disse:
-Lavinia,restate,non c'è fretta di posare il libro,potete prenderlo se volete-
Tenni il libro stretto tra le braccia,un po' per timore,un po' per l'imbarazzo del momento,non volevo che Lorenzo ne leggesse il titolo,potrebbe avere lo stesso pensiero della nostra società. Ma lui chinando il capo verso destra riuscì a riconoscere il nome dell'opera.
-Conoscete Ovidio Madonna?vedo che avete buon gusto,avete scelto uno dei suoi libri che più preferisco!L'ars amatoria!-
-Si Lorenzo,conosco per sentito dire,non ho nemmeno fatto caso che il libro fosse suo-mentii sperando che non si accorgesse che una nobile perlopiù donna leggesse tali testi ma fu il mio volto,del tutto rosso per l'imbarazzo,a tradirmi.
-quindi Lavinia,non sapete di cosa parla quel libro,è così?-disse avvicinandosi ancor di più a me
-certo che non lo so,il suo titolo allude all'arte del saper amare quindi deduco sia un manuale basato sull'amore-cercai di convincerlo
-conoscete il latino vero?- disse Lorenzo
-Certo,è stato mio padre ad insegnarmelo-
affermai
-quindi sapreste tradurre i passi di questo libro-disse sfiorando le mie mani per riprendere il libro
-Saprei farlo sì,ma non mi sembra il caso,non è un testo adatto ad una donna-dissi per cercare di rendermi convincente,lui di certo non doveva sapere che avevo riletto quel libro più di una volta,immergendomi nelle sue pagine e che mi era piaciuto tanto.
-Sapete,avete ragione,questo è un libro adatto perlopiù ad un pubblico maschile,è un manuale di seduzione.-disse strappandomelo dalle braccia
-e voi,messer Medici,ne avete tratto qualche insegnamento?-dissi raggiungendolo vicino allo scrittoio.
-Sono convinto che non serva un manuale per imparare a sedurre una donna,è una dote innaturale-disse facendomi cenno con la mano di accomodarmi sulla sedia dinanzi a lui
-e voi questa dote la possedete?-dissi per provocarlo
-Oh Madonna,un uomo non si vanterebbe mai con un'amico delle sue prestazioni amorose figuratavi con una donna-mi disse utilizzando lo stesso tono.
Poi prosegui:
-a voi che effetto sortisco?-disse accarezzando la copertina del libro.
-che effetto sortite a me?Nessuno messere,siete un uomo come un'altro,per me solo un'amico di mio fratello-cercai di nascondere l'attrazione nei suoi confronti,ma non so se Lorenzo l'abbia notato.
-Nessuno,Madonna?-
-siete sicura?-continuó abbassando il tono della voce
-eppure il vostro volto è contornato da un rossore e il vostro respiro è irregolare da quando la distanza tra noi è diventata più breve -disse allontanandosi verso la libreria per posizionare il libro al suo posto.
-l'impressione molto spesso inganna messere-. Il suo sguardo guizzó dalle guance ai miei occhi dove restò fisso, Lorenzo era sul punto di controbattere ma venne interrotto dal bussare alla porta. Era Giuliano,il quale disse:
-Lorenzo,sei qui?-spalancó la porta ed entrò
-oh Madonna Lavinia,non vi avevo vista,ho interrotto una conversazione per caso?-disse sedendosi difronte a me
-No Giuliano,figuratevi,stavo per andare via-dissi mentre mi alzavo risistemandomi il vestito sgualcito dalla sedia
-Ho incontrato Madonna Lavinia per il palazzo e le ho mostrato la nostra libreria fratello-disse cercando di convincere suo fratello,anche se Giuliano annuì ,però,non sembrò molto convinto della scusa defilata da suo fratello
-Messeri,io andrei,ci rivediamo,grazie per l'ospitalità-uscì dalla stanza salutandoli con un cenno di mano.
L'aria in quella stanza era diventata pensante,
l'attrazione per Lorenzo dopo quel momento era triplicata,
e lui se ne era accorto,
sapeva dell'effetto che sortiva sulle donne,
ed aveva percepito quello che sortiva su di me,
ma mi sembra di aver notato che neppure io gli fossi così indifferente.
Uscita dal palazzo ormai a tarda ora,decisi di ritornare al palazzo in carrozza,
perché,per una donna del mio rango,è pericoloso vagare di notte tutta sola...
In carrozza non riuscì a non pensare a ció che poco prima era successo,
ripensai a quella stanza magnifica fatta di legni pregiati e libri rari da trovare in commercio,
alla mia conversazione con Lorenzo e a come si era conclusa con l'arrivo di Giuliano,così stanca ma entusiasta della giornata girai il capo verso la strada e decisi di ammirare la mia bellissima Firenze contornata di stelle immergendomi nei miei pensieri.
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Amandoti||Lorenzo De Medici||
RomanceEssere donna nella Firenze del 500 non era di certo una cosa facile,sottostare al volere degli uomini di casa,ai loro voleri e a ciò che loro avevano predisposto per te era un'enorme responsabilità...Responsabilità che Lavinia De' Pazzi conosceva m...