Phantom

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Non era esattamente così che doveva andare...

A questo pensò Katsuki ritrovandosi schiacciato contro gli armadietti di quella sala di attesa, la bocca spalancata e rivolta verso il soffitto,  mentre i suoi occhi rossi stavano semi nascosti dietro la cortina delle palpebre tremolante

Non era così che doveva andare...

Perché c'era una lotta ben impostata nella sua testa quando aveva percorso quei pochi metri con la faccia buia e la rabbia pronta ad esplodere

C'era un'immagine in cui vedeva sé stesso entrare in quell'altra porta e, preso il deficiente  che lo aveva ridotto in quel modo, dargli tanti di quei cazzotti da fargli dimenticare persino il suo nome o quella inutile competizione che avevano appena messo in atto

Perché era questo che era stato...inutile..

E per quanto la brama di vittoria era profondamente radicata nell'essere del biondo, così abituato a spingere e primeggiare su tutto e tutti, quella vittoria per lui aveva il sapore amaro del fiele e della delusione

Perché non aveva vinto o, almeno,  non nel modo in cui avrebbe dovuto farlo.

Non aveva schiacciato il suo avversario puntando sulla sua supremazia in forza e scaltrezza

Non lo aveva umiliato quando era al massimo delle sue possibilità e né,  tantomeno,  aveva potuto gongolare nel vederlo battuto a terra ed alzare la mano destra al cielo come avrebbe dovuto essere.

No...

A lui era stato riservato un trattamento diverso da quello che era stato riservato al Nerd, potenza, ferocia, rabbia e strategia,  dandogli solo uno scontro blando ed una vittoria che aveva il sapore della sconfitta.

E glielo aveva urlato addosso Katsuki non appena aveva messo piede in quella stanza e lo aveva trovato seduto sulla sedia e con i gomiti appoggiati sul tavolino di cortesia

Glielo aveva urlato così tanto che la gola aveva iniziato a fare male ed a grattare portandolo, poco dopo,  a stringersi una mano sotto il collo nel tentativo disperato di riprendere aria

Ed aveva inserito una quantità di insulti talmente tanto alta, in quelle parole,  da pensare persino che se qualcuno dall'alto lo avesse sentito si era appena guadagnato il suo posto all'inferno  ...magari sulla poltrona principale.

Ma ancora una volta il suo avversario sembrò non considerarlo neanche, la testa china e raccolta tra le mani aperte, mentre quei maledetti capelli di due colori facevano imbestialire sempre di più il minore portandolo ad avvicinarsi all'altro e ad iniziare a scuoterlo con forza e violenza

Si...

Aveva continuato Katsuki...

Aveva continuato a bistrattarlo  finché non lo vide cadere a terra e finché non era riuscito,  finalmente,  a vederlo piegato ai suoi maledetti piedi.

Ed aveva urlato ancora

Gli aveva urlato in faccia che nessuno ignora Bakugou Katsuki e che nessuno si può permettere di lasciarlo in disparte a raccogliere le briciole di ciò che realmente merita

E forse avrebbe dovuto capirlo quando quelle iridi spaiate si erano riaperte verso di lui, accese di fiamme e di ira proprio come le sue, e magari avrebbe dovuto ridergli  in faccia ed accontentarsi di quella minuscola vittoria prima del prossimo scontro dove,  era sicuro,  lo avrebbe ridotto a brandelli

Ma Katsuki è pur sempre Katsuki e quella vittoria, se così si poteva chiamare, non soddisfava  minimamente il suo ego né tantomeno la sua voglia di vendetta.

E doveva forse ammettere adesso, che aveva una mano sotto il suo collo e che un corpo bollente si spingeva ritmicamente contro il suo, che quel vecchio proverbio che suo padre ripeteva sempre, era più esatto della maledetta teoria del caos

Perché si sa no?

Che il fuoco, se attizzato, brucia ogni cosa...

Ed è vero...

Questo pensa Katsuki quando la sua bocca viene catturata nell'ennesimo bacio che gli mozza il respiro in gola, e quando la giacca della sua tuta da sport viene completamente lacerata sul davanti

Questo pensa mentre due dita gli entrano in bocca,  portandolo a roteare di nuovo le iridi dietro le palpebre,  o mentre i suoi pantaloni vengono calati e quelle stesse dita gli entrano dentro iniziando a scavare la sua stessa anima alla ricerca della parte più profonda di sé stesso.

E si ritrova a sorridere il borioso biondo quando le sue gambe vengono spalancate a terra , su quel pavimento freddo e ghiacciato, pensando che in realtà sta ottenendo proprio ciò che più voleva anche se non nel modo in cui lo aveva preventivato

Perché Todoroki Shouto è annientato di fronte a lui, la fronte piena di sudore e lo sguardo carico di pura fiamma, e lo fa sentire vittorioso ed orgoglioso di sé

Perché ha appena ottenuto quelle maledette fiamme, che ricoprono il suo corpo bollente alla prima spinta, ed ha avuto la sua vittoria su chiunque altro

Perché quelle fiamme sono magnifiche, come ha sempre immaginato che fossero, e perché nessun altro ha mai visto il dannato bicolore annaspare  alla ricerca di un briciolo d'aria...

Nessun'altro  lo ha mai visto vulnerabile,  sorridente, arreso e devastato come lo sta vedendo lui in quel momento...

E nessun altro lo vedrà mai...

Perché quelle maledette fiamme sono davvero magnifiche...

Ed ora, mentre sente quel seme bollente dentro di , sono unicamente sue


Che vi devo dire?

Avevo voglia di questo ...

A presto con le storie attive!!!

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