Non ho più rivisto Evan dopo il nostro "tête-à-tête" di lunedì. Sono passati cinque giorni e mi manca da morire. Ho una voglia matta di toccarlo, di baciarlo, di perdermi nei suoi occhi grigi venati d'azzurro, e di farlo ridere il più possibile per godermi lo spettacolo delle sue meravigliose fossette.
Ho allontanato Brad nell'ultimo periodo e credo si sia accorto che qualcosa non va. Ma in questo momento ho davvero bisogno dei miei spazi per poter prendere una decisione definitiva.
Bilancio intermedio? Evan è in vantaggio su tutti i fronti.
Avrei voluto svegliarlo, quel pomeriggio, ma dormiva così profondamente che ho preferito ammirarlo per altri due minuti e memorizzare la scena nella mia mente... sdraiato sulla schiena, un braccio piegato sotto il cuscino e l'altro abbandonato sul materasso - dove prima c'ero io -, i capelli scompigliati e il viso rilassato, e il lenzuolo a mezza vita, che gli scopriva il petto nudo, muscoloso e abbronzato.
Me ne sono andata nel silenzio più assoluto e quando mi sono chiusa la porta del suo appartamento alle spalle, ho subito percepito un immenso vuoto dentro. Come se avessi lasciato un pezzetto di me in quella stanza, con lui.
Ci siamo scambiati una quantità imbarazzante di messaggini da allora, e, nei tre giorni che sono venuta a scuola con la mia auto per poter raggiungere Lake Forest dopo le lezioni, mi sono sempre ritrovata tre margherite infilate nel tergicristallo sul parabrezza. Non glie l'ho chiesto, ma so che è stato lui. Credo di aver perso il conto delle volte in cui Evan mi ha scritto che gli manco. È stato impegnato con gli allenamenti tutta la settimana - allenamenti che il suo Coach ha voluto raddoppiare -, oltre a diversi esami finali per cui gli è toccato studiare tantissimo. Più volte ha insistito per vedermi, ma l'ho rassicurato dicendogli che saremmo stati insieme dopo la partita e che stavolta non sarei mancata, così si è convito, anche se non ha comunque smesso di persuadermi dall'andare da lui. Ovviamente avrei voluto precipitarmi lì prima di subito, ma era più importante che studiasse e passasse quegli esami. Non me lo sarei perdonato se per colpa mia fosse andato male, perché a lui ci tengo davvero.
Sospiro.
A lui ci tengo davvero.
Come sono arrivata a questo punto?
Sospiro di nuovo.
Spero che oggi perdano e io mi possa prendere quel fine settimana per decidere. In fondo, io e Evan non abbiamo mai passato più di qualche ora insieme.
Se lui mi sentisse adesso... o peggio, se mi sentisse la squadra. Altro che sostegno, sarò la peggior tifosa della storia, stasera.
Un beep mi fa tornare al presente e apro subito il messaggio.
Val: Cinque minuti e sono pronta, scusa.
Valerie è di nuovo in ritardo. Avrò perso la testa io, ma anche la mia amica non è messa tanto meglio.
Mentre la aspetto seduta dentro la mia Audi, di fronte casa sua, ricado involontariamente nel mio stagno di pensieri che, a volte, mi sembra più un isolotto di sabbie mobili, che neanche un acquitrino dal fondale poco profondo; più cerco di uscirne, più ci sprofondo dentro.
Con mia madre, tre giorni fa, abbiamo passato in rassegna più di tremila articoli per la casa, decidendo quali inserire nella "lista nozze". Non ero per niente d'accordo che l'articolo più economico fosse un set di pentole da mille dollari.
«Mamma, non voglio costringere gli invitati a spendere così tanto!»
«Tesoro, credimi, non sarà un problema per loro.»
«Già, beh, non mi va comunque...»
Ma ovviamente Diana White non ha voluto sentir ragione e ha continuato a riempire quel "carrello virtuale" di cose che, molto probabilmente, non userò neanche mai. Di punto in bianco, non ho più ascoltato una sola parola dei suoi commenti. Ma non per il motivo che credete voi. No. All'improvviso, la sottoscritta, si è resa conto che presto sarebbe andata a vivere con il suo ragazzo. Marito.
STAI LEGGENDO
PIANETA ERRANTE - CONQUISTA DI UNA STELLA
RomanceEvan - La guardo e tutto ciò a cui riesco a pensare è quanto sia perfetta. Stringo le mani e cerco di trattenere l'emozione, ma non vi dico quant'è difficile. In pochi secondi mi passa davanti la nostra storia: incasinata, forse un po' sbagliata...