𝘾𝒂𝙥𝒊𝙩𝒐𝙡𝒐 1 𝙉𝑼𝙊𝑽𝙊 𝙎𝑻𝙐𝑫𝙀𝑵𝙏𝑬

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Ormai Mariella (Iella per i piú) era così abituata a essere chiamata con quel fastidioso nomignolo che non ci prestava più attenzione; tuttavia, recentemente, erano gli altri a prendere la cosa un po' troppo sul serio, al punto che spesso, qualcuno preferiva addirittura evitare di pronunciarlo il suo nome per paura di attirarsi addosso la sfortuna.

Certamente, anche lei contribuiva alla situazione, nel senso che non si presentava come un modello di gaiezza. Al contrario, era una giovane profondamente introversa, immersa nel suo universo personale fatto di libri dark fantasy e alternative rock.

Adorava il nero e, dato che sta bene su tutto, non esitava a indossarlo sette giorni su sette. T-shirt black oversize, immancabile giacchetto di pelle con zip e borchie, jeans scuri skinny solitamente decorati con strappi e un paio di classici anfibi, su ognuno dei quali aveva disegnato col pennarello bianco la sagoma del suo animale preferito, ovvero un gattino.

Pur trascorrendo per scelta gran parte del tempo nella penombra della sua cameretta, il pallore della sua carnagione non era tanto dovuto alla mancanza di sole quanto piuttosto un tratto distintivo della sua natura. I suoi grandi occhi azzurri, delineati con precisione dall'eyeliner e messi in risalto dall' ombretto scuro, i capelli bruni, lunghi e mossi, impreziositi da eleganti ciocche viola, le aggiungevano un tocco di mistero al volto fine. Indossando inoltre il suo amato zainetto di pelle ornato di perline esagonali scintillanti e da una rosa gotica con spine in rilievo, non passava inosservata.

In quella mattina uggiosa, immersa nella musica coinvolgente dei Thirty Seconds to Mars, diffusi a tutto volume nelle cuffie, avanzava con il capo chino e il passo svelto verso il Liceo Manzoni. Canticchiava silenziosamente "The Kill (Bury Me)", concedendosi qualche istante di chiusura degli occhi durante il ritornello. Purtroppo inciampò sul ferretto ricurvo che delimitava un'aiuola, finendo per urtare contro il petto di un passante. Quest'ultimo, a sua volta, si rovesciò il bicchierino di caffè bollente che aveva in mano sulle sue scarpe scamosciate e costose.

<< Diamine, ma dove hai la testa! Guarda cosa hai combinato! >> Le parole dell'uomo, pronunciate con vigore, non raggiunsero il suo udito coperte dal suono. Si limitò a scusarsi facendo spallucce e alzando le sopracciglia per poi attraversare di corsa la strada e varcare il cancello della scuola.

Due compagni di classe, appoggiati di schiena al muretto dell'istituto, non persero un solo secondo per commentare la scena, mentre, al passaggio della ragazza, si portavano una mano ai gioielli di famiglia per scaramanzia.

<< Ehi Bro, la tipa non si smentisce mai! >> disse ridacchiando lo spilungone al tarchiatello.

Mariella, non se ne accorse nemmeno. Pensava solo a raggiungere la sua aula, la 3°C indirizzo classico, per il secondo anno consecutivo.

Dopo circa un trimestre di convivenza scolastica non aveva ancora instaurato alcun legame con i ragazzi presenti. Oltre a essere di un anno più grande, possedeva una maturità decisamente superiore.

Ogni mattina, mentre gli altri si dedicavano con spensieratezza alla realizzazione di futili video su TikTok, lei disdegnava i social media, in particolar modo quella piattaforma che riteneva un narcotico per l'intelletto, eccessivamente frivola e superficiale. La sua visione del mondo era caratterizzata da un'introspezione e da una saggezza che i suoi compagni più giovani sembravano non condividere, preferendo perdersi in attività che lei considerava una distrazione priva di sostanza.

Senza degnarli nemmeno di uno sguardo, si recò al posto nell'ultima fila di banchi. Il suo, staccato dagli altri, era caratterizzato da scarabocchi, disegnini sconci e qualche insulto offensivo.

Tuttavia, oggi c'era una novità: uno strano messaggio, scritto a matita con caratteri cubitali, proclamava "JINX", ovvero "portatore di sfortuna". Nonostante trattasse del solito, noioso argomento, l'originalità dell'espressione catturò la sua attenzione.

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