Busso alla porta più forte che posso. Non lascio passare neanche un secondo, che ricomincio di nuovo, stavolta con maggiore impeto.
Sento dei passi avvicinarsi e finalmente qualcuno mi apre.
«Emily?!» Evan ha il volto sconvolto, cereo come se avesse visto un fantasma.
Esce in corridoio e richiude la porta.
«Evan, stai bene?» Domando nel panico e ancora con il fiatone per essermi precipitata qui di corsa subito dopo la mia ultima lezione.
Lo vedo scuotere leggermente il capo, la mano ancorata alla maniglia, come se dovesse aggrapparsi a qualcosa.
«Em, è meglio se vai via...» Mi esorta, frastornato, le sue parole che invece risuonano come una richiesta d'aiuto.
«È qui?» Chiedo decisa, perché se lei è lì dentro, allora col cavolo che me ne vado!
Evan annuisce, lo sconforto che rabbuia i suoi occhi chiari, rendendoli due pozze oscure. E di nuovo, mi ritrovo davanti quel ragazzo fragile, abbandonato a sé stesso, con la consapevolezza che stavolta tocca a me stargli vicino.
«Fammi entrare, voglio parlare con lei.» Affermo con determinazione, e aspetto che lui spalanchi la porta.
«Emily...» Evan scuote il capo, abbattuto. «Va' via finché sei in tempo. Non voglio che tu venga risucchiata nel marciume della mia vita. Ti prego, fa come ti dico. Tengo troppo a te per vederti sprofondare dentro questo schifo.» Mi accarezza la guancia e poi accenna ad un triste sorriso. «Sei la mia Stella, Emily, tu devi continuare a brillare.» Mi dice, scatenandomi un pizzicore dietro gli occhi.
Evan tiene a me così tanto che sarebbe disposto a tutto pur di vedermi felice. Ma non ha capito che io tengo a lui proprio allo stesso modo.
Gli prendo la mano e la stringo nella mia. «Lascia che illumini quel buio, allora. Permettimi di starti accanto.» Lo supplico.
La mia richiesta gli fa luccicare gli occhi.
Ti prego, lasciami entrare, qui e negli angoli più oscuri della tua vita.
Lo imploro con lo sguardo.
«Puoi andartene in ogni momento. Promettimi che lo farai quando sarà troppo.»
Lo stringo in un abbraccio e lui fa lo stesso con me, le sue braccia forti che adesso sembrano così deboli.
«Ti amo, Evan, e non ti lascio da solo.»
Lo sento chinare il capo e darmi un bacio sui capelli. «Sei la cosa più bella che ho, Emily, e non so cosa ho fatto per meritarti.»
Una lacrima spinge per uscire, ma la trattengo, perché oggi devo essere forte per lui.
Indietreggio quel tanto che basta per guardarlo negli occhi. «Sono con te, amore.» E gli do un bacio per fargli capire che lo sono davvero.
«Mi hai chiamato amore.» Mi fa notare lui. «È la terza volta, Em. Attenta, potrei abituarmici.» Me lo dice scherzando, ma noto una piccola lacrima annidarsi all'angolo del suo occhio.
«Le stai contando?» Lo canzono, tenendo le braccia salde intorno al suo collo.
Lui mi sorride, e stavolta quello che mi regala è un sorriso vero.
«Può darsi.» Risponde allegro, ritrovando la forza nelle braccia per stringermi con più decisione.
Colgo l'attimo e do voce a quella verità per la quale ormai non nutro più il minimo dubbio.
«Sei l'amore della mia vita.»
«Sei l'amore della mia vita.»
Inevitabilmente, esauriamo entrambi in una risata.
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PIANETA ERRANTE - CONQUISTA DI UNA STELLA
RomanceEvan - La guardo e tutto ciò a cui riesco a pensare è quanto sia perfetta. Stringo le mani e cerco di trattenere l'emozione, ma non vi dico quant'è difficile. In pochi secondi mi passa davanti la nostra storia: incasinata, forse un po' sbagliata...