Capitolo 19: non può essere vero

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Il silenzio pesante avvolgeva la stanza dell'ospedale, interrotto solo dal monotono suono dei monitor. Paulo si sedeva accanto al letto di Sophia, osservandola con occhi carichi di dolore. Erano stati fratellastri per anni, ma il loro legame era cresciuto fino a diventare qualcosa di più profondo. Ora, con Sophia immobile e in coma, Paulo si sentiva perso.

"Sophi, ti prego, svegliati" sussurrava Paulo, stringendo la mano fredda della ragazza.

Ma Sophia giaceva lì, immobile e silenziosa, senza dare alcun segno di risveglio. Paulo si sentiva impotente di fronte a questa situazione, incapace di fare altro che sperare in un miracolo.

I giorni passavano e la situazione di Sophia non mostrava miglioramenti. Paulo continuava a vegliarla giorno e notte, sperando che un giorno avrebbe aperto gli occhi e sorriso di nuovo. Ma quel giorno non arrivò mai.

Un pomeriggio come gli altri, Paulo era seduto accanto al letto di Sophia, tenendo la sua mano e parlandole dolcemente, quando improvvisamente il monitor cardiaco emise un suono acuto, poi si fermò. Un silenzio irreale si diffuse nella stanza mentre Paulo guardava incredulo il monitor.

"No, no, non può essere" mormorò Paulo, cercando di riavviare il monitor, ma era troppo tardi.

Sophia era morta.

Paulo si lasciò cadere a terra, il cuore straziato dal dolore. Non riusciva a credere che Sophia fosse davvero andata via, che non avrebbe mai più sentito la sua voce o visto il suo sorriso.

I genitori di Sophia entrarono di corsa nella stanza, vedendo la scena drammatica di Paulo che piangeva disperato accanto al letto di Sophia. Si unirono al loro dolore, abbracciandosi mentre le lacrime scorrevano liberamente.

I medici entrarono, indicando l'ora del decesso e preparandosi a staccare le macchine che tenevano in vita Sophia. Ma prima che potessero farlo, Paulo si alzò in piedi, determinato.

"Aspettate," disse con voce tremante. "Aspettate un secondo."

Senza esitazione, si chinò e posò un ultimo bacio sulle labbra di Sophia. Era un gesto di addio, un modo per dirle quanto l'amasse e quanto sarebbe mancata.

I genitori di Sophia guardarono Paulo con occhi pieni di compassione, lasciandolo fare. Poi, quando Paulo si allontanò, i medici procedettero con il loro lavoro, staccando le macchine e coprendo il corpo di Sophia con un velo.

Paulo si voltò lentamente, le lacrime ancora scendevano sulle guance.

Insieme, la famiglia si abbracciò, trovando conforto l'uno nell'altro mentre affrontavano insieme la perdita di Sophia. Anche se non sarebbe mai stata dimenticata, la loro memoria di lei sarebbe stata un faro di amore e speranza nei giorni bui che sarebbero seguiti.

FINE

grazie a tutti del supporto, non mi aspettavo che la mia prima storia avesse un riscontro così positivo

~marty❤️✨️

𝓕orbidden 𝓑onds/ Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora