𝑪𝙖𝒑𝙞𝒕𝙤𝒍𝙤 8 𝑰𝙉𝑺𝙊𝑷𝙋𝑶𝙍𝑻𝘼𝑩𝙄𝑳𝙀 𝙁𝑨𝙍𝑫𝙀𝑳𝙇𝑶

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Morfeo non indugiò troppo nel farle visita e, in men che non si dica, abbracciando il suo soffice cuscino, Mariella si addormentò e iniziò a sognare.

Si ritrovò in un vasto cimitero avvolto da una nebbia densa e biancastra. Le lapidi antiche, coperte di edera, emergevano dal terreno umido e ricoperto di foglie cadute che crepitavano sotto il peso dei suoi passi a piedi scalzi. Tutto intorno era in bianco e nero, come in un vecchio film senza tempo.

Cammina a passo lento indossando un lungo abito nero di velluto, sentendo il freddo penetrarle nelle ossa. Gli alberi spogli sembravano figure spettrali che si piegavano sul suo corpo, quasi a volerle sussurrare terribili segreti.

Ad un certo punto, arriva davanti a una tomba che riconosce immediatamente essere quella della cara madre. La lapide di marmo bianco, uniforme e lucente, in netto contrasto con l'oscurità circostante, porta sia il nome che la data di nascita e morte della donna incise con lettere eleganti:

Eliana Martini
✴️13/08/1978 ✝️ O1/01/2022

ove si inginocchia, sentendo un dolore atroce stringerle il cuore.

Improvvvisamente, l'aria si fa più densa e il paesaggio inizia a distorcersi. La figura indistinta di quello che sembra un ragazzo appare tra quella nebbia, vestito di scuro.

<< Faustino... che ci fai qui? >> disse lei stupita di trovarselo davanti. Lui si avvicinò e riuscí a comunicare senza nemmeno muovere la bocca, solo attraverso il pensiero telepatico.

<< Ti ho promesso che ti avrei guidata, ed eccomi qui per mantenere quella promessa. Non lasciare che il tormento pervada la tua mente. Questa turbolenza interiore è generata dai tuoi sensi di colpa. Devi imparare a resistere alla manifestazione onirica delle tue emozioni negative e ad assumere il controllo del sogno attraverso la tua volontà, emancipandoti dalla dipendenza del tuo stato d'animo. >> le rispose con tono calmo ma autoritario.

<< Ma non ci riesco! Sono incapace di aiutare me stessa così come sono stata impotente nel sostenere mia madre. Mi disprezzo per questo, non oso perdonarmi perché avrei dovuto e potuto assisterla con tutto l'amore che meritava e ancor di più. >> replicò lei, affranta.

<< Devi porre fine al tuo tormento, poiché il passato è immutabile. Devi guardare avanti con speranza, poiché lungo il cammino della vita ti attendono rivelazioni che al momento ti sfuggono. Hai bisogno di vivacità e luminosità nella tua esistenza per ritrovare la pace interiore, e viceversa, dato che i colori hanno il potere di favorire l'equilibrio emotivo. Ma devi essere consapevole che questo potere risiede solo in te. Non ho alterato i tuoi cupi sogni, ho solo cercato di ravvivarli con un tocco di colore, benché fossero tragici, purtroppo senza successo. Solo tu puoi trasformarli. >>

e Mariella attonita: << Cosa intendi esattamente per rivelazioni? >>

Il giovane proseguì riflessivo: << Credo che tua madre desideri comunicarti qualcosa di rilevante, ma il peso del rimorso e del dolore, che hai eretto come un muro tra te e lei, impedisce questa comunicazione.

Suggerisco che il primo passo per abbattere questo ostacolo emozionale sia sperimentare il sogno lucido. Attraverso questa pratica, potresti creare la tua " Peace-room " dove saresti più recettiva ai messaggi che tua madre potrebbe voler inviarti.

Esiste la possibilità che i defunti possano comunicare con i vivi attraverso i sogni, anche se personalmente, mia madre non ha mai fatto ciò con me. >>

<< Perché credi che lei non abbia mai cercato di contattarti in tutti questi anni? Se c'è la possibilità, il non farlo sarebbe del tutto ingiustificabile! >> disse Mariella, sollevando il suo "Oniricorpo" ancora in ginocchio.

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