Capitolo 4: L'aroma della sfida

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Per i giorni successivi Paulo ritorna in quel luogo, che diventa il suo posto, per parlare e divertirsi a provocare Sophia.


Paulo spinge la porta della caffetteria di Sophia con la mano destra, il suono del campanello risuona familiare nelle sue orecchie. È un rito quotidiano per lui, una piccola pausa nella frenesia della giornata. L'aria è colma dell'aroma del caffè e del dolce profumo delle brioche appena sfornate.

Sophia è dietro il bancone, il viso illuminato da un sorriso caloroso che riserva ai suoi clienti abituali. "Buongiorno, Paulo," dice con la sua voce leggera. "Il solito?"

Paulo si avvicina al bancone, il sorriso accennato sulle labbra. "Buongiorno, Sophia. Sì, il solito caffè. Ma stavolta, fallo buono eh" La sua voce è giocosa, con una punta di sfida.

Sophia lo guarda con uno sguardo divertito, le mani già al lavoro sulla macchina del caffè. "Paulo, sai bene che il mio caffè è sempre buono. Forse sei tu che oggi hai bisogno di una marcia in più?"

"Touché," risponde Paulo, appoggiandosi al bancone. "Ma vediamo se riesci a farmi cambiare idea."

Sophia ride, un suono leggero e cristallino. "Sai, a volte mi chiedo perché vieni qui ogni giorno. Forse per il caffè, forse per la compagnia?" Gli occhi di Sophia scintillano di malizia.

Paulo solleva un sopracciglio. "Forse per entrambe le cose. O forse per vedere se oggi riuscirai finalmente a farmi un caffè degno di questo nome."

"Ah, quindi è una sfida?" replica Sophia, versando con cura il caffè nella tazza. "Devi sapere, caro Paulo, che non perdo mai una sfida."

"Vedremo," risponde lui, prendendo la tazza che lei gli porge. "Forse oggi è il giorno in cui farai eccezione."

Paulo sorseggia il caffè, tenendo gli occhi fissi su quelli di Sophia. "Mmm, non male," ammette, con un tono che lascia intendere più di quanto non dica. "Ma forse ci puoi lavorare ancora un po'."

Sophia incrocia le braccia sul petto, il sorriso che non accenna a diminuire. "Sai, Paulo, tu hai sempre qualcosa da ridire. Ma non ti preoccupare, io ho tutta la pazienza del mondo. E poi, so che tornerai anche domani."

"Questo è vero," risponde lui, alzando la tazza in un gesto di saluto. "Ma solo perché spero che un giorno riuscirai a stupirmi."

Mentre si allontana dal bancone, Paulo sente lo sguardo di Sophia su di lui. La loro conversazione quotidiana, un gioco di battute e provocazioni, è diventata parte della sua routine tanto quanto il caffè che beve. E forse, pensa mentre si siede al suo solito tavolo, è proprio questo che lo fa tornare ogni giorno: la promessa di un'altra sfida, un'altra risata, un altro momento condiviso.

Sophia, dal canto suo, osserva Paulo con un misto di affetto e divertimento. Sa che lui tornerà, e ogni volta sarà un'occasione per continuare quel gioco sottile di parole e sguardi. Un gioco che, in fondo, entrambi sanno di non voler mai davvero vincere.

𝓕orbidden 𝓑onds/ Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora