Capitolo 14

25 2 27
                                    

Nate

Forse sto sbagliando tutto, infondo è quello che mi riesce meglio, ma dio lei è così bella, pura e fragile. Ho paura di spezzarla, di farle del male, ma non lo permetterò un'altra volta. Con lei è diverso, è tutto fottutamente diverso, non riesco a togliermela dalla testa e forse è un problema, ma non riesco a farne a meno, non voglio fare a meno di lei. Non riesco a starle lontano per quanto forse dovrei.

Sophie

"Tiffany sei sicura? Nate è...complicato"
"Lo so, ma lo sono anche io, non so se questa cosa potrà andare avanti, forse entrambi stiamo sbagliando, ma Sophie ti prego non mi giudicare, non ho intenzione di farlo soffrire fidati di me"
"Di te mi fido Tif, di lui no, non voglio che sia lui a farti soffrire, conosco mio fratello, in amore da tutto se stesso fino ad autodistruggersi e fare del male anche a chi lo circonda" la avverto.
"Starò attenta" dice appena. Mi preoccupa sapere che Nate possa aver cominciato a provare nuovamente dei sentimenti per qualcuna. Sono felice che questa persona non sia Charlotte, ma da una parte non lo capisco. Non è una persona che riesce a superare una relazione appena terminata così in fretta. Devo assolutamente parlargli, tengo a Tiffany e non voglio che si facciano del male a vicenda. Finite le lezioni, mi dirigo a casa, nella speranza di trovare Nate.
"Hey, Nate posso?" chiedo cauta facendomi strada nel suo piccolo studio.
"Sì, dimmi Sophie" mi invita a entrare.
"Ho saputo di te e Tiffany" dico di botto senza pensarci.
"Senti Sophie..."
"No, non sono qui per farti la morale o cose simili solo perché lei è mia amica, voglio solo assicurarmi che tu non soffra ancora" lo interrompo.
"Cosa provi per lei?" chiedo poi.
"Se devo essere sincero non lo so, l'unica cosa della quale sono certo è che non mi è mai capitato prima d'ora"
"E Charlotte?" azzardo.
"Le cose non andavano più bene tra noi  era finita da un pezzo, la storia di Den è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma non c'era già più nulla" confessa.
"Oh" esclamo.
"Comunque tranquilla so badare a me stesso"
"Lo so, ma per qualsiasi cosa sappi che puoi contare su di me, non me ne vado, tu ci sei sempre stato per me e voglio che la cosa sia reciproca, ti voglio bene Nate"
"Anche io piccola peste" sorride chiamandomi con il soprannome che mi diede da piccola.
"Ora devo andare, Trevor mi ha detto che ci sono dei problemi con alcuni documenti"
"Non capirò mai come riesci a star dietro a tutto questo, il lavoro, il basket e gli allenamenti per il college"
"Non è così complicato come sembra credimi però per lo meno mi tiene occupato"
"Trevor lo senti spesso?" chiedo per pura curiosità.
"No, tranquilla solo per lavoro, non ho intenzione che torni a far parte della nostra vita, non mi permetterei mai di farti una cosa del genere" dice sincero.
"Grazie" sussurro.
"È il minimo" mi saluta con un sorriso prima di riprendere il telefono e comporre il numero di quello che credo sia nuovamente Trevor.

Tiffany

"Quindi vi va se un giorno di questi torniamo in quel locale?" chiede Victoria su di giri.
"Sei sicura? L'ultima volta che ci siamo state non è andata a finire molto bene" si oppone Jenna.
"Mi sento che questa volta andrà meglio, dopotutto perché dovrebbe succedere qualcos'altro di così terribile" dice addentando una mela rossa.
"Beh non ha tutti i torti" concorda Sophie.
"Tu cosa ne dici Tif?" mi domanda Victoria.
"Scusate non vi stavo seguendo" dico posando il telefono sul tavolo.
"Ti va di andare al locale di qualche settimana fa?"
"Sì perché no"
"Perfetto siamo in maggioranza quindi aggiudicato" esulta la rossa. Il mio cellulare si illumina informandomi dell'arrivo di un nuovo messaggio.

Questo sabato ti porto in un posto carino

I miei occhi si illumina quando vedo il nome di Nate sullo schermo.

È un'uscita tra amici come quella di qualche giorno fa o è un appuntamento?

Lo prendo in giro riferendomi a una sua frase detta quel giorno.

Se ti dicessi che è un appuntamento accetteresti?

Sta al gioco.

Mmm non so, ci devo pensare

Lo provoco.

Ti passo a prendere per le 7

Stabilisce imponendomi di rifiutare o anche solo di controbattere.
"Terra chiama Tiffany" sventola una mando di fronte ai miei occhi Victoria cercando di attirare la mia attenzione.
"Quelle uova si saranno raffreddate" mi indica il piatto di fronte a me.
"Chi era?" chiede curiosa Jenna.
"Nessuno"
"Era Nate ammettilo" ammicca la rossa.
"Eh va bene era lui" rido nervosa.
"Potresti proporlo anche a lui se si vuole unire a noi per tornare in quel locale" propone Jenna.
"Esatto, e tu potresti chiederlo a Ray, almeno più siamo più ci divertiamo" dice Victoria rivolgendosi a Sophie.
"Sì, non è una brutta idea" ammette non molto convinta.
"Stanno andando bene le cose tra voi?" le chiedo confusa.
"Si certo, perché non dovrebbero" sorride abbassando lo sguardo. Comincio a pensare che siano in fase di litigio, ma capita anche alle coppie più perfette che esistano quindi non le do molto peso e riprendo a mangiare.
"Potremmo fare questo sabato" insiste Victoria.
"Io non posso devo uscire con Nate, credo sia il nostro primo vero appuntamento" confesso leggermente imbarazzata.
"Interessante" sorride la rossa.
"Ok, allora facciamo la settimana prossima che dite?" propone Jenna.
"Domani chiedo a Nate e vi faccio sapere"
"Vale lo stesso per me" conferma Sophie prima che le cominci a squillare il telefono.
"Scusate devo rispondere" dice frettolosa prendendolo tra le mani e fuggendo dal bar velocemente. Chissà cosa le prende.

Più di ieri meno di domani Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora