Capitolo 16

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Nate

Quella ragazza mi farà impazzire. Quel maledetto sorriso e quell'aria da bambina un po' goffa e sbadata sono qualcosa di stupendo. È stato incredibile vedere i suoi occhi brillare di una gioia indescrivibile mentre si guardava attorno. Voglio sempre farla sentire così, ho speso tutti i soldi che avevo messo da parte solo per renderla felice e non potevo fare scelta migliore, vederla sorridere è impagabile. Per quanto io mi sfondi di lavoro in questo maledetto studio non posso di certo dire di essere in milionario come tutti possono pensare vedendo anche solamente dove abito, ma è facile giudicare un libro dalla copertina. La villa non è mia e di Sophie, ma uno stupido regalo di nostro padre per farsi perdonare dell'infanzia di merda che lui e nostra madre ci avevano riservato. Questi spazi enormi mi irritano, vorrei solamente una piccola casa comune in cui abitare con la mia sorellina in santa pace, ma la verità è che non ne abbiamo la possibilità. Le bollette e tutto quello che sta dietro a questa merda di villa solo paganti da quel coglione di mio padre e l'unica cosa che so per certo è che non voglio mai diventare come lui. Un materialista del cazzo.
"Quindi te la sei portata a letto?" domanda Ray risvegliandomi dai miei pensieri.
"No" rispondo secco.
"Come no? Tutti gli sforzi che hai fatto allora sono stati inutili? Fratello mi dispiace dirtelo ma mi sa che allora non te la darà mai, ti conviene lasciar perdere"
"Attento a come parli Ray, sarai pure mio amico, ma ti ricordo che stai con mia sorella quindi occhio a quello che dici e soprattutto a quello che fai, perché te lo ripeto è mia sorella"
"Tranquillo amico tua sorella è in ottime mani" sorride facendomi un occhiolino. Voglio bene a Ray, siamo amici da tanti anni, ormai ho smesso persino di contarli, ma Sophie è diversa dalle altre, quello che ha passato non è facile da dimenticare. Sono felice che ci stia riuscendo a lasciarlo alle spalle grazie a Ray, ma nonostante sia un mio amico a maggior ragione se solo la facesse soffrire per lui sarebbe la fine. Esco dallo spogliatoio scuotendo il capo seguito dal mio amico.
"Nate" mi corre in contro una nanetta dai capelli biondi.
"Hey gioiellino" le stampo un rapido bacio sulle labbra.
"Sei stato bravissimo" si complimenta per la vittoria appena acquisita per merito del sottoscritto.
"Avevi dubbi?"
"Complimenti siete stati molto bravi" sorride Sophie avvicinandosi a Ray che la prende per un fianco e le sussurra qualcosa all'orecchio. Devo mantenere la calma.
"Si è vero complimenti a entrambi" sorride Victoria.
"Grazie, tu come stai?" le chiedo.
"Meglio grazie, ho trovato la forza di venire a vedervi giocare, non ti nego mi abbia fatto uno strano effetto non tifare per lui, ma per la squadra però va bene così"
"Mi spiace"dico.
"Non è colpa tua, ma grazie" sorride sincera.
"Bene che ne dite di festeggiare questo fine settimana tutti insieme al locale dell'ultima volta?" propone Jenna.
"Per noi va bene" risponde Ray per entrambi. Da quel locale non mi aspetto nulla di buono, ma d'altronde questa volta nulla potrà andare storto, almeno credo.

Tiffany

La settimana si è conclusa in fretta e ora mi trovo nuovamente sul veicolo delle torture di Nate, o anche comunemente chiamato moto.
"Devi imparare a moderare la velocità" lo rimprovero scendendo da quell'affare.
"Ti ci abituerai vedrai" alzo gli occhi al cielo e mi dirigo verso l'entrata seguendo il resto del gruppo.
"Oh mio dio Tiffany Asher" sento alle mie spalle mette me ne sto tranquillamente seduta a bere il mio solito Angelo Azzurro al tavolo con le mie amiche.
"Patrik Connor da quanto tempo" mi giro e incontro il suo sorriso inconfondibile.
"Come stai? È da tanto che non ci si vede" afferma abbracciandomi. Patrik e io eravamo amici d'infanzia, ma con il passare del tempo ci siamo persi di vista. Appena mi risiedo accanto a Nate la sua mano si posa sulla mia cosca sinistra come per marcare il territorio.
"E tu saresti?" chiede poi irritato.
"Un vecchio amico, tranquillo" rispondo al posto di Patrick posando una mano su quella di Nate per rassicurarlo.
"Si esatto, tu invece sei il suo ragazzo?"
"Proprio così" mi spiazza.
"Oh piacere di conoscerti allora" dice imbarazzato.
"Non posso dire lo stesso"
"Okay Nate basta così, è stato un piacere rivederti Patrik, mi dispiace solo per le circostanze" fulmino Nate con lo sguardo.
"Si ecco, anche per me" sorride a saluta tutti prima di andarsene.
"Vado a prendere una boccata d'aria" dice Nate alzandosi con aria irritata.
"Ti conviene andare a parlargli bambolina" mi consiglia Ray.
"Si, scusatemi arrivo subito".
Raggiungo Nate al di fuori del locale e lo trovo intento a fissare il vuoto seduto su un divanetto.
"Hey che ti prende?" chiedo cauta sedendomi accanto a lui.
"Niente" sputa secco.
"Nate ascolta, ti ho detto la verità è solo un vecchio amico nulla di cui preoccuparsi" lo rassicuro.
"Okay" sospira.
"Credimi"
"Ora entriamo, stai congelando" afferma impassibile notando il mio tremolio. Rientriamo tenendoci per mano, ma per tutto il tempo Nate non proferisce parola e non mi degna nemmeno di mezzo sguardo. Non voglio si faccia strane idee proprio quando tutto stava cominciano ad andare bene.
"Che ne dite di andare in pista?" propone Victoria dopo alcuni minuto di chiacchiere alle quali Nate non ha partecipato.
"Non me lo faccio ripetere due volte, forza amico" Ray tira una pacca sulla spalla di Nate per incoraggiarlo e lui controvoglia si alza senza degnarmi di mezzo sguardo.
"Ma che gli prende?" mi domanda Jenna a bassa voce.
"Credo sia per Patrik"
"Ora non puoi neppure salutare un vecchio amico?"
"Tranquilla lo fa anche con me, mio fratello è un po' troppo iperprotettivo, vedrai che gli passerà" si intromette Sophie avendo sentito la conversazione tra me e Jenna. Subito dopo Ray invita la mia amica a raggiungerlo con un gesto della mano. Mi chiedo come un'animo puro come il suo possa essere caduto ai piedi di uno come Ray. Lei è così dolce, timida, sincera e altruista, lui invece l'esatto opposto. Viscido, arrogante e pieno di se, mi domando cosa ci abbia trovato in lui, anche se non si può negare che sia un bel ragazzo. È proprio vero che gli opposti si attraggono.

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