Capitolo 8 - "secondo"

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secondo

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secondo.

sono arrivato secondo.

non posso crederci, ero a tanto così, a tanto così da vincere il gran premio di casa mia.

io e max abbiamo passato il traguardo insieme, o meglio dire, quasi insieme.

lui, per veramente pochi, pochissimi centimetri, è arrivato primo.

ed io, diamine, potevo spingere di più, potevo dare qualcosa di più.

ed invece sono secondo.

<<bravo Tesoro sei stato bravissimo, va bene lo stesso>> mi dice mia madre abbracciandomi appena scendo in cucina dopo la doccia.

ad un lato del tavolo della cucina, oltre a mia madre, c'è Soleil che sta colorando con dei pastelli un libro delle principesse ed affianco ha Claire che la guarda.

all altro capo ci sono Lorenzo e Eric che chiacchierano di affari con carte in mano di cui non capisco niente.

<<si beh, potevo fare meglio, potevo essere primo. la macchina andava una meraviglia oggi, potevo dare di più e vincere>> mi lamento, sapendo che non porterà a niente.

la colpa è solo mia, ho deluso il team, la mia famiglia e Monaco.

ma è la vita di un pilota, prendersi le proprie responsabilità e le proprie colpe.

<<oh andiamo cherié, avete fatto un ottimo lavoro, sia tu che il team, e siete tornati sani e salvi a casa, questo è l'importante>> continua mia madre.

Claire mi guarda di soppiatto, credendo che non l'avessi notata, ma con quella coda alta era quasi impossibile non notare il movimento che faceva quando alzava e abbassava la testa.

<<sta sera siamo stati invitati ad una festa in piscina a casa di Max e Kelly, quindi sfoggia il tuo sorriso migliore>> le dico.

<<non posso venire, dopodomani devo essere a New York e domani mattina devo andare presto in ufficio per sistemare alcune faccende, quindi porta i miei ossequi>>

<<ossequi? che sei nata nell'800? manda un messaggio>> la prendo in giro.

<<tu ci andrai.>> le dice in tono duro Eric, facendo scattare la testa della mora subito nella sua direzione.

<<ma->> il suo ribattere muore sul nascere perché Eric le lancia un altro sguardo che non riesco a decifrare, facendola annuire.

poi guarda me e dice <<va bene, vengo>>

<<come ti pare>> alzo le spalle.

<<come ti pare>> alzo le spalle

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