Quella stessa notte, una tremenda tempesta scatenava la sua furia sulle Alpi Apuane, situate nella parte nord-occidentale della Toscana, una catena montuosa avvolta da un alone di mistero e leggenda. Queste montagne erano celebri per le loro vette imponenti, spesso celate da una fitta nebbia che le rendeva quasi inespugnabili. Tra le aspre rocce e i boschi di castagni e faggi, sorgeva modesta un’antica costruzione in pietra arenaria locale, un ex monastero benedettino medievale ormai abbandonato da secoli.
L'edificio si ergeva su un altopiano remoto, raggiungibile solo attraverso un sentiero segreto che serpeggiava tra gole profonde e dirupi scoscesi. Costruito oltre cinquecento anni prima, era caduto in rovina prima di essere restaurato con cura da alcuni membri della "Fratellanza Oniromantica". Questi avevano portato il loro culto da Atene fino alla Penisola, convinti che il Paese offrisse un ambiente fertile per la loro pratica spirituale. Oggi, questo luogo era diventato uno dei fulcri strategici del loro credo: il "Naós tou hyperánō", il "Tempio dell'Oltre".
La struttura possedeva delle mura massicce, che si erigevano fino a otto metri di altezza che erano ricoperte di muschio e licheni. Alcune delle pietre rimaste a vista mostravano segni di antichi simboli cristiani incisi, come croci e Agnus Dei, ormai quasi completamente erosi dagli elementi. Il tetto, rivestito con tegole di terracotta, era sormontato da quattro torrette circolari agli angoli, ciascuna delle quali fungeva da vedetta per offrire una panoramica sui monti circostanti. A protezione dell'ingresso, si erigeva un imponente portone di quercia, rinforzato con barre di ferro su cui la croce di San Benedetto, originariamente in rilievo, era stata levigata e sostituita con un bassorilievo raffigurante il simbolo onirico dell'occhio alato.
Mentre fuori, fulmini e saette squarciavano il cielo notturno, all'interno del "tempio" le fioche luci delle torce appese alle pareti di pietra dello stretto corridoio creavano ombre sinistre che danzavano lungo gli archi a tutto sesto. Improvvisamente, echeggiarono passi rapidi e l'ansimare di un misterioso individuo.
Costui era avvolto in una lunga tunica nera di puro tessuto damascato di seta, che frusciava con ogni movimento mentre avanzava con passo sempre più deciso verso la "Megalò Aíthousa". I suoi occhi scrutavano nervosamente ogni angolo oscuro lungo il percorso e, sebbene il viso fosse parzialmente nascosto dall'ombra del cappuccio, la tensione nel suo portamento tradiva un'intensa urgenza.
Giunto alla porta d'ingresso della sala grande, freneticamente sollevò con forza il pesante battente, facendo scricchiolare la stessa per l' irruenza nello spingerla, e vi entro senza nemmeno chiuderla nell' ampia stanza, illuminata debolmente da poche candele, disposte strategicamente intorno a un antico altare di marmo di Carrara. L'aria era impregnata di un profumo incensato, mescolato con l'odore acre di umidità.
L'Archieréfs, il Sommo Sacerdote della Dea Nyx e figura di massimo rilievo nella sede italiana della "Fratellanza Oniromantica", procedette con passo svelto verso l'altare, il viso segnato da una tensione palpabile e una profonda preoccupazione. Con gesto rapido e sicuro, depose un antico tomo dalle pagine ingiallite sul leggio di legno al centro dell'altare. La copertina di tela color porpora del libro, finemente ornata con filigrane d'oro, scintillava sotto la flebile luce delle candele. Il Ministro, allora, indossò dei guanti neri, e iniziò con reverenza a sfogliare le pagine del manoscritto alla ricerca del testo sacro da recitare.
Quando lo trovò, fece un inchino e con il dito indice si segnò un terzo occhio al centro della fronte, allungando poi l'estremità anche con il pollice fino alle tempie. Iniziò quindi la preghiera:
Ἀγία Νύξ, Θεὰ τῆς νυκτὸς, σε ὑμνοῦμεν διὰ τὴν εὔνοιάν σου καὶ τὴν ὁδηγίαν σου.
'Ἐν τῷ παρόντι χρόνῳ, ἡμεῖς οἱ πιστοὶ εὐλογοῦμεν τὴν μεγαλωσύνην καὶ τὴν ἀπεριόριστον σοφίαν σου.
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𝙎𝑶𝙂𝑵𝙄 𝘼𝑳𝙏𝑹𝙐𝑰
Ficção Adolescente"𝙎𝑶𝙂𝑵𝙄 𝘼𝑳𝙏𝑹𝙐𝑰" ᴇ̀ ᴜɴ ʀᴏᴍᴀɴᴢᴏ ᴛᴇᴇɴ-ꜰᴀɴᴛᴀsʏ ᴄʜᴇ sᴇɢᴜᴇ ʟᴇ ᴀᴠᴠᴇɴᴛᴜʀᴇ ᴅɪ Mᴀʀɪᴇʟʟᴀ, ᴜɴᴀ ʀᴀɢᴀᴢᴢᴀ ɢᴏᴛʜ sᴇᴅɪᴄᴇɴɴᴇ ᴇᴍᴀʀɢɪɴᴀᴛᴀ ᴅᴀʟʟᴀ sᴜᴀ ᴄᴏᴍᴜɴɪᴛᴀ̀ ᴘᴏɪᴄʜᴇ́ ᴅᴀ ᴇssᴀ ᴇᴛɪᴄʜᴇᴛᴛᴀᴛᴀ ᴄᴏᴍᴇ ᴘᴏʀᴛᴀᴛʀɪᴄᴇ ᴅɪ sꜰᴏʀᴛᴜɴᴀ ᴀ ᴄᴀᴜsᴀ ᴅᴇʟ sᴜᴏ ʟᴏᴏᴋ ᴛᴇɴᴇʙʀᴏsᴏ. Sᴄᴏᴘʀᴇ ᴄᴏᴍᴇ ᴘᴏ...