Capitolo 14: Separazione

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Le spiegazioni non servirono a nulla. I genitori decisero che la cosa migliore per tutti era separare i due ragazzi, nella speranza che la distanza spezzasse il loro legame. La decisione fu rapida e irrevocabile: Sophia sarebbe partita per la Germania, dove viveva una zia lontana, nel tentativo di allontanarla da Paulo e dare fine a quella relazione proibita.

Il giorno della partenza, Sophia e Paulo si abbracciarono disperati. "Ti prometto che ci sentiremo ogni giorno," disse Sophia, le lacrime che le rigavano il viso. Paulo annuì, stringendola più forte. "Niente potrà separarci," mormorò, cercando di credere alle proprie parole.

I primi tempi in Germania furono duri per Sophia. Si sentiva persa, lontana da tutto ciò che conosceva e amava. Paulo le scriveva messaggi ogni giorno, e lei gli rispondeva con la stessa frequenza. Ma, col tempo, le cose iniziarono a cambiare. La zia, preoccupata per il comportamento di Sophia, decise di cambiarle numero di telefono senza avvisarla.

Quando Paulo non ricevette risposta al suo primo messaggio, pensò che Sophia fosse impegnata. Ma i giorni si trasformarono in settimane, e le sue parole rimanevano sospese nel vuoto. Ogni messaggio senza risposta era un colpo al cuore. “Sophia, perché non mi rispondi? Cosa sta succedendo?”, scriveva, la frustrazione e il dolore crescendo dentro di lui.

I mesi passarono, e la mancanza di comunicazione iniziò a logorare Paulo. Cominciò a dubitare di ciò che avevano vissuto insieme, a chiedersi se Sophia avesse davvero voluto stargli lontano. Le sue parole, una volta piene d'amore e di speranza, divennero amare e piene di dolore.

Sophia, invece, si ritirava sempre più in se stessa. Ogni pasto rifiutato era un segno della sua disperazione, ogni notte insonne un testamento del suo amore per Paulo. Ma, nonostante tutto, non poteva fare nulla per cambiare la situazione. La distanza, quella crudele distanza, li aveva separati non solo fisicamente, ma anche emotivamente.



Flashback

Sophia stava seduta sul divano della zia, stringendo il suo cellulare con forza. Il numero di Paulo era ormai irraggiungibile, e il peso di quella separazione forzata la stava schiacciando. La zia entrò nel soggiorno con un'espressione grave sul viso.

"Sophia, dobbiamo parlare," disse la zia, sedendosi di fronte a lei.

Sophia alzò lo sguardo, i suoi occhi pieni di domande. "Cosa c'è, zia?"

La zia sospirò profondamente. "Ho trovato un messaggio di Paulo sul tuo vecchio telefono. Ho dovuto prendere una decisione difficile."

Sophia si sentì gelare. "Cosa hai fatto?"

"Ho cambiato il tuo numero di telefono," rispose la zia, guardandola negli occhi. "Non posso permettere che tu continui questa relazione. È sbagliata e ti sta distruggendo."

"Ma come hai potuto?" gridò Sophia, sentendo il panico crescere dentro di lei. "Paulo è tutto per me! Non puoi separarmi da lui così!"

"Sophia, è per il tuo bene," insistette la zia, mantenendo un tono fermo ma comprensivo. "Stai soffrendo troppo. Devi dimenticarlo e andare avanti con la tua vita."

"Soffrendo? Sto soffrendo perché mi hai separata da lui! Perché non mi capisci?" Le lacrime iniziarono a scorrere copiose sul viso di Sophia. "Non posso vivere senza Paulo. Lui è l'unica cosa che mi rende felice."

La zia si avvicinò e tentò di abbracciarla, ma Sophia si ritrasse. "Capisco che sei arrabbiata," disse dolcemente. "Ma devi fidarti di me. Questa distanza ti aiuterà a guarire, anche se ora sembra impossibile da sopportare."

Sophia scosse la testa, incredula. "Non capisci. Non capirai mai. Hai rovinato tutto."




Il loro amore, un tempo così forte da sembrare indistruttibile, stava cedendo sotto il peso della separazione e dell'incomprensione. Ma nel cuore di Sophia, una piccola speranza continuava a brillare, un desiderio disperato che un giorno, in qualche modo, avrebbe ritrovato Paulo e ristabilito quel legame che niente e nessuno avrebbe mai dovuto spezzare.

𝓕orbidden 𝓑onds/ Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora