Capitolo 20 - "Basta"

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siamo tornati a casa da tre giorni, tre giorni dove il massimo delle frasi dette sono: "ciao" "buongiorno" "buonasera" e "non torno per pranzo"

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siamo tornati a casa da tre giorni, tre giorni dove il massimo delle frasi dette sono: "ciao" "buongiorno" "buonasera" e "non torno per pranzo".

e basta.

da quando avevamo avuto quella conversazione sul jet quando mi è arrivato il messaggio, avevamo messo entrambi un muro.

entrambi perché quando l'ha messo lei l'ho messo anche io.

sembra come fossimo tornati a prima di sposarci, solo senza i battibecchi.

almeno prima avevo quelli, adesso mi ignora e basta.

non che non avessi provato a farla infuriare, avevo lasciato i piatti sporchi sul tavolo, i vestiti in giro, avevo messo la musica a palla mentre lei lavorava, urlavo al telefono, tutto ciò che sapevo darle più fastidio.

per avere anche solo una minima reazione.

lei però guardava solo il casino che io avevo combinato, apposta, sospirava e poi continuava con la sua vita.

non esistevo per lei, quindi lei non esisteva per me.

almeno così credo, perché dopo essere andato a correre per Monaco, essere tornato a casa sapendo che lei non c'era, adesso appena uscito dalla doccia mi ritrovo a spiarla dal mio balcone.

è in piscina, in un costume intero, lì, proprio lì sotto di me, sul lettino con il suo computer in mano e quella che penso sia una birra.

Ed io potrei godermi la vista in tutta tranquillità, spiandola dal balcone,

ma sono un uomo rispettoso.

per cui dopo lo doccia decido di scendere anche io in piscina.

infilo velocemente il costume e corro giù per le scale, arrivando alla porta finestra e buttandomi subito dopo dentro la piscina con un tuffo a bomba.

addio ai capelli appena fatti.

però ho attirato la sua attenzione.

<<dio, Leclerc, giuro che ti affogo>> dice asciugandosi con l'asciugamano.

finalmente una reazione.

decido di schizzarla ancora.

<<basta>> mi dice seria, guardandomi con lo sguardo omicida.

finalmente.

esco dalla piscina e mi avvicino a lei scuotendo la testa e lasciando che tutte le goccioline dei miei capelli bagnati le finiscano addosso.

Call It What You Want - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora