𝘾𝒂𝙥𝒊𝙩𝒐𝙡𝒐 11 𝑰𝙉𝑽𝘼𝑺𝙄𝑶𝙉𝑬 𝑭𝙐𝑹𝙏𝑰𝙑𝑨

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Cinque minuti ancora e per Faustino la campanella avrebbe sancito la conclusione delle lezioni. Quella mattina aveva compreso ben poco delle dissertazioni dei professori, distratto com'era dal pensiero incessante di Mariella.

Sperava vivamente che lei avesse sfruttato al meglio il suo tempo, per riuscire nell'arduo compito di padroneggiare i propri sogni. Tale questione era di estrema importanza per entrambi. Era fondamentale che Mariella iniziasse a dominare l'arte del sogno lucido; il resto le sarebbe stato rivelato a tempo debito, poiché bruciare le tappe avrebbe potuto compromettere l'obiettivo finale. C'era troppo in gioco.

Sebbene la Fratellanza Oniromantica sollecitasse un rapido indottrinamento della giovane, egli desiderava procedere con estrema cautela, molto lentamente, poiché era indispensabile conquistare la piena fiducia della ragazza. Doveva istruirla il più possibile e valutare attentamente le sue potenzialità e i suoi progressi. Inoltre, vi era un elemento imprevisto che non aveva considerato: quella tenebrosa sedicenne lo aveva profondamente colpito, suscitando in lui un sentimento forte, inusuale, differente da una semplice cotta adolescenziale, e questo rappresentava un inconveniente non da poco.

Perciò Faustino si trovava in piena crisi interiore. Nonostante i suoi sforzi per scacciare il pensiero di lei dalla mente, esso si era ancorato nel mare dell'ossessione. Ogni volta che il suo sguardo si posava sul posto vuoto nel banco accanto, la vedeva chiaramente, avvolta nel suo alone di mistero: una visione indotta dal desiderio di possederla; una voglia che almeno per il momento, doveva riuscire a reprimere.

<< Faustino, Faustino, oh, ci sei? Sveglia! >>
esclamò Amanda, giratasi dietro dal suo posto in penultima fila parallelo a quello del ragazzo che aveva lo sguardo perso nel vuoto. Si ridestò e sorrise alla compagna: << Che c' é Amanda, ero sovrappensiero, dimmi pure...>>

La giovane moretta, adottando atteggiamenti seduttivi, cercava di attirare l'attenzione del ragazzo su di sé, passandosi la mano tra i capelli e mordendosi provocatoriamente il labbro mentre diceva: << Sei stato solo tutto il giorno, poverino! Avrei potuto sedermi accanto a te, ma al posto di quella strega malefica non mi avvicino nemmeno. Porta sfiga! >> sussurrò con astio nella voce.

<< Ma no! >> replicò Faustino. << E invece sì, te lo assicuro! >> insistette Amanda, continuando: << Pensa che una volta entrata in classe, mi sfiorò passandomi accanto, e fui interrogata ben due volte quella mattina. Capisci? Mi hanno interrogata sul programma dell' anno precedente proprio il primo giorno di scuola. Dammi retta, stalle lontano! Perché invece non ti avvicini a me e dopo scuola andiamo a prendere un caffettino? Ti lascio guidare il mio scooter, va bene?.>>chiese con i suoi soliti occhioni nocciola da cerbiatta in calore.

Faustino la osservò con un misto di disinteresse e cortesia. Sapeva che, nonostante le sue avances fossero palesi, lui non poteva distrarsi con relazioni inutili. La missione era troppo importante, e
doveva assolutamente rimanere concentrato.<< Amanda, ti ringrazio per l'offerta, ma oggi ho già dei piani. >>, disse con un sorriso gentile, ma deciso.

Amanda sbuffò, delusa, ma non si diede per vinta. << Come vuoi, ma ricordati che l' invito è sempre valido .>> disse, tornando al suo posto.

La campanella suonò finalmente, segnando la fine delle lezioni. Faustino raccolse con cura i suoi libri, dando tempo a tutti gli altri di uscire dalla classe. Quando fu sicuro di essere solo, tirò fuori dalla tasca il cellulare e notò diverse chiamate senza risposta e un sms ricevuto da un numero sconosciuto. Il messaggio, in particolare, attirò la sua attenzione:

"Neos Oneiros, conosco il tuo vero nome ma ignoro le tue reali intenzioni. Qualora decidessi di arrecare danno a Mariella, non resterò a guardare senza reagire."

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