Le Guardie Nere non diedero il tempo ai reali di organizzarsi per trovare un luogo dove discutere che fosse adatto alle circostanze. Vicini e al sicuro erano gli appartamenti dei Castellani; così, Matilde aveva messo a disposizione la sua casa per accogliere i cacciatori e lo studio buio del marito, illuminato soltanto da una lampada ad olio. Imbarazzante, pensò Lucrezia, il modo in cui avevano chinato il capo e si erano prostrati al cospetto dei cacciatori, dopo aver subito uno degli attacchi più violenti che i reali avessero mai subito. Non ebbero neanche il tempo di piangere i morti o quel che ne restava, neanche contarli, prima che l'olio santo li riducesse in cenere.
Lucrezia fissava lo scranno tipico dei forgiatori che modellavano il loro sangue e dove Edoardo aveva modellato le sue armi, forse anche il fermacapelli che indossava. Quell'unico punto che osservava senza distogliere lo sguardo la teneva in equilibrio, mentre – come in trance – cercava di schiarire la sua mente; mai prima di allora avrebbe pensato di farsi trovare così vulnerabile dalle Guardie Nere. Cercava fra tutti loro gli occhi complici di Edoardo, lo vedeva appoggiato alla parete, in silenzio, lasciando che lei cogliesse le sue intenzioni con il suo sguardo; il dolore del tradimento di Edoardo le stava rendendo impossibile perfino rimarginare le sue ferite, il suo corpo era debole perché era il suo spirito ad esserlo. Cos'altro aveva fatto alle sue spalle?
Dove lo avevano portato i mezzidemoni? Era ferito? Perché se ne preoccupava? La sola complicità di Edoardo la rendeva così arrabbiata da desiderare lei stessa di ucciderlo, sentendo il cuore spezzarsi soltanto per averlo solo pensato, ma non poteva accettarlo, non da lui che aveva attraversato con lei notti e giorni di dolore.
Quando si spalancarono le porte, le Guardie Nere si riversarono nella casa come un fiume che spezza gli argini e travolge ogni cosa. Arrestarono Arianna per prima, puntandole l'argento alla gola. Cassandra urlò, Ginevra la tenne ferma, dietro una decina di reali pronti a difendere le donne. Arianna alzò le mani, non si scompose, se l'aspettava. Il suo sguardo era dritto su Lucrezia che continuò a restare al centro della sala, a fissare quello scranno vuoto, immaginando Cesare che strappava il cuore dal petto dell'uomo che aveva osato credere onesto. Sussultò, quasi emettendo un grido, quando girò su sé stessa per vedere le Guardie Nere a cerchio attorno a lei.
Spaventata, smarrita, ricercò sua madre che teneva lo sguardo basso e una mano sul cuore, come era solita a fare quand'era costernata.
Davanti a lei si parò un uomo, alto, dai capelli scuri, una lunga barba e gli occhi cerulei. Aveva un naso incurvato e la giacca nera lucidissima. L'anello d'argento al suo anulare rispendeva nel buio come il pugnale che puntò al cuore di Lucrezia.
Lei lo guardò come se desiderasse che quella lama la squartasse e fu umiliante sentirsi così stanca da cedere sulle ginocchia, ma non lo fece. Alzò il mento, con le gambe tremanti, gli mostrò il petto fino a spingersi contro la punta di ferro del pugnale e con gli occhi gonfi di lacrime accolse la sfida. Rinfoderò il pugnale e l'afferrò per il collo. Le parve di sentire Artemisia perdere il controllo tra la folla, bloccata dall'abbraccio di Ettore che era la sua gabbia.
"Non sei sola, non ti faranno del male". La voce che udì nella sua mente non era una rassicurazione che proveniva da sé stessa per infondersi coraggio, ma una vera e propria voce dentro di lei, quella di Lorenzo Rovere. "Ti odiano perché non possono ucciderti e tu hai ucciso quasi la metà di una loro squadra in una notte."
‹‹Sei tu dunque la strega che ha ucciso i miei nipoti.›› sorrise l'uomo. ‹‹Erode mi ha detto di stare attento, ma mi sembri stanca, deboluccia, ferita, anche triste. Come può una donna come te aver ucciso i miei nipoti?››
‹‹Perché erano deboli.›› sorrise Lucrezia. ‹‹Ho dato loro una morte più degna di quella che meritavano...uno spreco del mio potere e dei miei veleni.››
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I Sussurri delle Botteghe Oscure, vol. 1 "La Strega della Rabbia"
FantasyA Roma, in Via Delle Botteghe Oscure, ogni venerdì ha luogo il mercato magico. Per la Città Eterna si aggirano i reali, le creature dal sangue blu, una comunità magica che anima il mercato più antico del mondo, accessibile soltanto ai demoni e agli...