Siamo seduti sullo stesso tronco, a pochi centimetri l'uno dall'altra, il fuoco che scoppietta al centro della radura e la luce fioca che inghiotte una porzione del fitto buio che ci avvolge.
Di fronte a noi, seduti su un altro tronco levigato, dall'altra parte del falò, Valerie e Ben, che si abbracciano come due ragazzini innamorati.
Tutt'intorno, altre coppiette melense su altri tronchi, per le quali provo una certa gelosia. Vorrei che Evan facesse lo stesso con me, che mi stringesse tra le braccia e mi sussurrasse paroline dolci all'orecchio, ma non lo può fare per colpa mia.
Resto ad ascoltare le chiacchiere del gruppetto riunito attorno al nostro falò, quando, ad un tratto, avverto qualcosa sfiorarmi il dorso della mano. Abbasso leggermente lo sguardo e trovo la mano di Evan ad accarezzarmi furtivamente. Rialzo lo sguardo su di lui, che mi sorride. So che è il suo modo per dirmi che vorrebbe le stesse cose, così ricambio, appoggiando due dita sopra le sue.
I ragazzi parlano di hockey ancora per un po', poi Dylan ci raggiunge e spiega a noi ragazze la storia del punteggio, ma io sono troppo occupata a giocherellare con le dita di Evan per prestargli attenzione. Le accarezzo, le intreccio nelle mie, studio minuziosamente ogni linea della sua mano. Finché...
Mi ritrovo di colpo con il corpo premuto contro quello duro di Evan, che si è messo a cavalcioni sul tronco e mi ha attirata a sé, mantenendo salda la presa intorno alla mia vita. «Stavo impazzendo a furia di trattenermi, scusa.» Sussurra piano al mio orecchio, scostandomi una ciocca di capelli.
Appoggio la testa sul suo petto e mi godo quel momento romantico con lui, stretta tra le sue braccia, sotto il cielo notturno.
Gli occhi curiosi dei presenti ora tutti su di noi. Nessuno, però, osa aprire bocca.
«Programma per domani?» Domanda Ben all'improvviso, facendo distogliere l'attenzione dalla nuova coppia che si è appena formata.
Le sue parole sono le ultime che registro nel mio cervello, perché, da quel momento in poi, tutto ciò che sento è solo un vociare indefinito in sottofondo, mentre lascio che ogni parte di me si concentri sulle emozioni che il contatto con il corpo di Evan sprigiona sul mio.
La sua mano si infila piano sotto il mio maglione, e poi sotto la canottiera, iniziando a sfregarmi pigramente il fianco nudo con il pollice.
«Hai freddo?» Domanda premuroso, chinandosi su di me.
«Mai con te.» Sibilo con la guancia contro il suo maglione morbido.
Lui reagisce stringendomi più forte al suo petto, che emana un calore confortevole, e rimaniamo così finché non arriva il momento di spostarci per andare a vedere il film, anche se io avrei preferito restare su questo tronco per tutta la sera.
Prima di raggiungere il famoso "cinema all'aperto" improvvisato, chiedo alla mia amica di accompagnarmi in fretta al bagno.
«Occhio agli orsi!» Ci grida dietro Dylan, non appena ci incamminiamo verso la stradina poco illuminata che conduce ai servizi.
«Molto simpatico, eh!» Urlo in risposta da lontano, e sento i ragazzi ridere.
Prima di tornare indietro, fermo Valerie a metà strada. «Ehi, Val, ti volevo chiedere una cosa...» Esordisco, mordendomi il labbro, ma subito mi blocco.
Ci pensa lei a continuare per me: «Mi aiuti a spostare le mie cose?» Domanda, sorridendo.
Adoro la mia amica, ha già capito tutto senza nemmeno doverglielo chiedere.
Raggiungiamo gli altri e mi avvicino a Evan per sussurragli la notizia all'orecchio: «Val si sposterebbe da Ben, se anche a te va bene.»
Nell'istante in cui lo dico, lui si illumina e accenna ad un timido sì col capo, facendomi sentire sollevata. Non so per quale motivo avevo il timore che avrebbe detto di no.
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PIANETA ERRANTE - CONQUISTA DI UNA STELLA
RomanceEvan - La guardo e tutto ciò a cui riesco a pensare è quanto sia perfetta. Stringo le mani e cerco di trattenere l'emozione, ma non vi dico quant'è difficile. In pochi secondi mi passa davanti la nostra storia: incasinata, forse un po' sbagliata...