Superare l’adolescenza è spesso quel passaggio che riesce a trasportarti in una nuova vita: più bella, meno piena di problemi e con qualche complesso in meno.
Se nasci con un carattere come quello di Simone, l’adolescenza la vivi spesso male e non vedi l’ora di cambiare ambiente, conoscenti, di rapportarti con esseri umani un po’ più evoluti e di poterti sentire esattamente come avresti sempre voluto. Con l’università ha l’impressione di esserci riuscito abbastanza.
“Sapete solo farvi le canne insieme, voi due?”
Jacopo e Manuel lo guardano con la disperazione negli occhi, seduti nella veranda di Villa Balestra e con in mano uno dei loro passatempo preferiti.
“Ma perché ce devo avé un gemello stronzo, io?” borbotta Jacopo.
“No, non vale. Questo è quello che mi chiedo io ogni giorno, non puoi chiedertelo anche tu!”
“Come semo simpatici stasera. Eppure te sei agghindato per uscì, dovresti esse felice Simò! C’hai qualche appuntamento?”
Simone è immobile, si guarda attorno un po’ teatrale e poi guarda suo fratello. “L’hai sentito anche tu?”
Jacopo non riesce a nascondere una risata. “No, cosa?” glielo chiede perché la parte ironica del suo gemello lo entusiasma molto. Vorrebbe aver avuto lui un talento simile nella vita.
“Il suono dell’inutilità!”
Jacopo ride più forte, guardando Manuel che allo stesso tempo è tra il divertito e l’infastidito.
Da quando si sono conosciuti un anno e mezzo prima, dopo che Jacopo ha stretto un forte legame con lui durante le partite di calcetto tra amici, per Simone è quasi diventato un incubo.
Un incubo per svariati motivi: perché è bello, perché è provocante, simpatico nonostante si impegni a fare lo stronzo, ma soprattutto perché Manuel è quel tipo di persona di cui non sai mai se puoi fidarti davvero e il fatto che sia perfettamente consapevole delle sue qualità estetiche gli fa avere spesso un’aria superficiale che Simone non tollera.
“C’hai proprio un fratello stronzo!”
“Oh! Hai detto bene, è mi fratello”
“La parola stronzo l’hai usata tu per primo!” si giustifica Manuel, mentre Simone ha la faccia di chi vorrebbe dire Ma sì parlate pure di me come se io non fossi ancora qui!
“Io posso, tu nun t’allargà!”
“Ahia…” l’espressione soddisfatta di Simone è ben piantata sul suo volto, nonostante sappia benissimo che Jacopo non se la prende sul serio, non con Manuel almeno. “Mi dispiace, Manuel… io sono il fratellino”
“Siete gemelli, c’avete la stessa età!”
“Che c’entra? Sono nato dopo. Comunque vi lascio alla vostra serata, io vado a divertirmi!”
“Immagino… vai a ballare?” chiede Manuel, sinceramente curioso.
Simone vorrebbe tantissimo provare reale antipatia nei suoi confronti, ma è arreso ormai da tempo al fatto che l’amico di suo fratello gli trasmette un’adrenalina incontrollabile ogni volta in cui si ritrovano immersi in battibecchi stupidi come questo.
“Sì, sai quelle cose che si fanno a vent’anni… non so se potete capirlo!”
“Jaco… ce sta a dì che semo vecchi?”
“Mi sa de sì”
“Ok, allora veniamo pure noi. Nun te dispiace, vero?” Manuel si alza dalla sedia, guardando il fratello del suo amico che non ha intenzione di assecondare quella follia.
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Niente di più [Simuel]
FanfictionQuando lasciarsi amare sembra un'impresa perché tutto ciò che vedi di te stesso non ti piace. "In due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore".