Siamo accoccolati sul divano del suo nuovo appartamento, quando qualcosa inizia a vibrarmi addosso... proviene dalla tasca dei jeans di Evan.
Lui si scosta e sfila il cellulare per vedere chi è.
«Scusa, piccola, è mia madre.» M'informa, senza però accettare la chiamata.
Lo incito con un cenno del capo. «Avanti, rispondi, che aspetti?»
Evan mi sorride e si alza in fretta dal divano, raggiungendo il bancone della cucina alle nostre spalle. Non deve pensare di dover rimandare solo perché ci sono io.
«Pronto, mamma?»
Da quando sua madre è tornata a Tampa, dopo la sua visita qui, lo chiama spesso. Sono così felice che abbia ricucito i rapporti con lei. Peccato non sia lo stesso con suo padre. Da quel che so si parlano a malapena.
«Cosa??»
Il mezzo verso di Evan mi fa drizzare sul divano e voltare subito per vedere che succede.
«Papà? Sul serio? Quando?» Domanda a raffica, un'espressione indecifrabile sul volto.
Oh, cavolo. Spero non sia nulla di grave.
«Okay, allora fammi sapere come va.» Dice, stavolta più calmo.
Sono impaziente di sapere cosa si stanno dicendo.
Ma quando riattacca?
«Già... Ti voglio bene anch'io, ciao mamma.»
Finalmente.
Vedo Evan tornare da me. Si siede sul divano e io aspetto con il fiato trattenuto che mi spieghi.
Ma... si limita a fissarmi con uno strano sorriso in faccia e non dice niente.
«Va tutto bene?» Domando. Non resisto.
Al che, il suo sorriso si allarga.
«Ricordi la spiaggia di St. Pete di cui ti ho parlato tempo fa?»
Aggrotto la fronte e annuisco incerta. Ma che c'entra?
«Che ne diresti se ti portassi a vederla, Em?»
Sgrano gli occhi. Non riesco davvero a capire.
«Mio padre porta mia madre in crociera per qualche giorno. Cristo, stento a credere alle mie parole.» Commenta incredulo.
Oh, si tratta di una fuga d'amore... che sollievo. Già avevo pensato al peggio.
Vedo Evan scuotere il capo. «So che non è un gran che come prima vacanza, ma-»
«Sì!» Esclamo prima che possa finire, perché l'idea di vedere dov'è cresciuto il ragazzo di cui sono innamorata mi emoziona al solo pensiero.
«Sì?»
«Quando partiamo?» Chiedo con entusiasmo.
«Sarebbe tra una settimana. Poco preavviso, lo so.»
«È perfetto!»
Evan si apre in un magnifico sorriso e mi abbraccia forte. «Ci sono un sacco di posti dove voglio portarti. Finalmente potrai conoscere Miles. E ti devo far assaggiare i miei cornetti preferiti.» Prosegue ad elencarmi tutte le cose che ha intenzione di mostrarmi, mentre mi stringe tra le braccia e io sorrido sulla sua spalla.
Sono rari i momenti in cui lo vedo così entusiasta e vorrei catturarli e conservarli in un barattolo, un po' come le lucciole, per poterli ammirare nei momenti più bui.
«Sarà un bellissima vacanza.» Affermo senza alcun dubbio.
***
Non appena le porte scorrevoli si aprono e noi varchiamo la soglia degli arrivi con i nostri zaini in spalla, un ragazzo grande quanto il mio - capelli arruffati, castano chiaro, e sguardo amichevole - alza le braccia e ci viene in contro, sorridendo. Si avventa su Evan e lo stringe in un abbraccio.
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PIANETA ERRANTE - CONQUISTA DI UNA STELLA
DragosteEvan - La guardo e tutto ciò a cui riesco a pensare è quanto sia perfetta. Stringo le mani e cerco di trattenere l'emozione, ma non vi dico quant'è difficile. In pochi secondi mi passa davanti la nostra storia: incasinata, forse un po' sbagliata...