Capitolo 7

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Tiffany

Il primo pomeriggio di allenamento è stato esasperante. Non solo per il fatto che gli esercizi che Nate ci ha fatto fare erano pesantissimi, ma anche per il fatto che Charlotte se n'è stata tutto il tempo su una seggiola a bordo campo insieme a Nate.
"Non ti fa bene tutta quella liquirizia gioiellino" sono seduta su una panchina nel corridoio vicino agli spogliatoi a sgranocchiare uno stecco di liquirizia mentre aspetto Jenna e le altre.
"E a te cosa importa?"
"L'allenamento ti ha reso un tantino nervosa vedo"
"Sai sarebbe bello prendere punti extra stando a bordo campo a farmi gli affari miei"
"Oh certo Charlotte"
"Oh certo Charlotte" lo imito.
"Non stava molto bene tutto qui"
"Si certo come no" dico prima di vedere Jenna e Victoria avanzare nella mia direzione. Faccio per voltarmi verso Nate, ma mi rendo conto di essere rimasta da sola.
"Oh mio dio, cosa è successo? Perché sei nervosa?" mi chiede Victoria prima di sedersi accanto a me.
"Non sono nervosa, perché me lo dite tutti?"
"Stai torturando uno stecco di liquirizia e lo fai solo quando sei nervosa per qualcosa" Jenna indica il bastoncino che tengo tra le mani.
"Nate non fa fare nulla alla sua fidanzatina del cazzo, bello prendere punti extra così facilmente"
"È proprio uno stronzo" commenta mia sorella.
"Ma secondo me un po' ti piace" sorride Victoria.
"A me? Ma figurati"
"Si come no, staremo a vedere" nel frattempo il cellulare di tutte e 3 si illumina contemporaneamente avvisandoci l'arrivo di un nuovo messaggio.
"È Sophie, dice che si scusa se non è riuscita a venire, ma ha avuto un imprevisto e che stasera ci spiegherà" spiega Jenna dopo aver letto il messaggio per prima.
"Io ora devo andare ho promesso a Chase che finito l'allenamento saremmo andati al bar a bere qualcosa"
"E non ti ha dato buca? Segnamoci questo giorno" scherza Victoria.
"Smettila" sorrido prima di salutarle e dirigermi verso la mia stanza per posare il borsone. Una volta libera dal peso che portavo sulle spalle mi do una sistemata ai capelli ed esco. Busso alla porta di Chase, ma nulla da fare non ricevo alcuna risposta. Aspetto cinque minuti di fronte alla sua stanza, ma non si fa vivo. Il mio cellulare squilla dopo un buon quarto d'ora e non perdo tempo a rispondere.
"Hey piccola"
"Ciao Chase, dove sei?"
"Scusa, ma ho avuto un imprevisto, non ti fa niente se rimandiamo ad un altro giorno?" in sottofondo percepisco delle voci maschili che ridono e scherzano.
"Tranquillo, ma dove sei?" indago.
"Sono da un mio amico per terminare un progetto che dobbiamo consegnare tra qualche ora di cui ci eravamo totalmente dimenticati" bugia.
"Va bene, nessun problema ci sentiamo" lo saluto e la linea cade immediatamente.
"Comunque all'allenamento è andato tutto bene grazie" dico a un Chase immaginario.

"Quindi pure ieri ti ha dato buca?" chiede sbigottita Victoria.
"Esatto" dico strappando qualche filo di erba. Siamo sedute su delle coperte nel giardino comune a fare due chiacchiere come nostro solito.
"Non ci credo" aggiunge Jenna.
"Io l'ho detto che devi puntare su Nate" dice Victoria.
"Ora cosa c'entra mio fratello?" chiede Sophie ridendo.
"Lasciala stare, non darle ascolto, è solo convinta che staremmo bene insieme"
"Non ti piacerà mio fratello spero"
"Neanche per sogno tranquilla"
"Questo mi rassicura, anche se come cognata non saresti male, sicuramente meglio di Charlotte" ridiamo.
"Tu invece come mai ieri ci hai abbandonate in quel modo?" domanda Victoria a Sophie.
"Beh diciamo che ho avuto da fare con Ray"
"Come scusa?" chiediamo stupite in coro.
"Potremmo essere usciti insieme"
"Secondo me c'è dell'altro" commenta Victoria.
"Okay okay ci siamo anche baciati"
"Cosa? Da quanto va avanti questa cosa? E soprattutto perché non ci avevi detto ancora nulla?" indaga sempre Victoria che non si sa mai fare i fatti suoi.
"Dalla partita di basket, quando voi siete tornate al dormitorio io sono rimasta ad aspettare Nate, ma mentre stavo guardando qualche social nell'attesa mi ha raggiunta Ray, ci siamo messi a parlare e poi dato che avevo perso di vista Nate mi ha accompagnata lui al dormitorio e mi ha chiesto se un giorno mi andava di uscire con lui. Però poi non siamo più usciti, ci siamo continuati a scrivere fino a ieri quando per caso ci siamo incontrati al bar della scuola e abbiamo improvvisato un uscita"
"Impossibile, non mi sono accorta di niente quella sera quando sei tornata"
"Non mi stupisco V quando dormi è impossibile svegliarti" rido.
"Sono contenta per te, ma stai attenta a Ray non ha una bella reputazione te lo ripeto" la avverte Jenna.
"Si, tranquilla" sorride lei.
"Bene ragazze, io mi sa che ho una conversazione in sospeso con Chase"
"Vuoi andare a parlagli ora?" mi domanda Victoria.
"Sì, tra poco finisce lezione di biologia, mi farò trovare fuori dal laboratorio così non avrà scuse"
"Facci sapere come va poi" mi raccomanda Sophie.
"Certo, ora vi lascio, ci vediamo" le saluto prima di dirigermi verso la mia meta. La campanella suona e Chase è uno degli ultimi ad uscire dalla classe.
"Hey Tif cosa ci fai qui?" mi chiede avvicinandosi per baciarmi le labbra, ma all'ultimo vi volto dall'altro lato.
"Che ti prende?" domanda confuso.
"Ti devo parlare, in privato possibilmente" metto in chiaro a braccia conserte. Lui invita i suoi amici ad allontanarsi con un solo sguardo e quest'ultimi lo salutano prima di andarsene e lasciarci soli nel bel mezzo del corridoio.
"Dov'eri ieri?" domando di getto.
"Te l'ho detto stavo finendo un proget..."
"Non mi raccontare cazzate Chase, dov'eri?" lo interrompo
"Non capisco"
"Non capisci mai tu vero? Non capisci quando sto male, non capisci quando voglio stare con te e non capisci neache perché stiamo insieme e su questo non ti posso dare torto, non lo capisco neanche io sai"
"Ma Tif"
"No niente ma, Chase, mi stai trascurando da troppo tempo e non capivo se il problema fossi io che mi facevo troppe paranoie o se il problema fosse reale e ora l'ho capito, se hai un'altra, se non mi ami più o se semplicemente sei stufo di me o di avere una relazione dimmelo e chiudiamola qua, perché io non posso continuare così, noi non possiamo andare avanti così" le parole mi escono senza un freno, ho raggiunto il limite.
"Mi stai lasciando?"
"Dimmelo tu"
"Non sono stufo di te, ma forse questa cosa sta sfuggendo di mano ad entrambi"
"Questa cosa Chase? Questa cosa? Definisci la nostra relazione di tre fottuti anni una cosa?"
"Mi dispiace" dice appena.
"È finita" metto in chiaro prima che tra noi cali un silenzio assordante.
"È finita" ripete lui a bassa voce fissando il pavimento. Gli occhi mi bruciano, non voglio che lui mi veda in lacrime.
"Bene, ci si vede in giro allora" dico con voce tremante prima di voltagli le spalle e tornarmene nella mia stanza senza degnarlo di altre attenzioni.

Più di ieri meno di domani Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora