Tu il mio Bacco,io la tua Arianna

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Lavinia's pov
Dopo aver ammirato per la millesima volta la mia amata città la carrozza si fermó ed io fui costretta a scendere e a non poter ammirare il paesaggio notturno circostante.
Camminai a passo spedito verso il mio palazzo,entrai e fui aiutata a togliere il mio soprabito con lustrini oro.
Ero tanto stanca in quanto ero stata fuori tutta la giornata,così cercai di non fare rumore e di recarmi nelle mie stanze ma il mio piano fallì in quanto la porta della sala da pranzo era aperta e seduti al tavolo c'erano zio Jacopo e i miei fratelli che sembravano conversare armoniosamente.
Mio zió mi chiamó ed io fui costretta a cambiare rotta e a recarmi a tavola con loro.
-Lavinia,vieni,siediti con noi!-disse mio zio
-certo,con piacere-esclamai entrando nella stanza
-dimmi cara,dove sei stata oggi?come hai passato la tua giornata-continuó zio Jacopo
-in realtà zio,oggi è stata una bellissima giornata,io,Francesco e Guglielmo siamo usciti per una passeggiata e mentre camminavamo ammirando la magnificenza di Firenze,abbiamo incontrato i giovani De'Medici che ci hanno invitato al loro palazzo-gli spiegai
-dove siete stati Lavinia?potresti ripeterlo?-aggiunse mio zio
-a palazzo De' Medici zio,perché chiedete?-continuai io
-non dovete mettere piede in quel palazzo,i De'Medici non sono le persone buone e oneste che fingono di essere,
e poi è risaputo che tra i De'Medici e i De'Pazzi non puó esserci amicizia,
da secoli le nostre famiglie si contendono il potere della nostra Firenze-spiegó lui
-eppure zio,ci hanno accolto amorevolmente,e abbiamo conversato a lungo a colazione,e questa guerra di cui parlate non traspariva affatto-gli risposi
-Ah piccola Lavinia,
sei così buona ed ingenua,
quasi non sembri una De'Pazzi,
l'astuzia e la scaltrezza non ti appartengono per nulla,
tu credi alle parole,ti lasci abbindolare da esse ma sappi che non ti permetto di avvicinarti ai De'Medici costi quel che costi!-mi disse
-zio avete una bassa considerazione di me se pensate che bastino delle parole ad abbindolarmi.
Sì sono amante della letteratura e della filosofia ma la vita reale va ben oltre.
Eppure sono sangue del vostro sangue e sapete bene che non tradirei mai la mia famiglia.-continuai io,anche se in realtà le parole utilizzate nei miei confronti e l'odio verso i De'Medici,persone oneste e gentili o almeno come mi erano apparse,le reputai infondate.
-allora posso contare su di voi?starete lontana da quella famiglia?
Soprattutto starete lontana da Lorenzo?quel giovane è bello e scaltro e conosce bene l'arte della persuasione,potrebbe fare innamorare in un attimo una donna bella e gentile come voi.
Oserei dire anche sciocca a volte,soprattutto quando si tratta di affari.
Sapete la fama di adulatore di Lorenzo è conosciuta da tutti,soprattutto dalle dame fiorentine che vengono meno ai loro doveri da mogli per essere state ammaliate da lui-mi rispose lui
-Non vi permetteró di chiamarmi sciocca,
il resto non è un mio problema,con Lorenzo ho avuto a malapena una conversazione,
io non sono la donna adatta per lui e lui non è adatto per me,
gli staró lontana ma non permetteró voi di offenderlo per una disputa avvenuta in passato tra le famiglie-detto questo mi alzai frettolosamente dalla sedia e correndo mi recai nelle mie stanze.
In lontananza sentii le voci dei miei fratelli,che non era intervenuti per nulla nella conversazione tra me e mio zio,chiamarmi ma finsi di non ascoltarli.
Arrivata nelle mie stanze,mi poggiai sul letto e le lacrime minacciarono di uscire:mio zio mi aveva colpita nell'orgoglio,come poteva pensare di me che ero una sciocca che lasciava abbindolarsi da semplici parole,
ecco perché la sua anima non è mai stata affine alla mia.
Mio zio è sempre stato il contrario di mio padre,uomo gentile e buono,egli invece è la personificazione di un uomo austero e burbero,
da quando sono qui non ho mai potuto contare sul suo aiuto,
io e miei fratelli serviamo lui solo per raggiungere i suoi scopi,allargare l'espansione della nostra banca e fornire eredi alla nostra famiglia.
Mentre pensavo al giorno del funerale di mio padre,mi coricai e vidi che le lacrime oramai avevano contornato il mio volto e gli occhi,stanchi e gonfi a causa del pianto,minacciavano di chiudersi ma non riuscivo perché diversi pensieri affollavano la mia mente  tra i tanti i bei momenti passati con Lorenzo qualche ora prima.
L'attrazione che provavo per Lorenzo era molto forte,
si,avevo sentito parlare della sua fama da adulatore ma non riuscivo a non pensare a lui e a quei momenti ricchi di tensione condivisi qualche ora prima,
volevo ancora godere della sua compagnia e magari scoprire i segreti di un uomo così colto e affascinante,
dietro la maschera di adulatore credo si nasconda un uomo ,in realtà,colpito e lacerato da tanto dolore con un cuore grande e molto fragile,
dietro alla figura del "Dio"del giovane De'Medici si nasconde,secondo il mio parere,un comune mortale con un'anima pura tenuta nascosta per sfuggire all'amore.
Mi girai sul lato destro,e tentai con la mano di asciugare le mie lacrime,e presi dalla mia piccola libreria al lato del letto un libro a caso,che strinsi tra le braccia per poi iniziarlo a leggerlo.
Le mani vagarono sul libro e lo aprì alla prima pagina che mi capitó dinanzi,la quale riportava uno dei miei miti preferiti quello di Bacco e Arianna,il loro fu un vero colpo di fulmine,da parte di entrambe.
La bella eroina Arianna era stata lasciata sola dal giovane Teseo,che le promise di sposarla se lo avesse aiutato,piantata in asso la giovane inizió a piangere vedendo il suo promesso sposo allontanarsi con una barca senza di lei,il suo pianto fu così forte che arrivó alle orecchie del Dio Bacco,Dio del vino e dell'ebbrezza.Bacco rimase così affascinato dalla donna che le chiese di prenderla in moglie e lei accettó.Per sancire il loro amore,prese la corona della sua amata e lanciandola in cielo creó una costellazione.
Rileggendo questo mito mi tornó il sorriso e capii che le parole che mi erano state attribuite da mio zio prima era erronee.
Poteva reputarmi sciocca,
ma se la letteratura,l'amore e la filosofia rendono tali,
voglio essere chiamata sciocca per tutta la vita.
Cosa sarebbe l'uomo senza il sapere?
Cosa sarebbe l'uomo senza amore?
Ponendomi queste domande,a cui non serve trovare una risposta,mi addormentai con accanto il mio libro ancora aperto alla pagina del mito di Bacco ed Arianna,
ed inizia a pensare a quanto il fato mi  avrebbe permesso di incontrare il mio Bacco,
il mio colpo di fulmine,
uomo capace di amarmi e di godere dell'amore che la mia anima e il mio cuore possono trasmettere,
ed io saró pronta ad essere la sua Arianna,
musa ispiratrice dell'uomo che rapirà il mio cuore.
E insieme saremo pronti a sancire il nostro amore,magari creando una costellazione.
I miei occhi divennero pesanti e così mi abbandonai al sonno cercando di non pensare alla lunga giornata,ricca di colpi di scena,vissuta oggi.

Amandoti||Lorenzo De Medici||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora