Capitolo 25

16 2 6
                                    

Tiffany

Credo sia arrivato il momento di parlare con Sophie e smetterla di tartassarmi la testa di domande chiedendomi come mai ultimamente sia così strana. È il momento perfetto Nate, Ray e Alex stanno giocando alla PlayStation, Victoria e Alexia sono uscite a fare shopping e mia sorella è tranquillamente in camera sua a leggersi un libro.
"Posso" dico aprendo piano la porta della sua camera.
"Hey Tiffany, certo entra pure" mi invita infilandosi una felpa con la velocità della luce. Faranno quasi una trentina di gradi, ma che le prende?
"Stai bene?" Le chiedo sedendomi di fronte a lei sul letto di Victoria.
"Si, perché non dovrei?" domanda confusa.
"No così, ultimamente ti vedo un po' strana, ieri non sei neanche entrata in acqua e non dirmi che ti fai paranoie sul tuo fisico perché è perfetto"
"Sto benissimo davvero, nessuna paranoia sul fisico tranquilla è solo che mi è venuto il ciclo, tutto qui" non le credo.
"Sophie lo sai che con me puoi parlare, per qualsiasi cosa io sono qui ok?" insisto prendendo le sue mani tra le mie. Proprio in quel momento noto un livido violaceo sul suo polso destro.
"Lo so Tif, grazie" sorride.
"E quello cos'è?" dico indicando il punto più scuro della sua pelle.
"Oh nulla, ho sbattuto contro quel mobiletto l'altro giorno mentre stavo sistemando le valige, non è nulla di grave" perché continuo a credere che mi stia mentendo?
"Ne sei sicura? Ti fa male? Hai messo del ghiaccio?" cerco di stare al suo gioco con aria preoccupata.
"Si tranquilla, non è niente" mi rassicura coprendosi meglio con la manica della felpa.
Proprio in quel momento il suo telefono inizia a squillare.
"Scusami devo rispondere"
"Tranquilla ti lascio sola" sorrido dando un'ultimo sguardo al suo polso oramai nascosto dalla felpa prima di uscire definitivamente dalla stanza. Non voglio disturbare nessuno quindi vado in cucina a prendere uno stecco della mia adorata liquirizia per poi dirigermi in veranda, mi siedo su una sdraio e comincio a sgranocchiare il mio rametto tenendo gli occhi fissi sulla meravigliosa ed enorme piscina che si estende di fronte a me mentre continuo a ripensare a quanto appena successo con Sophie. Perché non vuole parlare con me? Sono sua amica infondo.
"Hey" dopo una mezz'oretta buona che sono nella stessa posizione senza però più la mia liquirizia tra le mani, una voce mi risveglia dai miei pensieri. È Nate.
"Hey" sorrido incrociando il suo sguardo, lui si avvicina piegandosi per darmi un dolce bacio sulle labbra.
"Come mai sei qui tutta sola?" mi domanda poi.
"Non sapevo che fare, mi sto riposando un pochino"
"Mmm, non raccontarmi bugie, sei in ansia per qualcosa" come ha fatto a capirlo?
"Non è vero" protesto.
"Le tue labbra sanno di liquirizia, a cosa stai pensando gioiellino?" maledetta liquirizia.
"A niente di importante"
"Qualsiasi cosa ti passi per quella testolina è importante, soprattutto se questi pensieri sanno di liquirizia" dice sedendosi sulla sdraio accanto alla mia.
"È per Sophie" svuoto il sacco.
"Che c'entra lei ora?" chiede confuso.
"È solo che sono un po' preoccupata, ultimamente è molto strana, ho provato a parlarle ma non c'è stato verso"
"Strana in che senso?"
"Tutte quelle chiamate alle quali risponde frettolosa, i suoi occhi sempre puntati su quel cellulare a scrivere velocemente, il fatto che ci dia buca tante volte, ieri non è neanche entrata in acqua con noi, ha detto di avere il ciclo, ma non le credo e per non parlare di quei lividi sui polsi, non sembra abbia sbattuto contro ad un semplice mobiletto come dice" butto fuori tutto d'un fiato.
"Hai detto lividi sui polsi?" mi domanda con in misto di rabbia e preoccupazione.
"Sì, su quello destro, poi anche il fatto che prima appena sono entrata in camera sua ha indossato velocemente una felpa, pensavo stesse cominciando a farsi problemi per il suo fisico o cose simili, ma dopo quello che ho visto sto cominciando a dubitare"
"Aspettami qui" dice alzandosi di scatto.
"Nate" lo richiamo, ma non si ferma, quindi decido di correre verso di lui e afferrarlo per un polso.
"Nate fermo, dove vai?" sono confusa, perché è scattato in questo modo?
"A parlare con mia sorella"
"Non ti dirà niente ci ho già provato è stato inutile"
"So perfettamente cosa le sta succedendo, se non si deciderà a dirlo a me con le buone, passerò alle maniere forti a modo mio"
"Maniere forti? Vuoi mettere le mani addosso a Sophie? Te lo puoi scordare" cerco di fermarlo, ma che gli prende?
"No, non a lei, ma a quel coglione di Ray" e ora cosa c'entra Ray? Dio mio non starà pensando che Ray la picchi, no è fuori discussione.
"Ray? Ma che stai dicendo?"
"Lasciami andare a parlare con lei Tiffany, per favore" mi supplica.
"E va bene" mollo la presa e lo vedo scomparire all'interno dell'abitazione con passo deciso.
Vado in camera mia, per riuscire a sentire qualcosa dalla stanza accanto, Jenna mi osserva preoccupata anche a lei questa situazione sembra assurda.
"Cazzo Sophie dimmelo, è stato Ray? È stato lui a ridurti così?" sento Nate urlare, è fuori di sé. Non riesco a percepire nessuna risposta da parte della mia amica, la sento solo singhiozzare, sta piangendo. Subito dopo sento una porta sbattere e qualcuno che corre giù per le scale, ma che sta succedendo? Le urla al piano di sotto mi fanno allarmare quindi tiro un occhiata preoccupata verso Jenna.
"Andiamo" mi fa cenno fiondandosi fuori dalla porta. Appena arrivano in salotto la scena che ci si presenta davanti agli occhi è agghiacciante.
"Nate smettila!" urla Sophie tra le lacrime. Nate tiene bloccato Ray contro un muro e sembra essere tutt'altra persona.
"Non ti sfiorerò nemmeno con un dito, perché non sono un bastardo come te, ma sappi che se ti avvicinerai un'altra volta a mia sorella ti faccio fuori direttamente, senza pensarci due volte, hai capito?" urla le ultime tre parole per far si che gli sia chiaro il concetto. Il viso di Ray è completamente bordeaux il braccio di Nate gli sta togliendo l'aria, questo non è lui.
"Ma che sta succedendo qui? Nate fermo così lo soffocherai" interviene Alex staccando i due.
"Forse è proprio quello che si merita" dice Nate lanciando a Ray uno sguardo di disprezzo.
"Tutto bene?" Alex si rivolge a Ray che con un cenno del capo lo rassicura.
"Ho solo bisogno di un po' d'acqua" dice prima che entrambi scompaiano in cucina.
"Nate" Sophie cerca di attirare l'attenzione del fratello senza alcun riscontro.
"Vado a fare un giro in moto" è fuori discussione.
"Fermo" lo blocco.
"Stanne fuori Tiffany" no.
"L'ultima volta che hai preso quella moto fuori di te sappiamo tutti com'è andata a finire"
"Starò attento stai tranquilla" mi accarezza una guancia prima di lasciarci in salotto.
"Sophie come stai?" arresa mi rivolgo alla mia amica.
"No Tiffany lasciami stare, è tutta colpa tua, perché lo hai detto a Nate? Perché?" le lacrime non smettono di rigarle il viso e i suoi occhi mi guardano delusi.
"Scusa" dico in un sussurro prima che Sophie se ne torni in camera sua seguita da Jenna che di corsa cerca di andarla a consolarla. E io, in tutto questo trambusto, alla fine rimango completamente sola.

Più di ieri meno di domani Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora