Lavinia's pov
Erano passati all'incirca 3 giorni dall'arrivo dell'invito al palazzo,era oramai giunta l'ora del banchetto e di conseguenza l'ora di prepararsi perché di lì a poco,accompagnata dai miei fratelli,mi sarei recata a Palazzo Medici.
Per quest'occasione desideravo essere perfetta,impeccabile quindi decisi di sfoggiare un abito nuovo,confezionatomi pochi giorni prima,dal taglio dritto e dal colore rosso, con il corpetto interamente ricoperto di ricami che si intrecciavano fino all'ampia gonna.Ero perfetta:l'abito fasciava molto bene le mie curve senza farmi risultare volgare.
Subito dopo averlo indossato mi recai dinanzi allo specchio dove spazzolai i capelli portandoli in un'acconciatura molto morbida che contornava il mio viso rendendolo fine ed elegante,poi decisi di aggiungere un leggero colore alle labbra.
Mi guardai allo specchio riconoscendo la bellezza che quella sera il mio vestire trasudava il tutto misto ad eleganza e finezza.
Così con un enorme sorriso varcai la soglia della mia stanza scendendo al piano inferiore dove i miei fratelli,entrambe già pronti,mi attendevano...Erano così belli:entrambi indossavano degli abiti neri con un farsetto intonato al colore del mio vestito,avevo chiesto loro di essere tutti abbinati per l'occasione.
-Sei bellissima Lavinia!-esclamó Guglielmo porgendomi la mano ed aiutandomi a scendere l'ultima gradinata della scala.
-Stasera mi ritroveró una marea di signorotti che mi chiederanno implorandomi la tua mano sorella!Sei stupenda!-aggiunse Francesco sorridendomi dolcemente.
In realtà, dentro di me, dovevo riconoscere che la mia vera intenzione non era quella di attirare tutti gli occhi su di me,al contrario,desideravo attirarne solo un paio in particolare;quegli occhi dal colore azzurro che dal primo momento mi avevano colpita per la loro intensità:gli occhi di Lorenzo De'Medici.
Non posso negarlo,vorrei tanto che Lorenzo si soffermasse su di me stasera magari beandomi e adulandomi con uno dei suoi complimenti,mai fuori luogo.
Sapevo bene,però,che dopo l'ultima volta in cui ci siamo visti e il modo in cui quel giorno l'ho guardato con disprezzo non giovavano affatto al nostro rapporto d'amicizia,se così si potrebbe definirlo.In realtà noi non siamo nulla,nemmeno amicizia potremmo definire le nostre interazioni.
So solo che nonostante tutto,non vedo l'ora di arrivare al suo palazzo per chiedergli scusa,ribadendo di aver sbagliato a trattarlo con un tale disprezzo senza nemmeno ascoltare la sua versione.
Che stupida sono stata!
Nel mentre tutti questi pensieri affollavano la mia mente mi ritrovai dinanzi alla carrozza,che gentilmente ci avrebbe accompagnati,così i miei fratelli mi aiutarono a salire al suo interno,seguendomi per poi dare il via per la partenza.
Il tragitto fu molto breve perché la maggior parte del tempo lo trascorsi ad ammirare la mia amata Firenze adornata a festa!
Per le strade era possibile respirare l'aria festiva accompagnata da una leggera brezza notturna e dal vociare delle persone che gioiose passeggiavano in strada.
Per l'occasione la famiglia Medici aveva deciso di addobbare l'intera città con decorazioni che riprendevano lo stile classico ed elegante che aleggiava in casa loro.
Mi ritrovai molto presto al palazzo di Lorenzo che distava poco dal mio,appena arrivati ci ritrovammo immersi in una folla di persone che aspettavano la loro entrata al banchetto.Così decidemmo di metterci in fila attendendo il nostro turno che non tardó ad arrivare.
Entrai nel cortile dove una musica soave rendeva l'atmosfera leggera e romantica nello stesso momento,nella parte anteriore alla statua centrale del cortile si ritrovava allestisto un lungo banchetto ricco di cibi prelibati accompagnato da molto vino e altre bevande alcoliche.
Mi avvicinai al banchetto per prendere qualcosa da bere quando sentii qualcuno chiamarmi:
-Lavinia,Buonasera-mi disse Lorenzo prendendo due calici dal tavolo e porgendomene uno.
-Buonasera Lorenzo,complimenti per la bella atmosfera che si respira.-esclamai io prendendo il calice dalle sue mani.
-Grazie,dell'allestimento si sono occupate mia madre e Bianca-disse bevendo un sorso del suo vino.
-Lorenzo io volevo chiedervi scus-iniziai cercando di scusarmi subito con lui per evitare una strana situazione per il resto della serata.
Ma non mi diede il tempo di terminare la frase perché fu reclamato da qualcuno che gli battè un colpo alla spalla,sorridendogli in modo amichevole.
-Vogliate scusarmi Lavinia,mi reclamano,spero vi divertiate!-esclamó lasciandomi il calice tra le mani.
Poi si giró mentre cambiava rotta:
-cosa volevate dirmi-mi disse
-niente,andate pure-così mi liquidai e lui mi sorrise di rimando.
Rimasi lì,dinanzi a quel banchetto,con due calici di vino tra le mani,senza la possibilità di poter parlare con lui.Quell'evento stava prendendo una piega sbagliata,non avevo immaginato questa serata proprio così.
Annoiata da quella situazione decisi di girovagare per la sala esterna,poco dopo sentii chiamarmi da una voce femminile:
-Lavinia,cara,vieni-esclamó Madonna Lucrezia facendo segno con le mani di avvicinarmi a lei.
-Buonasera Madonna,Messere-dissi salutando cordialmente lei e suo marito Piero.
-Buonasera Lavinia,sei cresciuta tantissimo,sei davvero molto bella,hai dei lineamenti che mi ricordano molto tuo padre.Che persona splendida era cara-esclamó Piero facendomi spuntare un sorriso sincero legato alla mia fierezza di ricordagli il mio amato padre,strappatomi troppo presto dal crudele destino.
-siete sola cara?-continuó sua moglie,non dandomi il tempo di ringraziare suo marito
-oh,in realtà no.Sono qui con i miei fratelli,solo che li ho persi di vista-esclamai in visibile imbarazzo.
-Lo avevo pensato,ti ho vista vagare per la sala con un'aria disorientata-continuó lei
-Vuoi aggiungerti a noi?-mi chiese gentilmente Piero
-Sai,il nostro è un tavolo da sei e noi siamo solamente in cinque,potremmo bearci della tua compagnia?-continuó Madonna Lucrezia
-Sarei onorata di essere al vostro tavolo solo che ritengo non sia il caso,non vorrei disturbarvi.-dissi io declinando l'invito.
-A noi fa solo piacere,e anche ai ragazzi piacerà l'idea,ho visto che sei molto affine al pensiero dei miei figli mentre con Bianca siete sempre state buone amiche-continuó rinvitandomi lei.
Fui costretta ad accettare per non apparire scortese anche se in realtà la situazione mi metteva a disagio e non poco.
-andiamo allora?-disse lei prendendo sottobraccio il suo povero marito ancora malato a causa della gotta.
Ci recammo al tavolo d'onore,quello in cui sedevano i padroni di casa,ornato da fiori e candelabri d'oro.
-Bianca buonasera,come stai?-esclamai io,vedendola già al tavolo
-Bene Lavinia,fatti abbracciare.-così mi abbracciò e in quell'abbraccio rividi le noi bambine,due piccole fanciulle che passavano la maggior parte del tempo assieme.
-I tuoi fratelli?Sai Lavinia siederà con noi per stasera.-la informó sua madre
-non saprei madre,sono felice che tu possa passare del tempo con noi-disse Bianca rivolgendosi direttamente a me ed indicandomi il posto vuoto di fianco a lei.
-Buonasera famiglia!-esclamó Giuliano arrivando con un calice di vino tra le mani
-Lavinia,siete splendida-disse baciandomi la mano e accomodandosi difronte a me.
-Grazie Giuliano,siete sempre così galante con me-gli risposi io
-Padre,non sapete cosa mi ha detto Polizano!-affermó una seconda voce arrivando dal lato opposto della sala,era Lorenzo che alla mia vista si bloccó.
-Lorenzo,parleremo domani.Stasera voglio pensare solo alla famiglia e a questo meraviglioso banchetto in mio onore.Lavinia ci farà compagnia-gli rispose il padre ammonendo il figlio
-Si padre,come volete-disse raggiungendo il suo posto,l'unico libero:quello di fianco al mio.
-Siete bellissima Lavinia,il rosso vi dona una luce diversa che si mescola alla vostra innata eleganza-disse baciandomi la mano
-perdonatemi per prima,vi ho lasciato lì da sola,non sono stato per nulla un galantuomo ed ho privato i miei occhi di questa bellissima vista-disse alternando lo sguardo dal mio corpo al mio viso passando per quello dei suoi cari.
-Grazie mille Lorenzo,non vi preoccupate,non siete stato scortese!vi reclamavano-esclamai io rassicurandolo
-sono contento mi abbiate compreso,grazie-mi rispose lui poggiando amichevolmente la sua mano sulla mia ma il suo fu un tocco così soave e delicato che mi rimase impresso per tutta la serata.
Il resto della serata passó nel migliore dei modi,mi divertii un sacco con la famiglia Medici,mi raccontarono aneddoti divertenti legati alle loro vite,ripercorsero l'ascesa di Piero al potere:mi fecero sentire parte di una famiglia che da tempo non avevo più.
Tornare a casa per me era diventato un'inferno,mio zio lo era.
La famiglia nelle sue mani si era sgretolata,di lì a poco sarebbe rimasto ben poco del nostro buon nome.
Invece loro erano così belli e affiatati,complici e felici,cosa che la mia famiglia non era più da dopo la grave perdita subita.
Cercai di non pensare al passato,
al vissuto degli ultimi anni,
alle sofferenze e a quella ferita che ancora lacerava il mio cuore.Non era il momento.
Continuavo a conversare con la famiglia Medici quando ad un tratto arrivó un uomo,al servizio dei medici che affermava di dover dire loro una cosa che non avrebbero molto gradito.
-riguarda Madonna Bianca,signori-esclamó abbastanza turbato.
In effetti,Bianca era scomparsa da un po' di tempo aveva detto di recarsi a fare un giro per il palazzo per salutare gli ospiti come una buona padrona di casa ma poi non era più tornata.
-cosa è successo a Bianca?-esclamó Piero
-Parlate!-disse Lorenzo abbastanza furioso
-vi prego parlate-aggiunse Giuliano
-siete sicuri di volerlo sapere?-continuó il membro della servitù.
-certo!-esclamarono in coro i MediciTo be continued
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Amandoti||Lorenzo De Medici||
Lãng mạnEssere donna nella Firenze del 500 non era di certo una cosa facile,sottostare al volere degli uomini di casa,ai loro voleri e a ciò che loro avevano predisposto per te era un'enorme responsabilità...Responsabilità che Lavinia De' Pazzi conosceva m...