Evan mi trascina nel parco e non capisco cosa stia succedendo. Il vestitino bianco-azzurro che indosso svolazza ad ogni mio passo concitato, mentre lui si allontana dalla folla e si ferma accanto ad un grande albero che ci fa ombra, l'erbetta verde sotto le nostre suole e il profumo dell'estate ormai alle porte.
Sembra esaltato e nervoso allo stesso tempo, un po' come lo ero io ogni volta che ci vedevamo di nascosto. Solo che adesso sono così frastornata che quasi non mi ricordo di poter camminare con lui mano nella mano senza dovermi agitare. E forse se l'è scordato anche lui?
Lo guardo e vedo i suoi splendidi occhi luccicare. Sprazzi d'azzurro che spiccano in quell'orizzonte grigio chiaro. Un panorama che non mi stancherò mai di ammirare.
Mentre mi portava qui, ho notato la sua mano sudata e l'ho trovato insolito. Non gli era mai successo. Ci siamo sempre visti di nascosto, tutti i nostri momenti proibiti avrebbero potuto creargli quella reazione, eppure questa è la prima volta che accade. È impaziente, però non accenna a parlare. Sembra voglia dirmi qualcosa, ma fatica a trovare il coraggio.
«Evan, è tutto okay?» Inizio a preoccuparmi.
Lui mi sorride in modo disarmante, e quel sorriso mi causa un lieve tremore alle ginocchia.
«Sì, Emily, finalmente ogni cosa è al suo posto.»
Scrollo leggermente il capo.
Ma di che parla?
Sto per chiederglielo, quando lui, all'improvviso, mi abbraccia.
«Ho bisogno di stringerti forte prima.»
Sgrano gli occhi, perplessa, ma lascio che Evan mi avvolga nel suo abbraccio e appoggio la testa sulla sua spalla. Inspiro il suo buon odore di menta e mandarino e mi godo questo gradevole momento all'aria aperta, dopo un intero pomeriggio chiusa in biblioteca a studiare.
Evan mi dà un bacio sui capelli e poi si stacca da me, tirandosi indietro.
«Sei pronta?» Chiede, fremente dall'entusiasmo.
A quella domanda, avvicino le sopracciglia, la fronte leggermente corrugata. Sono io che ho le allucinazioni e mi sto immaginando tutto, e in realtà mi trovo ancora in biblioteca, o è lui che è fuori di testa e mi sta dicendo una marea di cose incomprensibili? No, perché, uno dei due qui sta sicuramente dando i numeri!
Apro la bocca per chiedergli che succede, ma lui mi precede.
«Dammi le mani.» Mi invita, porgendomi le sue, i palmi all'insù, e io ci metto sopra le mie, un po' incerta.
Lo osservo e...
Oddio, ma che fa?
Perché si mette in ginocchio?
Oh mio Dio.
Oh mio Dio!
È su un ginocchio solo.
Non lo sta facendo davvero!
«Emily.» Evan prende un respiro e stringe più forte le mie mani nelle sue. «Gli ultimi mesi della mia vita sono stati pieni di dolore e incertezza. Ma c'è una cosa su cui non ho neanche un dubbio.» Afferma deciso, guardandomi dal basso verso l'alto. Ciuffi scuri che sparano un po' dappertutto, come se si fosse passato le dita in mezzo mille volte.
Mi tremano le mani, e anche le gambe. Dio, mi trema tutto. Credo che mi stia saltando fuori il cuore dal petto.
Ma è solo quando lui continua, che il battito raggiunge un picco mai raggiunto prima.
«Sei la donna più incredibile e bellissima che abbia mai conosciuto, Emily. La Stella che mi tiene lontano dalle tenebre. Quando ti guardo negli occhi, vedo il riflesso dell'uomo che vorrei essere, e non riesco ad immaginare un futuro che non sia accanto a te, piccola mia.» Fa una breve pausa, io che non so se ancora respiro. Lo sento stringermi con più forza le mani, mentre ancora mi guarda da sotto in su, in bilico su un ginocchio solo, i jeans sbiaditi illuminati da un piccolo e curioso raggio di sole, che ci ha appena raggiunti, poi prende un respiro e continua, e io trattengo il fiato, e anche il pianto. «So che è presto. Cavolo se lo è. E so anche che è da pazzi. Ma non me ne frega niente, perché so cosa voglio, Emily. Spero solo che sia lo stesso per te.» Tentenna sulle ultime parole, la voce che ora gli trema. Mi mordo fortissimo il labbro per combattere la cascata di lacrime che spinge per uscire. Ma poi Evan pronuncia quelle ultime parole e io non le posso più a trattenere. «Emily White, vuoi sposarmi?»
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PIANETA ERRANTE - CONQUISTA DI UNA STELLA
RomanceEvan - La guardo e tutto ciò a cui riesco a pensare è quanto sia perfetta. Stringo le mani e cerco di trattenere l'emozione, ma non vi dico quant'è difficile. In pochi secondi mi passa davanti la nostra storia: incasinata, forse un po' sbagliata...