21. Presenza, costanza, sicurezza

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Nota autrice cioè io (Ambra) hello!
Credo la notifica di ieri non sia arrivata, quindi se tutto va bene e arriva la notifica di questo capitolo, sappiate che è probabile non abbiate letto ancora il capitolo 20. ❤️ Ci riprovo oggi 🙈



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Jacopo non si era mai sentito così: così inerme, incapace di pronunciare parole sensate, stupido anche.
Ha ascoltato Manuel per tutto il tempo, mentre a fatica gli raccontava tutto ciò che gli era successo. E si è maledetto, appena l’ha visto piangere silenziosamente, come chi ha già pianto abbastanza ed è stanco ormai di farlo.

L’ha solo pregato, a un certo punto, di non dire più niente. Non perché non volesse ascoltarlo, ma perché gli era sembrato di non avere il diritto di sapere quelle cose. Cose troppo personali, che si era in qualche modo visto costretto a raccontare per porre fine a quei disguidi tra fratelli. Per amore di Simone e per il bene di Jacopo, perché vederli uniti era la sua cosa preferita e sentirsi colpevole di quei litigi non lo trovava giusto.

“Simone l’ho già condannato abbastanza io. E lo conosci meglio di me, fa tutto questo e ha certe reazioni perché ha il terrore che io possa stare male”

Lo sguardo di Jacopo è perso nel vuoto, poi si sposta sugli occhi di Manuel  prima di passarsi le mani sul viso, come se -facendolo-potesse svegliarsi da un incubo.

“Mi dispiace…”

“Lo so. Non lo potevi sapè…”

“Immagino di aver fatto con lui anche qualche battuta fuori luogo…”

Manuel sorride. Non è arrabbiato. L’avrebbe fatto anche lui al suo posto, l’avrebbe fatto chiunque senza saperlo. “Da’ più fastidio a tuo fratello che a me, credimi… nun te preoccupà”

“Mi vorrebbe morto, in questo momento. È sicuro”

“Ma va… lo sai che sei il suo punto di riferimento”

“Ho fatto il pazzo geloso con mio fratello. Effettivamente è una follia…”

“Va be, ce sta. T’ho tolto un po’ il primato. Però che ce vuoi fa? Dovevi metterlo in conto, sono il numero uno” sorride ancora, aspettando che Jacopo si rilassi un po’ e faccia lo stesso.

“Guarda che te meno lo stesso!”

“Poi te la vedi tu con Simone!”

“Per carità…” Jacopo sospira, alzandosi come fosse una grande fatica. Si piantona davanti a Manuel, ancora seduto, e gli fa cenno di alzarsi. “Viè qua…”

Manuel esegue, sapendo a cosa sta andando incontro. Non sono mai stati amici di questo tipo, ma ora va bene ad entrambi.
Una piccola pacca sulla spalla, prima di sentirsi stringere da Jacopo in un abbraccio. “Mi dispiace tanto, Manu…” sussurra.

Manuel chiude gli occhi, abbandonandosi a quella stretta amichevole e confortevole, simile a quella della persona che ama ma diversa sotto mille altri aspetti.
Simone lo stringe con una delicatezza diversa, con una presa più salda ma attenta.

“Sei in buone mani, mi sa… mio fratello è speciale. Un po’ rompicoglioni, ma speciale”

“Lo so. L’ho sempre pensato, ma non credevo così tanto… e m’è andata di culo. Non so nemmeno se me lo merito davvero”

Niente di più [Simuel]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora