CAPITOLO 25 - Evan

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Stamattina, dopo che Emily se n'è andata, ho ricevuto una chiamata da Joe Parker, uno dei tre uomini conosciuti ieri nell'ufficio del Coach.

Ha detto di volermi incontrare in sede per discutere dei dettagli legati al mio contratto - dettagli che ormai conosco a memoria - e ha fissato un appuntamento per venerdì prossimo.

Avrei fatto i salti mortali dalla gioia, se non fosse stato per questo tormento che mi assale da quando la mia ragazza ha lasciato l'appartamento.

La mia ragazza.

Ci ripenserà anche questa volta?

Ho fatto di tutto per tenermi occupato ed evitare così che l'ansia mi divorasse come un succulento arrosto fumante. Ho persino riordinato la mia stanza.

Un beep solitario, accompagnato da una piccola vibrazione, mi fa voltare di scatto verso la scrivania, alla ricerca del cellulare, abbandonato lì mentre stanavo tutti i calzini sparpagliati nell'armadio e cercavo di accoppiarli - cosa non si fa per non pensare.

Emily.

Apro il messaggio con mani tremanti.

Em: L'ho lasciato.

Fisso lo schermo per un minuto intero, senza mai sbattere le palpebre.

Leggo di nuovo.

Non smetto di rileggere quell'unica, piccola frase, che però ha il potere di ribaltare il mio mondo. Il cuore che mi esplode nel petto.

Mia.

Emily è finalmente mia.

Qualche ora più tardi, Emily si ripresenta qui, dandomi conferma che non l'ho sognato.

«Ehi.» Richiude piano la porta e si immobilizza l'istante successivo, guardandosi intorno meravigliata. «Hai... fatto ordine?» Chiede, facendo rimbalzare gli occhi da una parte all'altra della stanza.

Non mi soffermo a risponderle. Mi scaravento su di lei e le circondo il viso con le mani, le dita che si infilano fra i suoi capelli sciolti, e poi la bacio.

Dopo un primo istante di sorpresa, Emily si abbandona al mio bacio dominante. Senza lingua. Solo le mie labbra che si incastrano con veemenza nelle sue, ma non in modo frettoloso. È un bacio lento, ma travolgente. Un bacio che la rivendica come mia.

«Finalmente.» Sibilo sulle sue labbra umide.

«Finalmente.» Ripete lei, prima di schiantarsi di nuovo sulla mia bocca, stavolta con più grinta, e cominciare a svestirmi, facendomi indietreggiare verso il letto, fino a farci cadere entrambi sul materasso.

Ci spogliamo in modo sbrigativo e caotico, fino a che non sono completamente dentro di lei.

«Mia.» Sussurro baciandole il collo. «Mia per sempre.» Esalo sulla sua pelle accaldata, dando voce ai miei pensieri senza nemmeno accorgermene.

La sento sussultare. Ma è solo per un brevissimo istante, prima di rilassare i muscoli e abbandonarsi totalmente a me.

Affondo dentro la mia ragazza con una passione primordiale, dando inizio a un noi che inseguivamo da troppo tempo.

Quando Emily, dopo che abbiamo fatto l'amore, si sistema sul fianco e cerca il mio sguardo, la imito, restando a pochi centimetri dal suo corpo ancora nudo, avvolto nelle coperte.

«Mi sento in colpa.» Ammette con rammarico.

«Vieni qui.» La attiro contro il mio petto e le poso un bacio sui capelli. «Lui capirà, Em. Sarebbe stato peggio sposarlo per compiacere tuo nonno e lasciarlo qualche anno dopo perché non lo amavi. Lo avresti fatto soffrire molto di più.»

PIANETA ERRANTE - CONQUISTA DI UNA STELLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora