Nel frattempo, Mariella si era fatta accompagnare a casa da Lulit in scooter; le due amiche si erano salutate con l'accordo di tenersi aggiornate nelle ore successive, nel caso ci fossero novità rilevanti su Faustino.
Mentre la prima era già impegnata in cucina per preparare la cena per sé e per il padre, che a breve sarebbe tornato dal cantiere, la seconda si dirigeva di gran fretta verso casa con la ferma intenzione di mettersi subito alla ricerca di informazioni sulla "Fratellanza Oniromantica", che a dire il vero non le ispirava buone sensazioni.
Imboccò la ripida discesa che conduceva al suo piccolo box, sollevò manualmente la serranda metallica cui cigolio faceva venire la pelle d' oca, e parcheggiò il suo adorato Shelly nello spazio ridotto rimasto libero tra i cumuli di scatoloni e i sacchi neri contenenti materiale da imballaggio.
Chiuse il box e, senza accendere la luce del garage, si diresse verso la porticina semiaperta che conduceva alle scale, salendo rapidamente per raggiungere il primo piano. L'edificio dove viveva con la sua famiglia sorgeva in una zona intermedia tra la periferia e il centro della città, un quartiere tranquillo e residenziale. Costruito nei primi anni del Duemila, presentava gradini in marmo e un corrimano in ferro battuto, ormai segnato dalla ruggine in alcuni punti.
Le pareti, un tempo candide, erano ora imbrattate di un giallo sporco che rivelava l'incuria degli ultimi vent'anni senza alcun intervento di manutenzione.
Arrivata sul pianerottolo, si fermò davanti alla porta dell' appartamento, infilò la chiave nella serratura e la girò con decisione. L'ingresso si aprì su un piccolo corridoio illuminato debolmente dalla luce che filtrava dalle persiane socchiuse. L'aria era impregnata del profumino dello stufato di pollo speziato, che stava ad indicare che per cena quella sera ci sarebbe stato il Doro Wat, uno dei piatti tradizionali della sua terra.
Chiuse la porta alle sue spalle e si avviò verso il soggiorno. L'umile salotto era un miscuglio eclettico di mobili antichi e moderni, con una libreria zeppa di volumi scientifici e un'enciclopedia Mondadori datata ancora sigillata nel cellophane. Una scrivania di noce intarsiata, segnata da evidenti segni di tarli, ospitava un computer fisso, testimone di innumerevoli ore di studio e ricerca. Sul divano, una coperta a righe dai colori vivaci, tra il rosso e il giallo, era gettata disordinatamente su un paio di cuscini voluminosi.
Lì lanciò la sua pesante tracolla e il giubbotto esclamando: << Enat, sono a casa! >> e si sedette alla scrivania. Accese il computer e attese con impazienza che il sistema si avviasse. Mentre lo schermo si illuminava, il suo sguardo cadde su una fotografia incorniciata accanto al monitor: lei e Mariella in costume da bagno, serene e spensierate durante la gita di terza media al mare di Bellariva. Quel ricordo le strinse il cuore e le infuse un'ulteriore determinazione.
Una volta che il computer fu pronto, aprì il browser e iniziò a digitare "Fratellanza Oniromantica" nella barra di ricerca. I risultati apparvero in un istante, offrendo una lunga lista di link che sperava potessero svelare i segreti di quella ipotetica oscura organizzazione. Con un lieve sospiro, si preparò a immergersi in un mondo sconosciuto, augurandosi di trovare qualche indizio che potesse smascherare Faustino. Tuttavia, nel profondo del suo animo, nutriva il desiderio che ciò non accadesse perché scoprire qualcosa di incriminante su di lui, avrebbe significato ferire Mariella.
<< Lulit! >> echeggiò la voce severa di sua madre dalla cucina. << Sei appena rientrata e già ti sei messa a giocare con quell' aggeggio del diavolo invece di sistemare la tua camera?! È un vero caos là dentro! Hai delle priorità, ragazza mia! >>
<< Si, ora ci vado, sto facendo una ricerca per la scuola! >> replicò lei mentre si puliva le lenti degli occhiali sulla maglia rossa con su l' iconica scritta "Back tò the future".
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𝙎𝑶𝙂𝑵𝙄 𝘼𝑳𝙏𝑹𝙐𝑰
Novela Juvenil"𝙎𝑶𝙂𝑵𝙄 𝘼𝑳𝙏𝑹𝙐𝑰" ᴇ̀ ᴜɴ ʀᴏᴍᴀɴᴢᴏ ᴛᴇᴇɴ-ꜰᴀɴᴛᴀsʏ ᴄʜᴇ sᴇɢᴜᴇ ʟᴇ ᴀᴠᴠᴇɴᴛᴜʀᴇ ᴅɪ Mᴀʀɪᴇʟʟᴀ, ᴜɴᴀ ʀᴀɢᴀᴢᴢᴀ ɢᴏᴛʜ sᴇᴅɪᴄᴇɴɴᴇ ᴇᴍᴀʀɢɪɴᴀᴛᴀ ᴅᴀʟʟᴀ sᴜᴀ ᴄᴏᴍᴜɴɪᴛᴀ̀ ᴘᴏɪᴄʜᴇ́ ᴅᴀ ᴇssᴀ ᴇᴛɪᴄʜᴇᴛᴛᴀᴛᴀ ᴄᴏᴍᴇ ᴘᴏʀᴛᴀᴛʀɪᴄᴇ ᴅɪ sꜰᴏʀᴛᴜɴᴀ ᴀ ᴄᴀᴜsᴀ ᴅᴇʟ sᴜᴏ ʟᴏᴏᴋ ᴛᴇɴᴇʙʀᴏsᴏ. Sᴄᴏᴘʀᴇ ᴄᴏᴍᴇ ᴘᴏ...