Il Dì di festa [pt 2]

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Lavinia's pov
-parlate vi prego,sono seriamente preoccupata per mia figlia,le può essere successo qualcosa e noi siamo qui all'oscuro di tutto-esclamó con visibile agitazione Madonna Lucrezia
-Signori,Madonna Bianca,è stata avvistata...-esclamó l'uomo in seria difficoltà ed imbarazzo nel raccontare ciò che sapeva.
-continuate vi prego-esclamai io incitandolo a continuare.
-Madonna Bianca è stata avvistata nelle sue stanze con vostro fratello Guglielmo Madonna Lavinia-esclamó di getto mostrando una faccia addolorata per essere il responsabile di quella rivelazione per niente gradita.
Lorenzo andó su tutte le furie,ciò era visibile dal suo petto che si alzava ed abbassava con una frequenza al quanto accelerata,il suo volto mutó improvvisamente espressione,teneva molto alla sorella e soprattutto alla sua reputazione.
Cosa avrebbe pensato Firenze se avesse appreso quella notizia:avvistati insieme due membri delle due famiglie più potenti della città ad amoreggiare tra loro senza essere promessi.
-Io devo andare da lei-esclamó Lorenzo incamminandosi con passo spedito verso le stanze al piano superiore seguito da Giuliano,il quale  non sembrava sorpreso dall'accaduto perché sicuramente in cuor suo sospettava che ci fosse qualcosa tra i due da tempo.
Madonna Lucrezia segui i figli ed io segui lei,d'altronde si trattava di mio fratello era giusto ci fossi anche io.
Arrivammo al piano superiore,proprio difronte alla stanza di Bianca,dove Lorenzo inizió a battere i pugni serrati sulla porta,in attesa dell'apertura di quest'ultima.
-Bianca,apri,lo so che sei lì-esclamó continuando nel suo intento.
-Bianca apri,per favore,sappiamo tutto-continuó Giuliano,cercando di tenere fermo Lorenzo per evitare  brutti incidenti.
Poco dopo la porta si aprì rivelando mio fratello e Bianca insieme,come ci era stato detto da quell'uomo prima,ma non erano in atteggiamenti intimi, al contrario in quella stanza sembrava aleggiare il silenzio tra loro accompagnato dalla percezione dell'amore che si era instarauto tra i due,l'aria peró sembró farsi tagliente dopo la nostra entrata nella stanza.
-voi cosa ci fate qua insieme?-esclamó Lorenzo più agitato che mai
-Lorenzo,calmati,ti prego-continuó sua madre
-Adesso questi due ci spiegheranno tutto-continuó Giuliano incitando la sorella a parlare
-Da quando va avanti Bianca?Rispondi!-contiuó Lorenzo accomodandosi sulla poltrona che si trovava difronte al letto su cui erano seduti Bianca e Guglielmo,cercó di rilassare i muscoli ma fu un tentativo vano.
-Lorenzo,io non ho niente da dirti,anzi da dirvi,io e Guglielmo ci amiamo,il nostro amore è così forte tanto da mettere in discussione l'appartenenza ed il legame alle rispettive famiglie-esordì Bianca
-Come puoi amare un uomo che sai di non poter sposare,sai come sono i rapporti tra le nostre famiglie,spiegami quali erano  le tue intenzioni,avanti-continuó Lorenzo
-Volevo unirci in matrimonio,se non possiamo farlo al cospetto di Dio,lo faremo al cospetto della realtà,io saró per sempre sua e lui per sempre mio-continuó lei
-Volevi donarti a lui Bianca?Ti rendi conto della gravità della cosa?cosa ne sarebbe stato della tua reputazione se qualcuno vi avesse visti e avesse commentato l'accaduto,se la notizia fosse arrivata in città?-continuó Lorenzo
-Non hai pensato a questo vero sorella?-esordì con tono sarcastico
-E tu Guglielmo,ti sapevo molto più responsabile di quanto mi hai dimostrato oggi sai?-continuó Giuliano
-Sai anche tu che non potete sposarvi,perché accontentare il capriccio di una bambina alla sua prima cotta-continuó Lorenzo utilizzando ancora quel suo tono sarcastico
-Non è un capriccio,come lo definisci tu Lorenzo,io amo tua sorella e lei ama me,il nostro è un sentimento che cresce giorno dopo giorno e va avanti da circa dieci anni,non puoi negarlo tra noi c'è sempre stata grande affinità-prese parola Guglielmo
-qualcuno sapeva di questi due?-continuó Lorenzo facendo scorrere lo sguardo tra i presenti in stanza ed io per la prima volta,da quando avevamo messo piede in quella stanza,presi parola:
-io,Lorenzo,non sapevo di quest'incontro ma ho intuito da sola l'amore che univa Bianca e Guglielmo-confessai avvicinandomi a lui
-Lavinia,perché non me lo hai detto?Ti credevo un'amica sai?Avevo un'alta considerazione di te,della tua persona e dei tuoi valori Invece sei solo una complice di quest'amore impossibile che avrebbe potuto portare a situazioni irreparabili-esclamó visibilmente ferito da questa mia rivelazione
-Siamo arrivati giusto in tempo per fermare questo scandalo-affermó Lorenzo mettendo le mani tra i capelli,così mi avvicinai a lui provando a parlargli ma non mi permise di farlo, infatti mi intimó a stare zitta,non permettendomi di scusarmi,ed  esordì con:
-allontanati Lavinia,non osare giustificare le tue menzogne.Dovevi dirmi cosa avevi notato tra quei due proprio per evitare un tale accaduto.Non provare a parlarmi.-concluse il discorso alzandosi e recandosi alla porta.
-In quanto a voi due prenderemo dei provvedimenti:Bianca non rivedrai più Guglielmo,prenderai marito e deciderò io chi sarà-esclamó alternando lo sguardo tra i due innamorati
-ma Lorenzo...-cercó di ribattere Bianca
-niente ma Bianca,dal momento che nostro padre è molto malato,sono io il capofamiglia  e non intendo dargli altri dispiaceri che potrebbero aggravare la sua posizione,quindi si fa come decideró io-esclamó abbandonando la stanza.
Bianca non riuscì più a trattenere le lacrime,si accasció ai piedi del suo letto abbandonandosi ad un pianto liberatorio,Madonna Lucrezia accorse dalla figlia,l'abbracció e tentó invano di consolarla e rasserenarla con parole di conforto.
Mentre io corsi da Guglielmo,abbandonandomi in un suo abbraccio,quella situazione mi preoccupava,soprattutto per lui,cosa sarebbe successo adesso?Cosa sarebbe successo quando lo zio Jacopo l'avrebbe saputo?
Cosa sarebbe accaduto a mio fratello il cui unico errore era quello di amare follemente la persona sbagliata o meglio appartenente alla famiglia sbagliata.
Questi dubbi assalivano la mia mente tanto da non trattenere più le lacrime,iniziai a piangere interrottamente bagnando i vestiti di mio fratello,
quella forte sarei dovuta essere io,
io dovevo confortare lui mentre alla fine ci ritrovammo a vivere il contrario,
alla fine la debole risultavo sempre io.
Tra l'altro Lorenzo mi riteneva colpevole e non mi avrebbe perdonata di certo,
ed io che mi ero illusa che dopo stasera lui avesse accettato le mie scuse per la scenata passata.
Adesso il nostro rapporto era arrivato al capolinea,
ed io non avrei potuto fare nulla,
solo essere lì in silenzio e lasciare fare al miglior consigliere dei secoli:il tempo.
Esso avrebbe rimesso apposto tutti i tasselli della nostra vita mostrando noi la strada giusta da seguire.

Amandoti||Lorenzo De Medici||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora